Per non dimenticare le vittime svizzere del nazionalsocialismo

Il CSE sostiene l’idea di un luogo della memoria delle vittime svizzere dell’Olocausto

Il Consiglio degli Svizzeri all’estero (CSE) sostiene massicciamente l’idea di un luogo della memoria destinato a onorare le vittime svizzere dell’Olocausto.
Oltre 200 Svizzeri sono morti durante la Seconda Guerra mondiale nei campi di concentramento eretti dai nazisti. Essi sono stati sterminati nelle camere a gas, sono stati uccisi a fucilate o picchiati a morte.

Durante gli ultimi 200 anni, nessun altro conflitto sanguinoso è costato più vittime svizzere. Oltre 700 altri cittadini svizzeri sono sopravvissuti nei campi ma sono stati marcati, per sempre, dagli orrori subiti.
Questi avvenimenti sono ampiamente sconosciuti, per cui l’OSE chiede di creare un luogo della memoria per queste vittime. Nell’ambito del congresso di Visp e in occasione della seduta del 10 agosto 2018, il Consiglio degli Svizzeri all’estero si è chiaramente espresso a favore di un simile progetto con 120 voti favorevoli, senza nessuna opposizione.

Remo Gysin, presidente dell’OSE, sottolinea nel dibattito che ha preceduto la decisione, che gli Svizzeri all’estero chiedono con ragione una ricerca su questo soggetto, per molto tempo dimenticato. Essi sono del resto i primi a sapere che la storia della Svizzera non si ferma alla nostra frontiera.

Finora, nessun progetto concreto è stato presentato, senza dire dei mezzi per finanziare un luogo della memoria. Appellandosi alla votazione di Visp, l’OSE vuole approfondire le discussioni e allacciare contatti con altre organizzazioni interessate.
(MUL)