Il Bercandeon, dalla fantasia di un romanzo è nato un nuovo strumento musicale

L’invenzione di Fiorenzo Bernasconi, uno svizzero residente in Italia, suscita interesse anche oltre oceano

Brusimpiano (VA) – Da un romanzo di fantasia, dove viene descritto un immaginario strumento musicale, lo stesso strumento ha preso vita nella realtà. 

Il libro scritto anni fa dallo svizzero Fiorenzo Bernasconi è “Amarissimo. Romanzo di de-formazione”. 
Il protagonista è un giovane studente che ad un certo punto progetta e realizza un inedito strumento musicale che si chiama Torcandeon. Oggi quello strumento è diventato il Bercandeon, e ed è suonato, tra gli altri, dal noto cantautore ticinese Marco Zappa.

Fiorenzo Bernasconi, i cui bisnonni svizzeri si trasferirono dal Ticino in Italia alla fine dell’Ottocento, risiede In provincia di Varese, vicino al confine elvetico; ha insegnato per oltre trent’anni Italiano e Storia in una scuola di Lugano e nel contempo ha coltivato vari interessi. Italianista ho collaborato anche per la ginevrina “Bibliothèque d’Humanisme et Renaissance”.
Ha scritto libri ed è stato oggetto di un bel documentario della Televisione Svizzera. Si occupa da sempre di musica, con tale passione da riuscire realizzare da un puro atto fantasioso il famoso, almeno nell’ambiente musicale, “Bercandeon”. 

Gli chiediamo da dove nasce questo nome. 
«Il neologismo si spiega con l’inizio del mio cognome (Ber-nasconi) e quello del musicista Stefano Caniato (Can-iato) che però non ha più fatto parte del progetto, mentre Deon è il suffisso usato in strumenti consimili, per esempio il bandoneon».

Ma davvero questo strumento poco convenzionale è nato da un romanzo?
«In effetti la sua genesi è alquanto strana. Nella parte finale del mio romanzo, vagamente autobiografico, il protagonista è alle prese con l’invenzione di un inedito strumento musicale. Dopo aver scritto e pubblicato il libro, mi sono detto: perché non passare dal mondo della fantasia a quello della realtà? E così ho provato a disegnarlo alla vecchia maniera, con matita e riga, e poi ne ho allestito una specie di scocca non suonante, utile per valutare gli ingombri. A quel punto, quasi per gioco, mi sono rivolto ad una ditta italiana che costruisce fisarmoniche chiedendo se fossero interessati alla costruzione, con il risultato che ora, dopo alcuni prototipi, il Bercandeon è davvero una realtà».

Ci può spiegare in che cosa consiste questo strumento?
«Sono rimasto tenacemente fedele all’intuizione letteraria. Il corpo umano è simmetrico ma stranamente pochi strumenti musicali lo sono. Mi sono allora detto: perché non pensare ad uno strumento speculare, con un’ergonomia particolarmente curata, in grado di rispettare la conformazione corporea? E così è stato, giungendo ad uno strumento piuttosto leggero, imparentato con la fisarmonica, ma con due tastiere simmetriche, conformate in modo da evitare la piegatura del polso, e con il mantice mosso dalle gambe, liberando le braccia da questo compito».  

Dalla descrizione sembra più complicato da suonare rispetto alla fisarmonica classica, poiché richiede anche l’uso delle gambe. 
«Lo strumento è nuovo e necessita di un apprendistato estremamente variabile in base all’indole del musicista e al tempo che gli si dedica. In linea teorica lo strumento dovrebbe interessare maggiormente pianisti e organisti. L’uso delle gambe è piuttosto inedito e azzera le conoscenze di chiunque. Ma ciò in un mondo fin troppo standardizzato è forse più un pregio che un difetto».

Alquanto inusuale!
«Il conduttore di “Paganini”, lo storico programma della TSI, l’ha definito “visionario” e il termine mi piace, perché rispecchia bene la mia personalità». 

Perché?
«Oggi quasi tutto viene progettato in modo anonimo, non ci sono molte differenze tra una tastiera elettronica e una lavastoviglie, entrambe accomunate da inquietanti concetti quale quello della senescenza programmata. Dopo un certo numero di cicli... tutto si ferma. Tutto questo sistema è l’esatto opposto del mio punto di vista, che si collega alla visione artigianale delle cose, fabbricate con cura, per resistere nel tempo, contraddistinte da forte originalità». 

Che tipo di riscontro ha ottenuto il Bercandeon?
«Molto buono. Faccio un esempio. L’amico Marco Zappa, lo storico cantautore della Svizzera Italiana di cui si celebrano i cinquant’anni di attività, è stato tra i primi a testare un prototipo. Avrebbe semplicemente dovuto dare un parere, evidenziare pregi e difetti ma è andato ben oltre, usandolo in un suo CD e alla fine, al momento della riconsegna, ha invece voluto ad ogni costo acquistarlo, nonostante l’allestimento provvisorio». 

Il Bercandeon è quindi in commercio? 
«Il primo prototipo suonante è stato ultimato nel 2011 e la sperimentazione è durata fino alla fine del 2016. In pratica da quest’anno sono disponibili due modelli definitivi, uno più grande con una tastiera più estesa e uno più piccolo e trasportabile. Lo strumento è in commercio, ma non lo si trova nel negozio sotto casa. È costruito su richiesta, con ampia possibilità di personalizzazione. I tempi di consegna variano tra i 4 e i 6 mesi e la ditta costruttrice è Teknofisa di Vercelli».

E per chi invece volesse ascoltare il suo suono, a parte farsi un’idea dai video su youtube?
«Ho creato una collana discografica che raccoglie alcuni progetti nati attorno allo strumento. È appena uscito un primo CD del musicista bresciano Davide Bonetti intitolato “¡Bercandeon!” che curiosamente ha riscosso notevole interesse in Argentina, forse anche perché contiene un brano dedicato ad Alfonsina Storni, là considerata una poetessa nazionale, ma che era di origini ticinesi». 

L’iniziativa dei CD ha pure implicazioni sociali importanti... 
«Sì, ho deciso di donare il 10% della tiratura ad associazioni che mi colpiscono per ciò che fanno. Per il primo disco ho scelto il Rifugio Animali Felici Onlus, realizzato dal pensionato svizzero Giancarlo Galli, in cui trovano protezione più di 400 animali con trascorsi drammatici».  

Quali musicisti suonano già il Bercandeon?
«Sono in corso le registrazioni del secondo disco, con brani interpretati dagli svizzeri Marco Zappa e Peter Zemp con i colleghi italiani Davide Bonetti e Rossano Baldini, quest’ultimo, tra l’altro, milita nella band di Nicola Piovani, Oscar per la colonna sonora di “La vita è bella”. Staremo a vedere o, meglio, a sentire... ».

Per ulteriori informazioni: 
Canale youtube Fiorenzo Bernasconi.
lorefice.annamaria@gmail.com

Dicitura
In un romanzo scritto da Fiorenzo Bernasconi (nella foto) il protagonista inventa uno strumento musicale: oggi quello strumento, chiamato Bercandeon, è diventato realtà ad opera dello stesso Bernasconi che l’ha disegnato e fatto realizzare da una ditta italiana. Il Bercandeon è suonato persino in Argentina e da noti musicisti in Italia e in Svizzera.

Dicitura
Lo storico cantautore ticinese Marco Zappa e, a destra, il musicista Rossano Baldini mentre suonano il Bercandeon. Zappa ha acquistato il Bercandeon e lo ha già utilizzato per la composizione di suoi brani.