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Una fondazione attiva nei valori e nel cuore della Svizzera

    Sasso San Gottardo: una fondazione che racconta la Svizzera tra storia, mito e scienza

    La Fondazione Sasso San Gottardo valorizza e promuove il patrimonio storico, culturale e naturale della zona, con particolare attenzione alla storia del traforo del San Gottardo e alla tradizione alpina. Un gioiello poco conosciuto. Ne abbiamo parlato con la sua vicepresidente, Ivana Sambo.

    Chi non conosce il San Gottardo? Oggi spesso al centro dell’attualità a causa delle lunghe colonne di turisti che si recano da Nord a Sud dell’Europa e viceversa, il Gottardo è da sempre uno dei punti di attraversamento più antichi e strategici delle Alpi. Per secoli è stato un'importante via di transito, un luogo ricco di storia, di miti e di leggende che oggi ispirano quotidianamente le attività della Fondazione Sasso San Gottardo.

    «Da molti anni sono qui, sfidando ogni tempesta, custodendo segreti e osservando ciò che accade del mondo. Eppure, un tempo ero uno dei segreti meglio custoditi sulla Svizzera. Ho dovuto mantenere il segreto sulla mia esistenza fino al 2001. Il mito del Gottardo» (video di entrata su sasso-sangottardo.ch)

    La fondazione gestisce dal 2012 a 300 metri dalla fermata dell’autopostale Passhöhe un centro che ospita mostre, eventi e attività educative legate alla storia della regione, alle Alpi e alla Svizzera in generale. La Gazzetta ha visitato la “perla poco conosciuta” e ne ha parlato con Ivana Sambo, vicepresidente della Fondazione.

    Signora Sambo, perché una Fondazione “Sasso San Gottardo”?

    La Fondazione Sasso San Gottardo, un'organizzazione privata senza scopo di lucro, mira a preservare a lungo termine la fortezza del Gottardo, che è estremamente preziosa in termini di storia culturale.

    Come si sono sviluppate le attività negli ultimi 13 anni?

    «Abbiamo ampliato in modo massiccio l'area espositiva e ora copriamo tutti gli aspetti del “mito del Gottardo”: dallo spartiacque con i suoi quattro fiumi che scorrono in tutte le direzioni e ai tre viaggi di Goethe sul Gottardo, che a suo tempo hanno dato origine al primo mito del Gottardo e hanno lasciato profonde tracce nella storia, ai cristalli, il tesoro della regione del Gottardo, e alla storia militare del Gottardo. Continuiamo anche a sviluppare eventi culturali. Ogni anno organizziamo il “General Guisan Event” e, insieme ad Andermatt Music, abbiamo lanciato le “Giornate di Goethe”. E non da ultimo Sasso San Gottardo è stato teatro di numerose produzioni cinematografiche (documentari, fiction), servizi fotografici di prodotti, sfilate di moda e concerti.»

    E poi ci sono anche collaborazione, come ad esempio con il Politecnico di Losanna (EPFL)…

    «Sì, perché la fortezza è un luogo straordinario, ideale per progetti non convenzionali. Come il progetto che portiamo avanti assieme all’EPFL: Infatti, in collaborazione con il Centro Spaziale dell'EPFL di Losanna e le università associate, ogni estate viene effettuata la simulazione della base lunare “Mission Asclepios” in una caverna dismessa della fortezza. Tra l’altro, durante questo periodo il centro di controllo è allestito nell'auditorium del museo ed è aperto anche ai visitatori del museo.»

    Le attività si indirizzano più a bambini o adulti? Avete anche scuole?

    «Le attività vanno benissimo per ogni età. Molte scuole e famiglie visitano Sasso San Gottardo, così come molti viaggi di gruppo (gite di club e aziendali, viaggi culturali). L’anno scorso abbiamo avuto in visita anche la già Consigliera Federale Viola Amherd assieme agli ambasciatori dei Paesi esteri in Svizzera.»

    Chi finanzia la Fondazione e come è possibile sostenerla?

    «La Fondazione è senza scopo di lucro ma con costi di gestione durante 12 mesi e con entrate solo per 4 mesi e mezzo poiché il Passo del Gottardo rimane chiuso tra la fine di ottobre e fino maggio. Ciò comporta una grande sfida per la conservazione dei beni culturali storici e la gestione del museo. Riceviamo dei contributi dai Cantoni Ticino e Uri, mentro lo sponsor principale della nostra mostra perenne su Goethe è la Fondazione Dätwyler.

    E poi ci sono numerosi donatori privati di “Stollenmeter”: per ogni 100 franchi svizzeri donati, ricevono un metro di Stollen con il loro nome o con la dicitura da loro indicata. Anche le istituzioni e le aziende possono aggiungere il loro logo a 5 metri di stollen. Tra l’altro, i Stollenmeter possono essere acquistati/donati online (https://www.sasso-sangottardo.ch/stollenmeter).»

    Raccomanderebbe agli svizzeri all’estero una visita al Sasso San Gottardo, e perché?

    «Assolutamente sì, è un pezzo di storia che ci appartiene e chi vuole conoscere la Svizzera deve conoscere il Mito del Gottardo.»

    Una vista dal “Sasso”, a pochi passi dal culmine del Passo del San Gottardo

    Tra i finanziatori vi sono anche i Comuni di Uri e Ticino che si congiungono in cima al Passo del Gottardo.

    All’interno del Sasso si trova una mostra perenne su Goethe.

    Ivana Sambo è stata molti anni attiva presso Swisscom in varie posizioni, tra cui punto di contatto unico per Fastweb, società affiliata di Swisscom in Italia, nonché delegata agli affari istituzionali per diversi Cantoni e alle relazioni con i media per il Canton Ticino. Oggi la vicepresidente della Fondazione Sasso San Gottardo risiede a Nimis (Friuli).

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