Gabriele Bertholet, uno svizzero al servizio dell’energia in Italia

Ingegnere nato e laureato a Milano conserva forti legami con la Svizzera
«Uno di noi»

Uno svizzero che vende energia in Italia: da dove inizia la sua storia?
Nato a Milano nel 1969, seguo un percorso di studi che mi porta nel 1997 a conseguire la laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio presso il Politecnico di Milano. Subito dopo la laurea, vinco una borsa di studio e inizio a lavorare in Assolombarda dove collaboro ad un progetto volto a valorizzare le competenze delle imprese associate mettendole a servizio della città di Milano. Alcuni progetti prendono forma ma, in parallelo, inizia la liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale. Argomento che mi interessa subito molto.
Un’occasione che passa una sola volta: da quel momento, era il 1999, mi occupo sempre di energia. Prima, nel 2000, acquisendo competenze nel campo dell’intermediazione di forniture elettriche per aiutare le grandi imprese a comprare l’energia sul mercato libero, per finire, nel 2017 a fornire soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica.
In mezzo una storia che mi ha visto passare da studente a dipendente, ad Amministratore Delegato, fino a Socio della società che oggi amministro.

Direi che non si è annoiato. Scherzi a parte, le radici svizzere dove hanno origine?
Mio nonno paterno, Louis Bertholet, é nato nel 1900 a Montreux (VD). Insieme alle due sorelle rimane orfano a 7 anni di entrambi i genitori. Una vita non semplice, ma all’età di 18 anni si trasferisce in Africa, Paese con il quale inizia a commerciare. Vive in Senegal per un periodo per poi ritornare in Patria. Nel 1925 si trasferisce nuovamente e questa volta in Italia, a Milano, e nel 1933 sposa una donna italiana. Da quel matrimonio nasce Henri, mio padre, da cui acquisisco la cittadinanza e la passione per questo splendido Paese.

Ha ancora legami con la Svizzera?
Il nonno paterno non ho fatto in tempo a conoscerlo, purtroppo. Ma durante le festività andiamo a trovare i suoi nipoti (cugini di mio padre) e i figli dei nipoti che vivono nel Vaud e nel Ticino.
Nel 2015 sono riuscito a riunire tutta la famiglia con una festa a sorpresa, in occasione del 80esimo compleanno di mio padre: una bellissima e numerosa tavolata in una fromagerie nel Vaud, in cui papà Henri ha potuto ridere, scherzare e parlare francese con il cugino Gerard.
È stato un bel momento davvero!

Che cosa ha trasmesso della Svizzera ai suoi figli?
Vede, ogni volta che affronto il passo del Sempione per andare a Zermatt, luogo a cui sono molto legato sin da quando ero ragazzo, racconto ai miei figli cosa hanno visto questi monti, le gesta di chi ha costruito queste strade, questi trafori in cui oggi sfrecciano treni che si arrampicano sui monti e di chi ha progettato e costruito i ponti che ti fanno volare su valli che un tempo avresti attraversato in ore di cammino o su carri trainati da cavalli. Le gesta di chi ha difeso e difende ancora queste opere per proteggere i valori di un popolo che sa essere aperto al mondo, senza però perdere la propria identità: é questo che sto pian piano trasmettendo ai miei figli sulla Svizzera. Oggi con racconti semplici, facendoli sognare, perché hanno 7 e 8 anni, domani studiandone insieme la storia e condividendone le regole.

Tornando alla sua storia lavorativa: cosa ha voluto dire per lei la liberalizzazione del mercato dell’energia?
E’ stato uno stimolo che mi ha permesso di avvicinarmi e comprendere il mondo del lavoro da altri punti di vista: quello economico e quello normativo. Due aspetti da cui mi ero tenuto alla larga, studiando discipline tecniche e scientifiche, che sono sempre state la mia passione. Capisco, infatti, che la lacuna economica va colmata e decido, nel 1999, di frequentare un master in economia presso il MIP del Politecnico. È l’occasione per imparare come funziona un’impresa… almeno sulla carta.
La pratica sarebbe arrivata in fretta, dato che qualche anno dopo mi ritrovo ad amministrare, insieme a due Soci, la mia società: la Axopower.

Di cosa si occupa la Axopower?
Mi piace dire che Axopower è una delle tante società che vendono energia elettrica e gas naturale in Italia, ma una delle poche che è sul mercato dal 2002, come grossista presente su tutti i mercati all’ingrosso dell’energia elettrica e del gas naturale, con soluzioni per il cliente che vanno oltre la “semplice” fornitura energetica.

A chi si rivolge la vostra offerta?
Beh, l’energia la utilizzano tutti e tutti noi siamo in grado di portarla.
I sistemi informatici ci permettono oggi di vendere energia dal cliente domestico fino alla grande industria. Siamo maggiormente concentrati sui clienti domestici e sulle piccole imprese, Condomìni e commercianti e recentemente siamo stati scelti da Confcommercio Milano come fornitori per le imprese associate.
Facciamo anche consulenza, diagnosi energetiche, con l’obiettivo di capire se ci sono sprechi di energia e forniamo soluzioni per eliminare tali sprechi e risparmiare.

E sul fronte della produzione di energia?
Abbiamo costruito una società dedicata ai piccoli impianti di cogenerazione. Si chiama Cogenext srl che realizza impianti direttamente presso i clienti. Un impianto di cogenerazione altro non è che un motore a 4 tempi (come quello di un’automobile) che produce energia termica ed energia elettrica contemporaneamente. Li installiamo presso quei clienti che hanno bisogno di entrambi i vettori energetici (termico ed elettrico) in contemporanea per un intervallo di tempo molto lungo. Casi ideali sono gli alberghi, i centri sportivi, le case di cura, le case di riposo, ma anche le piccole e medie imprese che usano calore. Quando si riescono ad installare, i cogeneratori permettono risparmi di energia che raggiungono il 35/40%.
E con i nostri tre impianti fotovoltaici da 1 MW produciamo energia “verde” in grado di soddisfare fabbisogno energetico di circa 1’200 famiglie!

E dal futuro cosa si aspetta?
Il futuro sarà pieno di sorprese e cambiamenti, ne sono certo.
L’evoluzione digitale ci permette già di controllare il funzionamento della nostra casa a km di distanza, solo per fare un esempio. Pensi che scenari abbiamo di fronte: un mondo in cui la nostra auto elettrica quando sarà ferma in garage e collegata alla rete elettrica potrà di giorno vendere l’energia accumulata di notte. Non è affascinante?

Antonella Amodio