Trasferimento in Italia, tassazione pensione AI, AVS, II° pilastro

Egregio avv. Pogliani,

Ho studiato le informazioni che lei (come pure il signor Engeler) ha pubblicato negli ultimi anni sulla Gazzetta Svizzera e apprezzo molto la vostra competenza e il vostro tempo!

Sono svizzero e sono un ex scienziato recentemente diventato invalido (presto riceverò una rendita AI al 100%). Sto pensando di trasferirmi urgentemente in Italia per migliorare il mio benessere e le mie finanze.

So che le mie domande sono troppo elementari per lei come avvocato rispettabile, poiché la mia situazione è semplice e tipica e io non sono una persona ricca. Volevo solo assicurarmi che la mia comprensione di tutti gli aspetti raccolti dalla Gazzetta Svizzera fosse accurata e aggiornata. Vi sarei molto grato se poteste rispondermi o indirizzarmi alla persona giusta! Purtroppo non sono in grado di fare una telefonata a causa della mia valutazione, quindi una risposta scritta sarebbe molto apprezzata. Poiché la mia situazione è semplice e nulla è "nascosto", spero che questo sia possibile.

– La mia rendita (rendita AI e rendita aziendale privata del 2° pilastro) e il pagamento in capitale del 2° pilastro sono tassati al 5% in Italia e non sono tassati in Svizzera?
– La rendita del 2° pilastro e i pagamenti in capitale devono essere versati direttamente su un conto in Italia. C'è una specifica banca italiana dove devo aprire questo conto? Qual è il nome ufficiale di questo account?
– In qualità di residente permanente in Italia, non sono tenuto a versare in futuro contributi a favore di Swiss IV / AVS. Devo effettuare tali pagamenti in Italia?
– Ci sono altre imposte e detrazioni locali / comunali per la mia pensione all'estero? Ci sono province in cui ci sono condizioni particolarmente sfavorevoli per il pensionamento dei pensionati?
– Quanti giorni all'anno posso trascorrere in Svizzera (in vacanza, in montagna - non nel mio Comune precedente)? Non ho una proprietà e non avrò una residenza in Svizzera.

Grazie mille!
Con cordiali saluti
A.T.


Caro lettore,

La Gazzetta Svizzera esiste anche grazie ai numerosi lettori che contribuiscono regolarmente alla pubblicazione e al lavoro assolutamente volontario di una dozzina di persone, tra qui noi due. Per questo motivo dobbiamo riservare le nostre risposte soltanto a chi versa regolarmente un contributo, secondo un sistema di piccole donazioni su cui si base in buona parte l’economia di Gazzetta Svizzera. Lei si è impegnato a diventarne parte e il problema può interessare diversi nostri lettori; per questo facciamo eccezione.

Rispondiamo alle Sue domande e aggiungiamo qualche altro punto importante da tener conto in un progetto quale il Suo.

– Dal momento di aver trasferito la Sua residenza dalla Svizzera all’Italia, la Sua rendita AI – e più tardi AVS – nonché la pensione di invalidità del II° pilastro non verranno più tassate in Svizzera, bensì in Italia al 5% in forma definitiva, cioè non dovranno più neanche essere nominate nella dichiarazione dei redditi italiana. Questo è definito dal decreto legge 24 aprile 2017 n.50, articolo 55-quinquies, comma 1, a condizione che vengano direttamente versate su un conto corrente bancario presso una banca di Sua scelta in Italia. Mentre per AI e AVS il trasferimento dalla Svizzera avviene tramite una banca unica (Banca Popolare di Sondrio) che effettua la detrazione automaticamente, per le pensioni del II° pilastro, ogni cassa di pensione sceglie la Sua banca partner e pertanto Lei dovrà informare la banca italiana presso la quale ha il conto che è necessario applicare la detrazione alla fonte.
– Diverso è invece il pagamento del capitale del II° pilastro. In questo caso, l’aliquota fiscale potrebbe non essere del 5% ma bensì quella prevista dall’art. 17, comma 1, lett. a) TUIR, cosiddetta tassazione separata (mediamente ben più elevata del 5%). Al momento non ci sentiamo di darle certezze al riguardo.
– Il ritiro del capitale del II° pilastro non è libero, è legato all’età di pensionamento o prepensionamento o a spese particolari. Per dettagli deve informarsi presso la Sua cassa pensione.
– Una volta trasferitosi in Italia, non dovrà più pagare contributi a AVS/IV. Lei perderà però il diritto alle prestazioni extra dell’AI (apparecchi, trattamento speciali ecc.) e non aumenterà più gli anni e importi di contribuzioni AVS. Per ora, la mancanza di contributi all’AVS non avrà conseguenze, perché con la prassi attuale la rendita AVS non sarà inferiore alla rendita AI – però, la pratica potrebbe cambiare.
– La tassazione per le persone fisiche in Italia è uniforme in tutto il paese, salvo tasse di servizio locali come p.es. per gli immobili o la nettezza urbana
– Lei potrà soggiornare annualmente in Svizzera senza dover prendere residenza per un massimo di 179 giorni. Ci sono comunque regole più strette per soggiorni ininterrotti: A livello imposta federale, sono 90 giorni ininterrotti, per le imposte cantonali e comunali possono essere limiti più brevi. Bisogna informarsi presso ogni comune. Tenga ben nota dei Suoi soggiorni per poter difendersi in caso di contestazioni, più probabili da parte di comuni piccoli che di quelli grandi.

Aggiungiamo qualche considerazione utili per il Suo progetto:
– Ben prima di partire, Lei dovrà chiarire il problema della cassa malattia. Consulti su questo punto su www.gazzettasvizzera.org/edizioni il numero 6/2020 a pagg. 8-9 ed il numero 12/2020 alle pagine 9-10. (Sul numero 12/2020 alle pagine 6-8 trova informazioni più dettagliate sulla tassazione delle pensioni II° pilastro)
– Il costo della vita in Italia non è molto inferiore a quello della Svizzera, soprattutto tenendo conto di dover ricorrere a prestazioni mediche. In caso di inflazione, l’Italia avrà quasi certamente un tasso superiore a quello svizzero. Conosco numerosi cittadini svizzeri venuti vivere in Italia da pensionati o prepensionati che hanno ritirato il capitale del II° pilastro investendolo in una casa in campagna, villetta o appartamento, per poi trovarsi con costi supplementari importanti non previsti – vivendo oggi in precarietà o tornati in Svizzera come casi sociali. Non tanto per il motivo della tassazione, ma soprattutto per continuar ad aver un introito sicuro nel tempo, consigliamo a tutti di non ritirare il capitale del II° pilastro, ma trasformarlo in rendita mensile.

Con i nostri migliori auguri.

Robert Engeler
Avv. Andrea Pogliani