Che la «SwissCommunity» diventi anche una «social community»

Intervista con Filippo Lombardi, presidente di SwissCommunity sulle ultime novità dell’organizzazione e uno sguardo sull’anno elettorale.

Dall’agosto 2021 Filippo Lombardi è presidente della comunità degli svizzeri all’estero (SwissCommunity). Ci siamo intrattenuti con lui sulle novità delle ultime settimane, tra cui l’accordo tra SwissCommunity e la banca cantonale di Zurigo che propone un accesso facilitato a relazioni bancarie per i concittadini all’estero. Inoltre Lombardi ha presentato il progetto “social” dell’organizzazione che mira a sfruttare le piattaforme e i nuovi media per mettere in rete tutto quanto si muove attorno alle comunità svizzere fuori dal perimetro nazionale.

Filippo Lombardi, da un anno e mezzo è presidente di SwissCommunity (Organizzazione degli Svizzeri all’Estero, OSE). Che organizzazione ha trovato e cosa l’ha sorpresa maggiormente?

Conoscevo già l’organizzazione, visto che sono un ex-svizzero all’estero io stesso (ho vissuto a Bruxelles dal 1981 al 1987, e buona parte della mia famiglia vive in Francia) per cui fin dal mio arrivo in Parlamento nel 1999 mi sono occupato di questo tema. Dopo aver presieduto per diversi anni il Gruppo parlamentare per gli Svizzeri all’estero, sono entrato nel Comitato dell’OSE e ne sono diventato vicepresidente sei anni or sono. Tuttavia, la presidenza mi ha messo in contatto diretto con problemi, persone e organizzazioni di cui avevo solo una percezione parziale.

Da un anno e mezzo sono dunque in prima linea, e forse la cosa che mi ha sorpreso di più è stato l‘autentico entusiasmo con cui i nostri delegati hanno partecipato al Congresso di Lugano lo scorso agosto. Ritrovarsi in presenza dopo due anni di distacco forzato ci ha dato la prova di quanto questa comunità sia viva, e voglia vivere rapporti personali di alta intensità, tutti al servizio della medesima causa.

«Il voto elettronico per tutti dovrebbe essere assicurato a partire dalle elezioni federali 2027»

I temi caldi sono tanti, alcuni dei quali non sembrano sbloccarsi a breve termine. Ad esempio, in occasione delle elezioni federali previste in autunno il voto elettronico non sarà disponibile per gli svizzeri all’estero. È possibile che semplicemente sia un tema poco prioritario per il nostro Parlamento?

No, il Parlamento è stato da noi ampiamente sensibilizzato, anche se non tutti i partiti reagiscono allo stesso modo. Però le difficoltà del voto elettronico sono oggettive (affidabilità e segretezza), e il Governo ha incaricato la Cancelleria federale di lavorarci. Da quest’anno, usando il sistema elaborato della Posta svizzera, assisteremo ai primi test in alcuni Cantoni pilota. Noi crediamo che il voto elettronico per tutti dovrebbe essere assicurato a partire dalle elezioni federali 2027.

A proposito di elezioni e Parlamento: da tempo vi sono cerchie che chiedono di creare un circondario elettorale degli “Svizzeri all’estero”, ciò che garantirebbe la possibilità per questa comunità di eleggere alcuni suoi rappresentanti in Consiglio nazionale. Oggi questo, con i circondari dei Cantoni, è molto difficile. Cosa pensa di questa proposta?

È interessante, perché creerebbe una comunità che avrebbe una massa critica ed un reale peso politico. D’altro canto, è vero anche che molti svizzeri all’estero si sentono soprattutto legati al proprio Cantone d’origine, e non gradirebbero il taglio di questo cordone ombelicale. Direi di cominciare a far funzionare il voto elettronico, e poi di consultare gli svizzeri all’estero sulla soluzione che preferiscono. La quale, non dimentichiamolo, andrà alla fine ratificata tramite una modifica costituzionale sottoposta al voto di popolo e Cantoni.

Su un altro tema annoso, vi sono invece passi avanti concreti: per molti concittadini all’estero è spesso difficile aprire una relazione bancaria in Svizzera. Un nuovo accordo tra SwissCommunity e la Banca cantonale di Zurigo – che fa seguito a quello con la Banca Cantonale di Ginevra – offre ora nuove opportunità. Per cosa si caratterizza questo accordo e quale vantaggio offre agli svizzeri all’estero? Per quale ragione sono poche le banche a proporre una relazione per gli svizzeri all’estero?

Perché i costi sono relativamente elevati, per conti magari non molto importanti. Inoltre, dalla crisi finanziaria 2008-2009, le esigenze di compliance di molti Paesi sono talmente aumentate (con rispettive sanzioni) da scoraggiare parecchie banche a cimentarsi in questo esercizio. Costatato che non si poteva imporre per legge alle banche (e nemmeno a Postfinance) di aprire obbligatoriamente dei conti agli svizzeri all’estero, abbiamo preferito seguire la via “soft” dell’accordo con un paio di banche che volontariamente si incaricano di questo compito, e accettano di non esigere tariffe insostenibili. Tireremo le somme fra un paio d’anni su questo esercizio.

Nelle ultime settimane dell’anno, SwissCommunity ha contattato i vari collegamenti e ambasciate annunciando un progetto che mira a mettere in rete la comunità degli Svizzeri all’estero. Di cosa si tratta e con quale obiettivo viene lanciato questo progetto?

Vogliamo che la “SwissCommunity” diventi davvero una “social community”, utilizzando tutte le piattaforme e i nuovi media disponibili per mettere in rete persone, associazioni, club, collegamenti nazionali e organizzazione centrale, oltre ad ambasciate, consolati e il Dipartimento federale degli Esteri. Una comunità viva si costruisce dal basso, mettendo in rete tutti i partner potenziali, ed è questa la nostra differenza rispetto all’informazione dall’alto che la Confederazione e le sue autorità sono tenute a dare. Non “top down”, ma “bottom up” e “pear to pear”, onde dare il massimo peso all’enorme potenziale sinora inespresso degli 800 mila svizzeri all’estero!

Quali benefici si aspetta da questo progetto? Non è ambizioso alla luce del fatto che la comunità elvetica all’estero è mediamente… un po’ in là con l’età?

L’obiettivo è sicuramente una migliore coesione e coscienza comune degli svizzeri all’estero, con un aumento del loro peso politico, della loro percezione nei media e nell’opinione pubblica in patria, e con ricadute anche commerciali sullo sponsoring con il quale dovremo sempre più finanziare la nostra comunicazione.

Quanto al nostro pubblico, sarete sorpresi di constatare che anche chi è un po’ in là con gli anni spesso ha tempo per apprendere e utilizzare le nuove tecnologie. Ma il nostro sforzo è anche volto chiaramente a conquistare l’interesse dei giovani svizzeri all’estero, e sono moltissimi che vorrebbero conoscere meglio il loro paese d’origine.

Ritorniamo con uno sguardo sulle elezioni: come è possibile tematizzare i tempi della comunità degli svizzeri all’estero e cosa fa SwissCommunity per integrare questi discorsi nel dibattito “in Svizzera”?

Lo sviluppo di una “Swiss social community” servirà anche ad attrarre l’attenzione degli svizzeri in patria, e vivacizzerà anche la campagna elettorale, a tutto vantaggio di quei politici e di quei partiti che si mostreranno sensibili ai nostri temi.

Angelo Geninazzi

In rete con le nuove tecnologie

Nei suoi obiettivi, il progetto “social” di SwissCommunity è molto intuitivo: esso mira a mettere in relazione, tramite i canali sociali, la comunità composta dagli svizzeri/e all’estero e i simpatizzanti con SwissCommunity. Le piattaforme social permettono di seguire vicendevolmente le attività. Al fine di disporre di un’immagine esterna comune, viene messo a disposizione il logo ufficiale dell’organizzazione al quale andrà aggiunto il nome del Paese di residenza, per esempio Italia, oppure quello della sede del circolo, per esempio Milano. Per raggiungere e permettere all’OSE di riprendere i contenuti social e ridistribuirli al resto della comunità nel mondo, alla pubblicazione si aggiungerà @swisscommunity.

Nella consapevolezza che non tutte le persone hanno la stessa dimestichezza con la creazione di contenuti destinati ai canali sociali, SwissCommunity ha realizzato un sito nel quale si trovano dei modelli di base con il logo ufficiale SwissCommunity e altri strumenti che servono per creare i contenuti in modo semplice e veloce. Viene inoltre offerta una formazione ed un supporto tecnico costante di modo da aiutare chi lo desiderasse ad avvicinarsi al mondo digitale. L’idea di fondo è quella di unire le generazioni e rendere le comunità degli svizzeri all’estero vivaci e intergenerazionali.

Filippo Lombardi, presidente di SwissCommunity

Sul voto elettronico per gli svizzeri all’estero c’è ancora da pazientare, ma qualcosa si sta muovendo.

Un circondario elettorale per gli svizzeri all’estero? «Interessante, ma procediamo per gradi».

Filippo Lombardi e Reto Jäger, Responsabile Privat Banking International della Zürcher Kantonalbank al momento della firma dell’accordo.

In rete anche con i nuovi media: un nuovo progetto di SwissCommunity mira a sfruttare le piattaforme sociali per rafforzare – anche politicamente – la comunità degli svizzeri all’estero.