L’80° Congresso del Collegamento Svizzero ospite quest’anno della regione calabrese

A Cosenza molti temi d’attualità per gli Svizzeri all’estero e in Italia

L’80° Congresso del Collegamento Svizzero in Italia, riunitosi a Cosenza, ha affrontato vari temi di sicuro interesse per i circa 120 partecipanti: dall’organizzazione politica della Svizzera, alle banche svizzere e i loro rapporti con gli Svizzeri all’estero, alla situazione circa il voto elettronico, per finire con informazioni sull’OSE e da Educationsuisse. Dopo la pausa e il tradizionale quiz (vedi pag. 21), la seconda parte del Congresso è stata dedicata alla Calabria e alle sue particolarità.

Aprendo i lavori, la presidente Irène Beutler-Fauguel ha ricordato l’anniversario del Collegamento dicendo “Ottant’anni non sono mica pochi!” aggiungendo “Non tutti i collegamenti esteri possono vantare una storia così lunga”, ricordando che anche Gazzetta Svizzera, nata nel 1968, celebra quest’anno un importante anniversario.

La presidente ha poi rivolto un benvenuto particolare
all’Ambasciatore Giancarlo Kessler, che lascerà Roma in autunno;
all’Ambasciatore Jürg Burri, della Direzione consolare del DFAE a Berna, che verrà trasferito a Varsavia;
ai consoli Jocelyne Berset, di Milano e Giancarlo Paduano-Heller, a Roma;
alla signora Sarah Mastantuoni, co-direttrice dell’OSE e relatrice insieme alla signora Ruth von Gunten;
ai relatori e ai consoli onorari René Rais di Genova e Daniel Vonrufs di Bergamo.
La presidente ha quindi rivolto un saluto particolare al Circolo Svizzero Cosentino e alla sua presidente Maja Domanico-Held, che insieme al suo staff e alla sua famiglia ha preparato ogni minimo particolare di questo congresso.

Una comunità speciale

Ai partecipanti riuniti nella sala congressi dell’Hôtel Ariha di Rende, alla periferia di Cosenza, il direttore della Direzione consolare del DFAE a Berna Jürg Burri ha sottolineato l’importanza della comunità svizzera in Italia.

Cresciuta di oltre 10’000 unità in 20 anni, conta oggi quasi 49’600 persone, di cui l’82% con doppia cittadinanza. Si tratta della diaspora elvetica più numerosa dopo quelle di Francia, Germania e Stati Uniti.

Questa comunità in Italia è anche quella che conta il numero più elevato di giovani e donne. Il 22% degli Svizzeri in Italia ha meno di 20 anni. Per quanto concerne le donne con più di 45 anni, la percentuale in Italia è superata soltanto da quella in Grecia. Se però consideriamo le Svizzere registrate al Consolato di Roma, che risiedono nel sud del paese, la quota è la più alta del mondo.

Relazioni italo-svizzere

L’Ambasciatore Giancarlo Kessler ha parlato delle relazioni tra i due paesi e della loro evoluzione negli ultimi quattro anni. Da una situazione abbastanza tesa, anche a causa della situazione economica in Italia, oggi siamo confrontati con tematiche in cui ci sono stati alcuni sviluppi.

In particolare la questione dell’accordo fiscale ha reso difficili i rapporti tra Berna e Roma. Un’intesa sullo scambio di informazioni fiscali è stata poi firmata nel febbraio del 2015, il che ha permesso di distendere il clima di lavoro con le autorità italiane e di sviluppare altre collaborazioni.

Tra queste, quella relativa all’accordo sulla tassazione dei frontalieri, accordo che però è stato “siglato, ma non firmato”. Le reticenze dell’Italia sono dovute in particolare all’iniziativa contro l’immigrazione di massa, accettata dal popolo svizzero, rimettendo in discussione il principio della libera circolazione delle persone, oltre ad alcune misure particolari adottate dal canton Ticino.

Rammentando le scene dei migranti bloccati alla stazione di Como, Kessler ha affermato che c’è stato un miglioramento della collaborazione in ambito migratorio. In particolare da quando l’Italia ha deciso di applicare “come si deve” i regolamenti di Schengen/Dublino e da quando al Svizzera si è mostrata “solidale” con l’Italia, accogliendo famiglie riallocate.

Il dialogo tra i due paesi si è poi sviluppato positivamente anche su temi meno importanti, ma non irrilevanti. Ad esempio, in campo ambientale, con il progetto di un parco naturale transfrontaliero, a cavallo tra il Ticino e il Piemonte, oppure con la creazione di una commissione italo-svizzera per la gestione del livello del lago Maggiore. Le sfide future riguarderanno soprattutto l’accesso diretto delle banche elvetiche al mercato italiano e una migliore collaborazione nei trasporti, affinché i treni merci e i passeggeri siano più puntuali.

Kessler si è detto fiducioso per l’accordo sui frontalieri, anche grazie al nuovo governo italiano. Dal canto suo, la Svizzera dovrà trovare nuovi equilibri nei rapporti con l’Unione Europea. Le relazioni tra Italia e Svizzera – è stato ricordato a Cosenza – potranno contare sulla “spinta latina” del nuovo consigliere federale, nonché capo del Dipartimento degli affari esteri Ignazio Cassis, che dopo quasi 20 anni ha riportato la Svizzera italiana nel governo federale.

L’organizzazione politica della Svizzera

Robert Engeler, presidente onorario del Collegamento, ha quindi presentato l’organizzazione politica della Confederazione elvetica (ne riferiamo a parte).

Banche e Svizzeri in Italia

L’avvocato Markus Wiget, tra l’altro titolare della rubrica legale di Gazzetta Svizzera, ha tenuto una documentata relazione sui rapporti tra gli Svizzeri in Italia e le banche svizzere, analizzando l’evoluzione della legislazione e citando casi concreti in cui le nuove leggi hanno avuto pesanti ripercussioni sulle banche e sui loro clienti (ne riferiamo a parte).

L’OSE e le banche
Dopo una presentazione, in risposta a precise domande, dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, il congresso in Calabria ha offerto l’occasione di parlare anche di una annosa questione, particolarmente sentita dagli Svizzeri all’estero: la discriminazione operata dalle banche svizzere. In proposito, Sarah Mastantuoni, co-direttrice dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, ha detto che l’OSE si sta battendo da dieci anni per risolvere questo problema.

In seguito alle crescenti regolamentazioni internazionali nel settore finanziario, gli istituti bancari elvetici devono verificare con più attenzione la loro clientela all’estero, il che comporta maggiori costi. Un inasprimento che tocca anche i cittadini svizzeri che risiedono all’estero, per i quali è diventato più difficile aprire un conto presso una banca del loro paese. Chi ne possiede già uno si vede aumentare le spese di gestione, ben al di sopra di quelle applicate per i conti di residenti in Svizzera. “L’anno scorso, abbiamo deciso una strategia basata su tre accenti: le banche sistemiche, quelle cantonali e quelle private. Ora le cose si stanno muovendo, visto che, a livello politico, il rapporto fra banche e Svizzeri all’estero è diventato un tema sempre più presente”, ha precisato Sarah Mastantuoni, ricordando le varie mozioni in Parlamento che chiedono di porre fine alla discriminazione nei confronti degli Svizzeri all’estero. Una delle novità riguarda le banche cantonali. “Alla fine del 2017, abbiamo concluso un contratto con la Banca cantonale di Ginevra, che si è detta interessata ad avere gli Svizzeri all’estero tra la sua clientela. A loro offre condizioni simili a quelle proposte a chi risiede in Svizzera. Speriamo di concludere altri contratti come questi”, ha precisato la direttrice dell’OSE.

Il voto elettronico
Un’altra questione molto sentita è l’introduzione e la diffusione del voto elettronico, strumento che potrebbe permettere a chi risiede all’estero di partecipare più attivamente alla vita politica in Svizzera. “Attualmente sono otto i cantoni che prevedono l’e-voting. La situazione è oggi un po’ critica, poiché in Svizzera è in atto un acceso dibattito sul tema della sicurezza del voto”, ha precisato Sarah Mastantuoni, Aggiungendo che i recenti scandali che hanno coinvolto Facebook e Cambridge Analytica non facilitano le cose, anche se non hanno nulla a che vedere con il voto elettronico. L’OSE proverà comunque a far avanzare il progetto.

Visp e Palermo
Per i cittadini elvetici residenti all’estero, il prossimo appuntamento è”fissato per il 10-12 agosto a Visp, in Vallese, dove si svolgerà il 96esimo Congresso degli Svizzeri all’estero. Il tema dell’incontro saranno i rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea.
Il Congresso del Collegamento in Italia, per l’81esima edizione, si terrà a Palermo, il 18-19 maggio 2019.

Alla scoperta della Calabria
La seconda parte del congresso è stata dedicata ad alcune particolarità della regione Calabria
Pina Amarelli (Cavaliere del lavoro) ha raccontato la storia della famiglia che ha insediato in Calabria una fabbrica di liquirizia, mettendo in evidenza la resistenza dimostrata dalle aziende familiari nei periodi più difficili. Insediata a Rossano fin dal 1731, la famiglia Amarelli produce con metodi esclusivi liquirizia di altissima qualità. L’insediamento in Calabria risale però intorno all’anno 1000, al seguito dei Normanni, con attività agricole nella piana di Sibari.

Dell’agricoltura e degli agricoltori calabresi ha poi parlato il Dottor Pietro Molinaro, presidente della regione. Il sindaco di Spezzano Dottor F. Nociti ha raccontato della comunità di Albanesi che vivono in Calabria da 500 anni, conservando lingua e abitudini, ma fornendo un ammirabile esempio di integrazione.

Prima della chiusura, la presidente del Circolo Svizzero Cosentino, Maja Domanico-Held ha raccontato la breve storia del Circolo, fondato nel 2005, ma che è già stato capace di organizzare il Congresso del Collegamento.
La giornata si è conclusa con l’abituale cena ufficiale, condecorata con musiche e balli calabresi. Mentre la domenica è stata dedicata a un’interessante visita dei Monti della Sila.
(SWI/Red.)

Jürg Burri
Giancarlo Kessler
Ignazio Cassis
Gianni Definti pone domande sull’OSE.
Ruth Von Gunten parla di educationsuisse
Alla cena ufficiale: la presidente (al centro) con l’ambasciatore e il direttor Burri.