LA RESIDENZA | Gioie e fatiche a causa della pandemia

In tutto questo anno 2020 attraversato dalla Pandemia del Corona Virus, più volte siamo stati assaliti dalla paura che potesse succedere qualcosa di grave all’interno della nostra casa Albergo, sita a Malnate (Varese), compromettendo la salute dei nostri quasi 50 ospiti, età media 80 anni, e dei nostri 22 operatori. Ogni giorno siamo stati fortunati. Tutti siamo consapevoli del fatto che questa Pandemia abbia coinvolto maggiormente i soggetti deboli per patologia, età e possibilità di esposizione al contagio.

Fondamentale è stata la costante attenzione, il controllo e la prevenzione: abbiamo cercato in tutti i modi di non abbassare mai la guardia e non è ancora finita purtroppo.

La nostra comunità negli ultimi 10 anni ha lavorato intensamente per moltiplicare le relazioni sociali e l’integrazione con il territorio, la Residenza è sempre stato un luogo aperto e di incontro: l’esatto contrario della prevenzione che abbiamo dovuto adottare in questi lunghi mesi.

Le limitazioni hanno riguardato in primis gli ospiti della Residenza e i loro cari: grazie ai parenti per la fiducia, la coesione e la pazienza; ma un particolare grazie anche a tutti i nostri operatori e le loro famiglie che hanno vissuto con attenzione e pazienza i consigli e le procedure.

Un fattore chiave in questo periodo di emergenza per la gestione della nostra piccolissima Casa Albergo è una “catena di comando” molto snella e rapida, che permette un costante raccordo, quasi quotidiano, e supporto dal Consiglio di Fondazione alla Direzione della Casa, mettendo sempre in secondo piano logiche di profitto ma pensando a predisporre tutte le possibili ”protezioni”: ci siamo inventati anche gli spazi in sicurezza e riscaldati, con finestre sul giardino per far incontrare gli ospiti e i loro cari appena la normativa ha dato il via libera, ma avevamo già reso disponibili da marzo supporti per video chiamate di ogni tipo, impegnando ancor di più il nostro personale che accompagnava gli Ospiti nell’avventura delle nuove tecnologie.

L’amministrazione Comunale presente con rappresentanti di tutti i livelli, dal nostro sindaco Irene Bellifemine a Maria Croci Assessore alla Persona, non ci hanno mai abbandonato e siamo sempre in costante comunicazione e condivisione degli eventi, senza orari d’ufficio.

Purtroppo per un anno intero abbiamo chiuso il cancello agli amici e associazioni che ci frequentavano regolarmente... anzi, abbiamo dovuto mettere una sbarra all’ingresso per la prima volta in 50 anni di attività che proprio quest’anno si celebrano; l’abbiamo fatto per poter meglio regolare l’ingresso di tutti fornitori compresi la moltitudine di corrieri per le consegne dei pacchi che nell’era moderna si sostituiscono alla modalità degli acquisti tradizionali in negozio, anche per le generazioni più agè.

Al netto di tutto questo che vi ho raccontato, con la consapevolezza che la “strada verso la normalità” è ancora lontana e fiduciosi nella scienza e nella medicina e nel buon senso di noi cittadini, affronteremo questi prossimi mesi.

In tutto questo periodo di Pandemia però non abbiamo perso la costanza e la passione per il nostro lavoro che nell’anno trascorso ci ha messo duramente alla prova, lacrime e sangue!, confermando ancora una volta che chi sceglie le professioni inerenti i Servizi alla Persona, ci deve mettere il cuore, sempre!
Vogliamo ringraziare tutti...chi ci ha telefonato, chi ci ha regalato un fiore, un commento sui social, la vicinanza delle altre realtà del territorio: Associazione SoS, Fondazione Don Gnocchi, il centro diurno Il Centro, le associazioni e i singoli cittadini che ci hanno supportato... un grazie particolare a Claudio e Alessandra della Miniera di Giove che hanno saputo aiutarci nell’animazione a distanza e non solo.

Vi aspettiamo al più presto, appena si potrà nella modalità solita: e per chi volesse far trascorrere a un proprio caro un periodo lungo o breve presso la nostra struttura … contattateci! abbiamo ancora qualche camera libera pronta ad accogliere.

Alberto Fossati
Fondazione La Residenza
www.laresidenza.it

Giornata della memoria alla residenza

È oramai consuetudine presso la nostra Casa Albergo, ove convivono persone di diversa nazionalità, cultura e religione, dedicare alcuni eventi per ricordare la Giornata della Memoria: quest’anno abbiamo dedicato tre giornate alla Residenza.

La prima giornata ha visto i nostri ospiti impegnati nella visione del bellissimo film Woman in Gold (2015, diretto da Simon Curtis): la storia di Maria Altmann, austriaca sopravvissuta alle persecuzioni, che intraprende una battaglia per riavere indietro le sue opere d’arte sottratte dallo stato tra cui un quadro di Gustav Klimt.

La seconda giornata ha visto un momento conviviale per una gustosa merenda fatta in casa a base di Hamantaschen biscottini tradizionali ebraici dalla forma molto caratteristica, conosciuti in Italia anche come orecchie di Haman, sono composti con una base di frolla triangolare farciti con confettura e cioccolato che simboleggiano la sconfitta del nemico del popolo ebraico.

Nella terza giornata abbiamo proiettato un video di alcune danze ebraiche tratte dal famoso musical Il violinista sul tetto storia di una famiglia ebrea che vive nel villaggio di Anatevka in Ucraina.

In serata in diretta streaming all’evento organizzata dal Comune di Malnate, presente l’Assessore alla Cultura Carola Botta, la Direttrice Antonella De Micheli ha introdotto il filmato dell’intervista realizzata dal giornalista di Rai Tre Agostino Zappia a Sylva Sabbadini, nostra Ospite dal 2011 al 2019, che fu deportata quindicenne ad Auschwitz nel 1944 e liberata nel 1945.

Antonella De Micheli
La Residenza
www.laresidenza.it