Anche la Svizzera è divisa sulla tecnologia 5G

Ogni anno, la quantità di dati trasferiti sulla rete mobile raddoppia. L'introduzione del 3G a metà degli anni 2000 e il 4G (LTE) dal 2012 hanno, almeno fino adesso, permesso di soddisfare le esigenze di economie domestiche ed imprese. Oggi, però, queste tecnologie stanno raggiungendo i propri limiti. La soluzione per aumentare le capacità a livello della trasmissione dati si chiama 5G. Ma su questa nuova tecnologia si scontrano gli animi.

Attualmente è in fase di introduzione in tutto il mondo un nuovo standard di comunicazione mobile: il 5G, che sta per "quinta generazione". In Svizzera, attualmente i cittadini navigano e telefonano ancora su una rete 4G.

Nel febbraio del 2019 la Commissione federale delle comunicazioni ha assegnato le nuove frequenze agli operatori di comunicazione mobile. Da allora la società è divisa tra coloro che ritengono lo sviluppo verso il 5G una condizione imprescindibile per restare al passo con i tempi e i contrari alla tecnologia che tentano di ritardarne l’introduzione attraverso strumenti politici o opposizioni e ricorsi alle domande di costruzione nei comuni.

Pro 5G – “Che la Svizzera non perda il treno”
I difensori del 5G mettono in evidenza come senza un’espansione, un terzo delle reti sarebbe sovraccarico in tre anni; inoltre il 5G genera meno radiazioni e consuma meno energia. Tra i vantaggi principali che il 5G offre vi è quello di poter ottenere una buona e veloce copertura Internet anche in regioni periferiche e zone montuose. Inoltre, la nuova tecnologia aumenterebbe l‘affidabilità delle reti, ossia la disponibilità delle reti mobili anche in situazioni di carico elevato (crisi, grandi eventi, ecc.).

Particolare interesse nei confronti del 5G mostrano ampi fronti dall’economia, che ritengono sia un’importante infrastruttura di base per la digitalizzazione globale. La Svizzera è in concorrenza con gli altri Paesi per quanto riguarda le imprese, i posti di lavoro, gli investimenti, la ricerca e l’innovazione e non può dunque permettersi di rimanere indietro nella competizione. Secondo uno studio sugli impatti del 5G, entro il 2030 potrebbero essere creati 137’000 nuovi posti di lavoro e creato un valore di produzione di 42 miliardi di franchi. Tra i settori che beneficerebbero particolarmente del 5G vengono regolarmente citati i servizi sanitari e sociali, l’energia, l’agricoltura, l’edilizia, il commercio e la logistica, la mobilità, i servizi o il turismo.
Ulteriori argomenti del fronte a favore del 5G: www.chance5g.ch

I contrari: “si boicotti e si introducano moratorie”
I contrari mettono in primo piano dubbi sulle conseguenze sulla salute della nuova tecnologia. Secondo loro, gli effetti biologici del 5G non sono mai stati veramente studiati e il suo dispiegamento equivale a fare degli esperimenti su esseri viventi. Secondo loro, la sicurezza dei limiti attuali del 3G e del 4G non è mai stata testata e questi oltrepasserebbero le raccomandazioni di molti ricercatori indipendenti. I gruppi contrari riportano anche sul loro sito che il 5G può condurre a casi di acufene, di perdita di attenzione, di cefalee, di vertigini, d’infiammazione agli occhi, di depressione, di tensione nervosa, di stanchezza e di malattie infettive croniche, di disturbi del sonno, di infertilità, di diabete, di attacchi cardiaci e di cancro, mentre degli effetti nefasti dell’irradiamento della telefonia mobile sono stati osservati su fauna e flora: il bestiame, gli uccelli, i topi, i ratti, le rane, gli insetti (api, formiche, mosche) così come sui vermi nematodi, su dei batteri e delle piante. Tra le loro rivendicazioni principali – riprese anche in iniziative popolari che attualmente sono nella fase di raccolta firme – chiedono che sia introdotta senza esitare una moratoria a livello nazionale sul 5G, fino a che un numero sufficiente di studi scientifici indipendenti siano stati effettuati e abbiano concluso che questa tecnologia è innocua. www.stop5g.ch

Molti i progetti bloccati
Nel frattempo gli operatori di telefonia mobile lamentano un ritardo nel poter aggiornare il proprio parco di antenne, dal momento che i progetti di nuove antenne vengono regolarmente subissati da opposizioni e ricorsi. Insomma, il dibattito sul 5G è ancora lungi dall’essere concluso.