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La Svizzera alle urne per le elezioni federali: questi saranno i temi decisivi

    il 20 ottobre prossimo la Svizzera eleggerà un nuovo Parlamento. Quattro anni fa, le elezioni federali hanno visto vittoriosi soprattutto l’Unione democratica di centro (UDC) e il Partito liberale radicale (PLR). Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e nel frattempo sono stati rinnovati i parlamenti cantonali. Un’analisi dei risultati di questi ultimi può fornire un’indicazione di quanto capiterà in ottobre, anche se le elezioni federali seguono spesso dinamiche proprie.

    Il trend nei cantoni è chiaro
    I cambiamenti avvenuti negli ultimi 4 anni nei parlamenti cantonali mostrano chiaramente che il partito che ha maggiormente incrementato i propri seggi sono i Verdi (+41 seggi). Anche il Partito socialista (+23) e i Verdi Liberali (+16) figurano tra i vincenti, mentre tra i partiti borghesi ha incrementato la sua influenza il PLR (+29). Tra i perdenti figurano il PPD (-36), il Partito Borghese democratico (-13) e soprattutto l’UDC, tuttora il primo partito a livello svizzero (-39 seggi).

    Le elezioni federali seguono una dinamica propria
    La storia politica recente mostra anche che i risultati cantonali non costituiscono sempre un pronostico valido: nel 2011 e negli anni successivi i Verdi hanno raccolto molti consensi sull’onda di... Fukushima, ma hanno incassato una sconfitta alle elezioni federali 2015. In quell’occasione vinsero partiti minori come il PDB e i Verdi liberali che gli addetti ai lavori prevedevano marciassero sul posto. Anche il PLR ha tenuto le sue posizioni all’appuntamento federale del 2007 malgrado fosse reduce da 3 anni di sonore sconfitte a livello cantonale. Decisivi saranno i temi più dibattuti nelle settimane precedenti le elezioni.

    I temi centrali in vista delle elezioni
    Dagli ultimi «barometri delle preoccupazioni» degli svizzeri emerge che la paura di perdere il posto di lavoro – che condiziona spesso le elezioni – non è più in cima alla lista dei timori, non da ultimo poiché la disoccupazione in Svizzera è attualmente ai minimi con un 2,1% (luglio 2019). Quali sono allora i temi particolarmente in voga?

    Clima: è senz’altro il tema del momento che grazie alle estati sempre più calde e all’”effetto Greta” sta coinvolgendo sempre più ampie fasce di popolazione; resta da capire come questo avvantaggerà i Verdi e come invece i partiti borghesi che hanno integrato la tematica nei loro programmi riusciranno a parare il colpo.

    Europa: sul tavolo della discussione vi è una bozza di accordo quadro tra la Svizzera e l’UE. Il testo non gode di molte simpatie, e non solo tra le fila dell’UDC. È dunque lecito attendersi che la scelta su come continuare la relazione con il grande partner commerciale europeo attirerà immancabilmente e nuovamente l’attenzione preelettorale.

    Sanità: la qualità del sistema sanitario elvetico è eccellente, ma i costi continuano a crescere e negli ultimi decenni (dal 1994) sono più che raddoppiati. È difficile intravvedere a breve un’inversione di tendenza: le soluzioni passano da una politica dei piccoli passi su cui i partiti si scontrano regolarmente. Il tema è ormai ai vertici delle preoccupazioni degli Svizzeri.

    Previdenza vecchiaia: come a tutto l’occidente, anche in Svizzera si assiste ad uno sviluppo demografico determinato dall’aumento della speranza di vita. I sistemi di previdenza sono da riformare e le possibilità sono due: aumentare le deduzioni salariali o le imposte oppure aumentare l’età di pensionamento (o un mix di queste soluzioni). Su queste ricette si dividono gli animi.

    Donne: il “tema femminile” è trasversale a molte politiche, sebbene figuri ai vertici delle…preoccupazioni della popolazione. Sarebbe però poco sorprendente se in ottobre la quota di parlamentari di sesso femminile fosse più alta di oggi.

    Angelo Geninazzi
    REDATTORE