La Nostra Storia

Dal 1968 ciò che ci serve per sentirci un po' più a casa

“Un nuovo messaggero d’ora in poi busserà, una volta al mese, alla porta degli svizzeri residenti in Italia. Egli chiede accoglienza e udienza e si aspetta di trovare, unitamente ad una disposizione d’animo di benevola critica, la volontà di stringere maggiormente i vincoli tra i connazionali del paese ospite”.

Così si esprimeva nel 1968 Nicolò Biert sulle pagine del primo numero di Gazzetta Svizzera. Il mensile nasce su iniziativa del Collegamento Svizzero in Italia, allora presieduto dal dr. Emilio Steffen, nel corso di una assemblea generale tenutasi a Venezia, con la scopo di mantenere e rinsaldare, attraverso l’informazione, i legami tra gli svizzeri trasferitisi in Italia ed il loro Paese di origine. Una coraggiosa iniziativa editoriale, da subito sostenuta dalla Confederazione Svizzera, il cui allora presidente, consigliere federale Willy Spuehler, pubblicava nella prima pagina i suoi auguri al mensile e il suo saluto alla comunità svizzera in Italia. L’idea è quella non solo di fornire un valido mezzo di informazione e divulgazione sugli avvenimenti in Svizzera, ma anche di stimolare la comunità svizzera in Italia attraverso attività, incontri, scambi e condivisioni che tutt’ora continuano il loro corso accogliendo sempre più nuovi membri e creando forti reti di relazioni.

Personalità chiave nella storia di Gazzetta Svizzera è quella di Ignazio Bonoli, caporedattore sin dal 1969, che con un budget limitato e poche risorse umane a disposizione ha lavorato per consegnare ogni mese ai suoi lettori un prodotto di valore essenzialmente gratuito. In un’intervista a Swissinfo dichiara: «La redazione è a casa mia a Breganzona, in Ticino, dove scrivo commenti, correggo gli articoli che provengono dai circoli svizzeri in Italia, faccio i titoli, impagino le rubriche, inserisco le didascalie alle foto stando attento a non sbagliare i nomi».

A distanza di oltre mezzo secolo dalla sua nascita, Gazzetta Svizzera non cambia: tutte le persone che lavorano alla realizzazione del mensile, all’infuori del nuovo caporedattore, oggi validamente rappresentato da Angelo Geninazzi, sono volontari guidati solo da un’infrenabile passione per la scrittura e per la Svizzera

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