14 anni – anche se non consecutivi – alla testa del Collegamento degli svizzeri in Italia: Irène Beutler-Fauguel conosce le dinamiche dei concittadini in Italia come nessun altro. A conclusione del suo impegno quale “prima cittadina elvetica” a sud di Chiasso le abbiamo posto alcune domande.
- Irène Beutler, come ha vissuto il suo ultimo Congresso da presidente del Collegamento?
«È stato un bellissimo Congresso con tante informazioni sul territorio e sulla sicurezza informatica. Anche quest’anno, il circolo organizzatore ha dato il massimo. Non posso fare altro che ringraziare tutti e augurarmi che anche i prossimi Congressi saranno a questo livello.»
- Di tutti i Congressi quale è rimasto maggiormente nei suoi ricordi e per quale motivo?
«Non ho un congresso “preferito”. Uno è stato più bello e interessante dell’altro. Non si poteva fare di meglio. Tutte le tematiche erano di grande interesse per i presenti: penso alle votazioni, alle nuove leggi bancarie, ai ghiacciai, al viaggio nello spazio, al cioccolato abbinato all’I.A., al trasporto nei porti a Trieste, e molto alto ancora. La lista sarebbe troppo lunga.»
- In cosa si differenzia il tipo di comunità di svizzeri in Italia oggi rispetto a 15 anni fa? Vi sono più giovani? C’è più o meno entusiasmo?
«È una domanda molto difficile. C’è di più di tutto: entusiasmo, interesse, disinteresse. Partecipare ad un circolo presuppone un interessamento personale; non c’è più bisogno di frequentare i connazionali per sentirsi in patria. In poco tempo si arriva in Svizzera, i connazionali sono informati su tutto, manca il bisogno. Per questo motivo, l’interessamento personale è così importante. Il ruolo della presidenza di ogni circolo è fondamentale per sollecitare questo interesse.»
- Tra i suoi successi vi è la “promozione” dell’Unione Giovani Svizzeri. Che valore commisura al loro impegno?
«Sicuramente è di grande importanza che i giovani si interessino delle associazioni svizzere in Italia. Sono il futuro della comunità elvetica all’estero. Tra alti e bassi mi auguro che la vita dell’UGS continui con l’entusiasmo dell’inizio. In ogni caso sono fiera di essere riuscita a dare il via a questa idea che aveva già lanciato l’avv. Ugo Guidi.»
- Se dovesse dare un solo consiglio ad Alberto Fossati, nuovo presidente degli Svizzeri in Italia, quale sarebbe?
«Difficile dare un consiglio ad Alberto Fossati, che sarà sicuramente un ottimo condottiero e porterà il Collegamento verso nuovi orizzonti. Caro Alberto, forza e coraggio e non perdere l’entusiasmo nei momenti che ci si chiede: vale la pena? Ti dico: VALE LA PENA!»
- Vorrebbe rivolgere un suo saluto ai lettori?
«Voglio salutare e ringraziare tutte le persone che in questi lunghi anni mi hanno sostenuta, mi hanno aiutata e mi hanno dato la forza per questo impegno, non sempre facile. Arrivederci ai prossimi eventi!»

Irène Beutler-Fauguel, durante i lavori in occasione dell’ultimo dei 14 Congressi sotto la sua presidenza, il 10 maggio a Lecce.

Il passaggio di consegne da Irène Beutler-Fauguel a Alberto Fossati è avvenuto nell’ambito del recente Congresso del Collegamento a Lecce
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