*di Francesca Paoletta, Presidente della Chiesa Evangelica Riformata di Firenze
Sono trascorsi 195 anni dal 1827 quando, grazie alla concessione del granduca Leopoldo II di Lorena, la Chiesa Riformata Svizzera, la prima chiesa protestante di Firenze, poté costituirsi ed anche aprire il cimitero di Porta Pinti, uno dei due cimiteri a cui è legata la storia della chiesa e dove riposa Giovan Pietro Vieusseux del prestigioso Gabinetto.
Il cimitero già negli anni ‘70 dell’800 dovette essere chiuso poiché, in seguito al piano di Giuseppe Poggi per Firenze Capitale del Regno d’Italia, non si è più trovato fuori le mura di Porta Pinti bensì all’interno della città. Infatti per realizzare i grandi viali ad imitazione dei boulevard parigini l’architetto Poggi fece abbattere le mura cittadine di Arnolfo di Cambio e Michelangelo Buonarroti. E, poiché per motivi di salute pubblica, un cimitero doveva trovarsi per legge ad una distanza minima di 100 metri dal centro abitato, si pose da subito il problema di dove avrebbe potuto essere spostato.
La ricerca portò all’acquisto da parte delle chiese evangeliche presenti a Firenze del podere Agli Allori al Galluzzo.
Fu l’arch. Boccini, lo stesso architetto che ha progettato la chiesa russo ortodossa, ad assumersi l’incarico di realizzarlo: il cimitero agli Allori fu inaugurato nel 1878.
Si giunge agli anni ‘20 del ‘900 quando Rodolfo Schenk, nonno di chi vi scrive ed ultimogenito di sei figli, viste le scarse prospettive lavorative in patria, arriva a Firenze con un diploma e entusiasmo da vendere e voglia di fare in un contesto fertile che in pochi anni gli consente di sposarsi, avere tre figlie e avviare un’attività di buying agent con una sede anche a Milano. Ma non solo, Schenk aveva anche la rappresentanza di macchine RUF, viaggiando costantemente tra Svizzera e Italia, occupandosi del Circolo Svizzero, della chiesa e dei cimiteri piazzale Donatello e agli Allori.
Ripercorrendo la storia il 1996 è una data importante per il cimitero degli Inglesi che viene riaperto per accogliere esclusivamente urne ceneri: le prime sono state quelle del ballerino e coreografo russo e maestro del Maggio Musicale E. Poliakov.
Riguardo alla Chiesa Riformata, questa negli anni sposta la sua sede dal lungarno Guicciardini ed oggi è ospite della Chiesa Luterana.
La comunità e le famiglie di origine svizzera si sono integrate, alcune convertite al cattolicesimo e forse sentono meno la necessità di mantenere strette relazioni con la madre patria grazie al Circolo Svizzero ed alla Chiesa, istituzioni che comunque mantengono il loro ruolo di riferimento ed aggregazione per una buona parte di noi italo svizzeri o svizzeri italiani.
Per i cimiteri va notato che l’accoglienza per la sepoltura è garantita a tutti, indistintamente dalla fede religiosa e le iniziative culturali intraprese dal 2015, musicali e teatrali al fine di valorizzarli e farli conoscere e rivalutarli dal punto di vista storico culturale poiché rappresentano un importante periodo della Firenze cosmopolita.
Gli Svizzeri oggi a Firenze sono passati da stranieri emigranti in cerca di lavoro a delegati a tramandare la cultura elvetica e la memoria di un periodo della storia che si intreccia con quella della nostra città e dell’Europa grazie ai personaggi sepolti nei due musei che custodiamo. E contiamo di assolvere questo compito per domani, auspicando il coinvolgimento di tutte le istituzioni e tutti i cittadini. Poiché, come scriveva Luis Sepulveda, “un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”.
Uno scorcio del Cimitero degli inglesi, Firenze
Il cimitero evangelico degli allori a Firenze
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