Film svizzeri e mimose per celebrare l’8 marzo

“I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano e la lotta contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità. Sono parole di Kofi Annan, ex segretario generale dell’ONU, che riassumono bene il senso e il significato della Giornata Internazionale della Donna. Un invito a tutte e a tutti all’azione per sostenere le conquiste sociali, economiche, culturali e politiche delle donne.

Per molti anni si è creduto che all’origine della festa della donna ci fosse un incendio a una fabbrica di camicie newyorkese in cui sarebbero morte 129 operaie rimaste intrappolate all’interno. Fatto risultato poi privo di testimonianze storiche. Anche se un rogo si sviluppò nel 1911 presso la Triangle Waist Company e le vittime, in prevalenza operai italiani ed ebrei, furono ben 146, non fu quello l’episodio che segnò la nascita di questa ricorrenza. Si deve infatti tornare al momento della grande manifestazione russa dell’8 marzo 1917 (23 febbraio per il calendario giuliano) guidata dalle donne che chiedevano a gran voce la fine della guerra e la tutela dei propri diritti. Esse nella piazza di Pietrogrado rivendicavano il diritto di voto: “Il suffragio non è universale senza le donne”. Suffragio concesso in Russia l’anno seguente, nel 1918!

Ogni Paese, si sa, ha la sua particolare storia in tema di conquista dei diritti politici e la Svizzera è stata purtroppo il fanalino di coda in Europa, almeno per quanto riguarda il riconoscimento del voto alle donne, introdotto solo nel 1971. Fortunatamente, l’impegno della Confederazione nel raggiungimento dell’uguaglianza fra uomini e donne si è negli anni sempre più intensificato, grazie alla legge federale del 1996 che stabilisce il principio della parità salariale fra i sessi; a progetti che assicurano l’inclusione delle donne nei diversi processi politici o che garantiscono la protezione e la salvaguardia dei diritti delle donne nelle situazioni conflittuali. E’ vero, molto è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare per arrivare a una vera parità di genere!

Nell’ambito delle celebrazioni ufficiali di questi primi 50 anni del diritto di voto e di eleggibilità, il Dipartimento federale di giustizia e polizia organizza il 27 e 28 maggio 2021, a Basilea, la Conferenza nazionale sul federalismo 2021. Nella prima giornata interverrà anche la Console generale di Svizzera a Milano Sabrina Dallafior che avrà con l’Ambasciatore d’Italia a Berna Silvio Mignano uno scambio di esperienze sulla cooperazione transfrontaliera tra Svizzera e Italia. Nella seconda giornata dell’iniziativa, dedicata alla relazione tra suffragio femminile e federalismo, é previsto un intervento della Consigliera federale Karin Keller – Sutter e anche della Console generale di Svizzera a Milano Sabrina Dallafior. Inoltre il prossimo 7 settembre 2021 si terrà un convegno scientifico sul tema “50 anni di suffragio femminile”, diffuso in diretta streaming.

Film svizzeri per i #50 anni di suffragio femminile in Svizzera
Stimolare una riflessione sull’emancipazione della donna, sul suo ruolo attivo nella società e sui traguardi ancora da raggiungere nel campo dei diritti e delle pari opportunità è anche l’obiettivo della bella rassegna cinematografica dal titolo #50 anni di suffragio femminile in Svizzera, promossa dal Consolato generale di Svizzera Milano. Il progetto é inserito nella più ampia campagna digitale intitolata #DonneFrauenDunnasFemmes (#DFDF), in cui dallo scorso giugno si alternano, sui canali social media Facebook, Instagram,Twitter e Youtube del Consolato, brevi video di donne svizzere, più o meno conosciute, che raccontano il loro particolare legame con la Svizzera.

A partire dall’8 marzo il Consolato generale di Svizzera a Milano lancia un nuovo appuntamento culturale con il cinema svizzero, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana, curando la selezione di suggestive e ricercate pellicole che testimoniano una pluralità di sguardi femminili.

Si inizia con Contro l’ordine divino, commedia drammatica di Petra Volpe del 2017 che ha riscosso un importante successo di critica e vinto numerosi premi. Il (fin troppo) tranquillo paesino della campagna svizzera negli anni ’70 viene sconvolto da un gruppo di donne che prendono finalmente coscienza dei propri diritti e del proprio valore e si ribellano allo status quo che le vede confinate al solo ruolo di mogli e madri.

De la cuisine au parliament è un incredibile documentario del 2021 diretto da Stéphane Goël che racconta la lunga strada percorsa dalle donne verso l’emancipazione. A tratti umoristico, nel cortometraggio sono intervistate persone comuni e attiviste politiche che fanno rivivere il cambiamento di mentalità avvenuto nel corso di oltre un secolo di lotte. Una menzione particolare merita il montaggio del film a cura di Janine Waeber.

Segue Tambour battant, divertente commedia di François – Christophe Marzal del 2019 ambientata a Monchoux nel 1970. Il film racconta l’annosa rivalità tra duedirettori di bande musicali e affronta, con elegante satira, i temi della diversità, dell’affermazione femminile, ma anche quelli dell’amicizia e dell’amore.

Infine, due documentari a sfondo sociale: #Female Pleasure di Barbara Miller e Amazonen in einer Groβstadt, a firma della giovane regista Thais Odermatt, gettano uno sguardo più contemporaneo sulle sfide che le donne devono ancor oggi affrontare quotidianamente.

#Female Pleasure, premiato come miglior documentario nel 2019, raccoglie le storie di cinque donne straordinarie, molto diverse e lontane fra loro, che denunciano e rompono tabù sessuali. Le protagoniste sono l’attivista contro la mutilazione genitale femminile Leyla Hussain; l’artista giapponese Rokudeshiko, arrestata per avere utilizzato nelle sue opere un calco della sua vagina; una ex-suora vittima di abusi sessuali; l’autrice del libro-denuncia Unorthodox sulle controversie della vita nelle comunità ebraiche assidiche, Deborah Feldman, e infine Vithika Yadav, fondatrice del portale di informazione e sensibilizzazione sessuale Love Matters. La Miller denuncia senza mezzi termini le violenze fisiche e psicologiche che molte donne ancora subiscono e rivendica una sessualità femminile senza inibizioni.

Ma chi sono le moderne amazzoni di Amazonen in einer Groβstadt? Sono le donne che combattono quotidianamente contro le ingiustizie sociali, senza scendere mai a compromessi. La regista del cortometraggio trae ispirazione dalla madre, all’epoca impegnata nella campagna per il riconoscimento dei diritti politici, e si reca a Berlino per scovare le sue feroci eroine: una grintosissima dj, una tenace lottatrice sul ring, una ex guerrigliera curda e una coraggiosa attivista per i diritti umani. Come le leggendarie e indomite guerriere del dio Ares, le amazzoni urbane della Odermatt sono creature irraggiungibili per l’uomo.

#50anni di suffragio femminile in Svizzera é una raccolta di filmati che parla di donne coraggiose, determinate e sempre protagoniste della loro vita. I film sono anche un’anteprima dell’appuntamento annuale interamente dedicato al Cinema Svizzero a Milano e a Venezia che, come lo scorso anno, si svolgerà in modalità digitale tra fine aprile e inizio maggio.

Questa interessante iniziativa culturale ci porta infine a riflettere anche sul significato simbolico della mimosa: un fiore forte che fiorisce in qualsiasi terreno. Metafora perfetta direi per ricordare le donne che si sono battute a costo della loro vita per l’uguaglianza e i diritti femminili.

Film e mimose quindi per festeggiare insieme l’8 marzo. I film li trovate gratuitamente in online streaming sulla piattaforma della Cineteca di Milano dall’8 al 14 marzo (e le mimose…?). Per saperne di più controllate i canali social del Consolato generale di Svizzera a Milano.

Antonella Amodio
Società Svizzera di Milano

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