La protezione contro l’omofobia sarà iscritta nel Codice penale

Discriminazioni e aggressioni basate sull’orientamento sessuale saranno punibili in Svizzera, alla stessa stregua del razzismo. Il 63% degli elettori ha approvato l’iscrizione dell’omofobia nel Codice penale svizzero.

Senza sorprese e come proposto dal governo e dalla maggioranza del parlamento, gli svizzeri si sono espressi a favore di una protezione del profilo penale contro le discriminazioni e le aggressioni legate all’omo-, etero- o bisessualità di una persona o di un gruppo di persone.

Nella fase parlamentare l’estensione della norma penale aveva ottenuto il benestare dalla maggior parte dei partiti: la legislazione svizzera segue l’esempio di paesi come la Francia, l’Austria, la Danimarca e i Paesi Bassi, i quali hanno già adottato leggi che consentono di intervenire da un punto di vista penale in caso di omofobia.

La modifica di legge è stata combattuta da un referendum lanciato dall’Unione Democratica Federale, un piccolo partito che fonda le sue posizioni politiche su principi biblici. L’UDF, che si era già opposta 15 anni fa all’unione domestica registrata di coppie omosessuali, era riuscita a raccogliere quasi da sola le 50 mila firme necessarie per il referendum.

 

La proposta ha ottenuto un ampio consenso soprattutto nella Svizzera romanda e nel Canton Ticino, dove i due terzi dei votanti hanno approvato la modifica del Codice penale. I “sì” hanno superato il 70% nei Cantoni di Neuchâtel e del Giura e addirittura l’80% nel Canton Vaud. Da notare che nella Svizzera tedesca, l’estensione della norma penale è stata bocciata dai Cantoni di Uri, Svitto e Appenzello interno, tradizionalmente conservatori.