Attenzione al territorio ma niente stop alle zone edificabili

Il 10 febbraio scorso quasi due votanti su tre hanno respinto un’iniziativa dagli obiettivi chiari ma dalle soluzioni rigide. Se approvata avrebbe bloccato la creazione di nuove zone edificabili. Ma iniziativisti e oppositori concordano: non è un no alla cura del paesaggio.

L’iniziativa popolare “Fermare la dispersione degli insediamenti – per uno sviluppo insediativo sostenibile” è stata sottoscritta da oltre 100’000 cittadini e dunque, dopo un preavviso negativo di Governo e Parlamento, sottoposta al popolo. Essa chiedeva di non procedere alla creazione di nuove zone edificabili, allo scopo di favorire uno sviluppo centripeto degli insediamenti – nelle zone oggi già edificabili – e lottare così contro la cosiddetta “Zersiedelung”.

Argomenti condivisi, soluzioni meno
Gli iniziativisti – i giovani Verdi – hanno condotto una campagna a favore dell’iniziativa facendo leva su argomenti a favore della protezione dell’ambiente. A loro modo di vedere in Svizzera si starebbe assistendo ad uno “sviluppo incontrollato degli insediamenti” che mette sotto pressione agricoltura e spazi naturali. Tra i mantra proposti regolarmente durante la fase di avvicinamento alla votazione, vi era quello secondo il quale ogni giorno in Svizzera si cementificherebbe un’area equivalente a 8 campi di calcio. Questo dato non ha trovato conferme nell’opuscolo di informazione della Confederazione, eppure la sensazione generale durante il dibattito è stata quella di una condivisione generale della necessità di un coordinamento dello sviluppo del territorio e di una densificazione che permetta al paese di trovare le soluzioni più adeguate alla popolazione e alle infrastrutture crescenti.

Troppo rigida e dirigista
Malgrado un consenso di fondo sulla tematica, lo svizzero ha però rifiutato massicciamente la proposta: la soluzione dei giovani Verdi è troppo rigida e impone dall’alto a cantoni e comuni un blocco che secondo gli oppositori più che risolvere problemi ne crea: limitando infatti i terreni edificabili questi diventeranno ancor più costosi; tutti i partiti borghesi concordavano inoltre sul fatto che essa non avrebbe potuto essere applicata in maniera razionale e che avrebbe penalizzato in modo discriminatorio regioni, cantoni e comuni.

Soluzioni già adottate
Tra gli argomenti di maggior peso da parte degli oppositori all’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti vi è il fatto che nel 2013 il popolo ha adottato la nuova e piuttosto incisiva Legge sulla pianificazione del territorio che riprende le preoccupazioni condivise degli iniziativisti e fornisce risposte concrete. Tra le altre cose la nuova legge impone la revisione dei piani direttori ai cantoni – attualmente in corso – e manifesterà i propri effetti solo nei prossimi anni. Come ha provato ad illustrare il giornale romando La Nouvelliste il giorno successivo alla votazione: “proibire la creazione di nuove zone edificabili equivaleva ad aggiungere, a metà percorso, venti chilometri di salita a maratoneti che non avevano ancora terminato la loro corsa in pianura”. È stato probabilmente questo l’elemento centrale del massiccio rifiuto dell’iniziativa.

Fatti & Cifre
+ 7,8%: è la quota del territorio elvetico utilizzata per gli insediamenti. Il 31,4% è costituito da boschi, il 35,5% da superfici agricole e 25,3% da superfici non produttive.
+ 143 a 37: con questa proporzione il Consiglio nazionale aveva raccomandato di rifiutare l’iniziativa (18 astenuti). Agli Stati è stata bocciata con 34 voti contrari e 3 favorevoli (7 astenuti).
+ 37,4%: è la partecipazione, piuttosto bassa, dei cittadini aventi diritto di voto che si sono recati alle urne
+ 63,7%: è la percentuale dei cittadini votanti che hanno rifiutato l’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti, unico tema in votazione a livello federale
+ 26 su 26: tutti i cantoni si sono opposti alla proposta di giovani Verdi: Vallese il cantone più contrario (78,7% di no), Ginevra il meno scettico (52,3%di no)
+ 2013: l’ultima votazione sulla pianificazione del territorio ha visto il popolo accettare con il 62% la nuova Legge sulla pianificazione del territorio che risponde agli obiettivi degli iniziativisti.

Angelo Geninazzi

Argomento contro l’iniziativa: il 92,2% del territorio svizzero non è edificato.

una delle poche domeniche di votazioni in Svizzera. Quest’anno si voterà con ogni probabilità solo due volte in Svizzera a causa delle elezioni in ottobre.

Tutti i cantoni si sono opposti all’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti.