Editoriale Marzo 2022

care lettrici, cari lettori,

chi vi scrive sta assaporando il “giorno della libertà”, che in Svizzera è stato lo scorso 17 febbraio: niente più certificato per accedere a ristoranti, musei, palestre o piscine. E niente mascherine, sia all’esterno che all’interno, ad esclusione dei trasporti pubblici e delle strutture sanitarie. I media, la politica e l’opinione pubblica stanno applaudendo la coerenza del Consiglio federale che ha sempre giustificato la necessità delle limitazioni con le capacità degli ospedali di far fronte ai numerosi casi gravi di Covid-19. Quest’ultimo tema non è più dato, ragione per la quale le misure sono state allentate. La palla ora è di nuovo nel nostro campo e ammettiamolo: ognuno di noi si è qualche volta appoggiato comodamente alla scusa del Covid-19 per ridurre i propri impegni o giustificare una propria inerzia. È dunque giusto porsi la domanda se, per quanto desiderato, il ritorno alla normalità sarà facile e spontaneo. E quale sarà questa normalità? Queste domande troveranno risposta nei prossimi mesi, anche tra i concittadini svizzeri in Italia. L’occasione della ripartenza non potrebbe essere più ghiotta, con il Congresso di Firenze del prossimo 14-15 maggio e per cui sono aperte le iscrizioni. Nel frattempo il Covid-19 ci lascerà in eredità la serie di incontri online per conoscere i nostri Delegati in seno al Consiglio degli Svizzeri all’estero. Il prossimo appuntamento è il 30 marzo con Regula Hilfiker.

Non mancate! Buona lettura.
Angelo Geninazzi