Il “venerdì nero” giorno di acquisti folli che si protraggono anche dopo la fatidica data.
Occhio a comprare solo ciò che serve
Lugano - Sono solamente pochi anni che è sbarcato dagli USA in Europa il Black Friday e sta diventando un momento atteso da molti consumatori, specialmente quelli del web ma anche dei negozi fisici. Il Black Friday significa un giorno di sconti fuori dall’ordinario, fino al 70-80 %, applicato nel commercio al dettaglio.
Sempre più consumatori sono attenti a conoscere la fatidica data di novembre che è il venerdì successivo al giorno del Ringraziamento americano (quest’anno è il 29) e a tenersi pronti sulla soglia d’accesso di supermercati e negozi, o dita in fibrillazione sulla tastiera davanti al monitor per l’acquisto delle offerte, in una gara di velocità con(tro) tutti gli altri clienti.
Pronti, partenza, via e giù a comprare. L’assalto all’oggetto che tanto si desiderava ma dal precedente prezzo poco abbordabile, all’ultima innovazione tecnologica o ai vari gadget curiosi quanto inutili … Insomma si compra tutto quello che si può a partire dai prodotti tecnologici all’abbigliamento, fino a far piangere carta di credito o portafoglio.
Il BF è iniziato in Italia nel 2011, mentre in Svizzera pochi anni dopo, in entrambi i Paesi non è ancora un fenomeno esteso, ma si presume che lo potrà diventare.
Come e perché è nato il Black Friday? Si vorrebbe far risalire la sua storia al 1924, quando la nota catena distributiva Macy’s (dove è ambientato a NY il famoso film “Il miracolo della 34ª strada”) decise di avviare in grande stile gli inizi degli acquisti natalizi il giorno dopo a quello del Ringraziamento che avviene il quarto giovedì del mese di novembre. Alle nostre latitudini, invece, come ricorderanno coloro che hanno dai 50 anni in su, i preparativi del Natale comprensivi di albero, presepe e regali iniziavano circa una settimana prima del 24 dicembre. Tuttavia negli anni Novanta, dilagò l’usanza d’oltre Oceano di anticipare molto la vendita di prodotti correlati al Natale ma anche di altre feste tradizionali come la Pasqua, per cui si trovano panettoni e colombe vendute un mese prima del dovuto. All’epoca, negli USA, l’iniziativa di Macy’s ebbe successo, propagandosi in tutti gli stati. Ma ancora non era denominato Black Friday, appellativo che gli venne affbbiato negli anni Ottanta, dopodiché iniziò a diffondersi nel mondo, maggiormente in Canada, Brasile, Australia, Regno Unito, poi nei Paesi del Nord Europa e con moderazione in Svizzera e in Italia.
Black Friday è un nome dal significato incerto. Secondo una leggenda creata dal marketing, poltrebbe significare che i conti da passivi, scritti in rosso, diventavano attivi, quindi scritti in nero sui registri contabili dei negozianti grazie alle maggiori vendite del periodo natalizio. Oppure, molto più realisticamente, potrebbe derivare dal traffico tremendo di quel giorno con conseguenze pesanti per la polizia alle prese con inestricabili ingorghi ma anche con code umane massicce che si formavano di fronte ai grandi magazzini.
Al momento, in Italia, questa data di acquisti folli riguarda solo una nicchia di persone che si dedica perlopiù agli sconti su internet. Nella Penisola è stata Apple a fare da apripista nel 2011. Seguita poi da Amazon, colosso dell’e-commerce statunitense, che propone sconti che si susseguono con offerte ogni 5 minuti, da prendere al volo entro un certo lasso di tempo, e non solo quel venerdì, ma per un’intera settimana con Amazon Black Week.
Come in tutti gli altri Paesi, anche in Italia esiste il sito ufficiale del “Venerdì nero” che consiglia dove e cosa comprare, e quali prodotti online tenere sottocchio.
In Svizzera così titolava una trasmissione della RSI dello scorso anno: “Black friday, vantaggi e rischi. Tra affari imperdibili e consumismo, tra shopping compulsivo e risparmi reali. “Una manna per il commercio, occhio alle pulsioni”. Anche nella Confederazione il fenomeno si tiene ancora in sordina, ma se ne parla. A farla sbarcare qui è stata la catena di grandi magazzini Manor e in tre anni ha visto prolungare il venerdì nero ad una settimana e altre iniziative di contorno, specie da parte di negozi di elettronica. Per i manager delle catene di distribuzione elvetiche queste giornate: «sono una manna per gli affari», e per gli psicologi sono un motivo di studio del comportamento e dei risvolti negativi che impolica un modo di acquistare sempre più facile e veloce di ogni tipo di merce con un click online.
Il Black Friday è considerato, non solo negli States, un efficace indicatore finanziario: attraverso di esso si ottengono informazioni importanti sulle scelte delle masse verso tutte le categorie di prodotti, sulla propensione a spendere e sulla effettiva spesa dei cittadini in quell’occasione. Oggi, dunque, le analisi finanziare e le previsioni di borsa tengono sempre di più in conto questo preciso avvenimento. I non addetti ai lavori si chiedono come sia possibile incrementare così tanto i propri guadagni scontando così tanto le merci, la risposta è che la gara agli sconti dei grandi distributori porta ad enormi acquisti di massa. Tanto per capire la portata del fenomeno, e come riportato dalla stampa del 2013: in un solo giorno 80 milioni di consumatori statunitensi hanno sborsato quasi 57 miliardi e mezzo di dollari, l’equivalente di quello che spendono in un periodo molto più lungo i consumatori di una sola nazione europea. La gente arriva a pernottare fuori dalle porte dei centri commerciali o dei negozi targati “saldi Black Friday”, in modo di essere i primi ad accorrere verso gli scaffali al momento dell’apertura.
Altro avvenimento degno di nota, che sta avendo sempre più successo e che avviene il lunedì successivo al BF (quest’anno cade il 2 dicembre), è il Cyber Monday, giorno consacrato allo shopping online, anch’esso divenuto strumento utle per le indagini dei mercati finanziari.
In italia alcuni istituti che si occupano di dipendenze come lo shopping compulsivo, ormai assimilato ai disturbi del comportamento, osservano con attenzione anche il BF, fornendo aiuto alle persone più fragili. È ormai assodato che soggetti con scarsa autostima, depressione o fortemente ansiose e stressate possano dedicarsi allo shopping incontrollato per una immediata gratificazione, purtroppo vacua e pericolosa per le conseguenze cui può portare.
Al di là del folklore e della libertà di ognuno di agire come meglio crede, il fenomeno del BF, anche se da noi, come detto, non è ancora costume consolidato, va analizzato molo bene.
Non vorremo che si verificassero in futuro gli episodi avvenuti nel corso degli anni in USA, ne citiamo solo un paio: un commesso morto, travolto dalla folla degli acquirenti e la lite fra le mogli, con i rispettivi mariti che si sparano, davanti ai figli, per accaparrarsi un giocattolo.
Il fenomeno del Black Friday va conosciuto sociologicamente, nelle diverse tipologie coinvolte, come i consumatori poco avveduti e superficiali, oppure i parsimoniosi che mirano solo al prodotto che serve approfittando del forte sconto, o gli individui in difficoltà esistenziale che si sfogano comprando di tutto in continuazione. C’è anche una parte di consumatori disincantati e attenti. In un giornale ticinese i lettori commentavano sotto un articolo sul Black Friday prendendone le distanze e alla domanda su “cosa fare il 29 novembre”: «starsene a casa…» ha risposto qualcuno.
Annamaria Lorefice
lorefice.annamaria@gmail.com
Black Friday e Cyber Monday sono avvenimenti commerciali che in Svizzera come in Italia non sono ancora in auge così come negli USA e in altri Paesi, ma stanno prendendo piede e vale la pena analizzarne vantaggi e rischi.
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