Il Parlamento della «Quinta Svizzera» risente l’impatto della pandemia di coronavirus

Il Consiglio degli Svizzeri all’estero è favorevole alla creazione di un memoriale per le vittime svizzere dell’olocausto, continua a richiedere un canale di voto elettronico e prevede di ottimizzare la sua procedura di elezione. Dal momento che la pandemia di coronavirus ha impedito lo svolgimento di una seduta comune, tutte queste decisioni sono state prese attraverso una circolare.

Dall’inizio del mese di marzo, la pandemia di coronavirus sta ostacolando anche i processi democratici in Svizzera. In queste ultime settimane e in questi ultimi mesi sono state annullate numerose sedute parlamentari comunali e cantonali. Di questo ha sofferto particolarmente la democrazia diretta poiché ad esempio la raccolta di firme per le iniziative popolari è soggetta a restrizioni.

Non sorprende dunque che tutto questo abbia molto influenzato a livello internazionale il Parlamento della «Quinta Svizzera». Di fatto, il Consiglio degli Svizzeri all’estero (CSE), non si è potuto riunire a Berna il 14 marzo scorso come previsto. Per un rispetto nei confronti della salute dei delegati e poiché il loro arrivo in Svizzera dai quattro angoli del mondo sarebbe stato pressoché impossibile, il Comitato dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) ha deciso di annullare la seduta del Consiglio e di procedere sulle questioni più urgenti con una circolare.

Dapprima, i delegati hanno dovuto prendere decisioni indispensabili relative al funzionamento corrente dell’OSE, ossia approvare i conti, adottare un budget per l’anno in corso e scaricare il Comitato e la direzione. Tutte le proposte sono state accettate.

In seguito, il CSE ha dovuto prendere delle decisioni di fondo sull’orientamento e i compiti dell’OSE. Si è chiaramente pronunciato a favore di un impegno per il memoriale delle vittime svizzere del nazionalsocialismo. Basandosi su questa presa di posizione chiara, l’OSE proseguirà il suo progetto. Il CSE ha inoltre approvato le priorità per l’anno in corso, in particolare il fatto che l’OSE intenda battersi per il mantenimento dell’opzione di voto elettronico per gli Svizzeri all’estero. Il crollo del traffico postale ha messo in luce in questi ultimi mesi l’importanza di questa esigenza.

Resta inoltre prioritario lo sviluppo di un nuovo sito web per l’OSE, che risponda meglio ai bisogni della «Quinta Svizzera». Anche il futuro della «Revue Suisse» è al centro delle preoccupazioni: a tale proposito è stato lanciato un sondaggio (sondage2020.foeg.ch).

Con un altro voto, il CSE ha approvato le basi giuridiche per un’elezione diretta dei suoi delegati. Il regolamento adottato attribuisce il diritto alle cerchie elettorali di utilizzare un sistema di voto diretto – l’e-voting – per eleggere i delegati. Ciò permetterà di migliorare la legittimità politica deli eletti e del CSE nel suo insieme.
(OSE)

Congresso degli Svizzeri all’estero rinviato al 2021

A seguito delle incertezze legate al coronavirus, il Congresso degli Svizzeri all’estero previsto inizialmente dal 21 al 23 agosto 2020 a Lugano è stato annullato. Tenuto conto della situazione eccezionale nel mondo, delle restrizioni di viaggio, di un traffico aereo ridotto e dei divieti di grandi manifestazioni in Svizzera, il mantenimento del congresso, un evento a carattere internazionale, non era proponibile. L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) ha deciso di rinviare il suo congresso annuale al 2021. La 98a edizione si svolgerà cosi dal 20 al 22 agosto 2021. Il luogo, il Palazzo dei Congressi a Lugano nonché la tematica «Quali sfide per la nostra democrazia?» restano immutati. (JF)

La distribuzione postale della «Revue» incontra difficoltà
La pandemia di coronavirus colpisce enormemente il traffico postale. I collegamenti postali tra la Svizzera e numerosi paesi sono fortemente limitati. Il più colpito è il traffico postale intercontinentale, in particolare a destinazione dei paesi del Sudafrica. Cosi, il numero di aprile è giunto molto in ritardo in numerosi paesi, e alcuni lettori non lo hanno ricevuto del tutto. Anche la distribuzione del numero di luglio potrebbe incontrare problemi qua e là. La redazione della «Revue» e l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, che pubblica quest’ultima, deplorano questa situazione e sperano in un ritorno alla normalità del traffico postale mondiale entro la fine dell’anno. Si raccomanda ai lettori residenti oltre Atlantico o nei paesi in cui i servizi postali sono generalmente poco affidabili di optare per un abbonamento online, pure gratuito. (MUL)

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