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Mostra dal 22 ottobre 2022 al 20 dicembre 2022 alla Fondazione Brodbeck

    Fondazione Brodbeck - via Gramignani, 93 - Catania

    Progetto artistico ideato da Valeria Caflisch, mostra a cura di Valentina Barbagallo e Philippe Clerc

    La Fondazione Brodbeck ospita la mostra conclusiva del progetto di residenza tra l’Italia e la Svizzera 1698/t-t, ideato da Valeria Caflisch, artista italo-svizzera.

    «Un ibrido – spiega Valeria Caflisch – è diverso dalla somma delle sue parti. La mia vita è un continuo vagare tra Catania, città dove sono nata e cresciuta, e Friburgo, città svizzera dove oggi vivo e lavoro. A partire dalla ricerca della mia identità, è iniziato il progetto di scambio tra binomi intitolato 1698/t-t , dai 1698 km di distanza che separano le due terre. Oscillare tra identità culturali multiple significa anche convivere con un sé “parziale” teso costantemente alla ricerca di coerenza, unità ed equilibrio. 1698/t-t è un tentativo di riunire gli attori delle mie due identità e far fare loro esperienze “ibride” attraverso collaborazioni. È nata cosi l’idea della Matchingplattform come strumento d’incontro, una forma di art-tinder, che ricorda l’idea di un gioco un po’ osé, ma ludico, dove due gruppi di artisti di nazionalità diverse sono stati messi in binomi per collaborare insieme durante tre anni.»

    I quatro binomi Isabelle Pilloud e Francesco Balsamo, Christiane Hamacher e Marcella Barone, Ivo Vonlanthen e Gianluca Lombardo, Primula Bosshard e Alessandra Schilirò hanno lavorato prima a distanza in anonimato e poi in residenza a casa dell’altro, dividendo contesto familiare, culturale e artistico. Le opere nate durante questo periodo sono esposte ancora fino al 20 dicembre alla Fondazione Brodbeck e sono documentate nel libro 1698/t-t, edizione animamundi.

    Il progetto, accompagnato dai curatori Valentina Barbagallo e Philippe Clerc, dal Museo Murten e dalla Fondazione Brodbeck, sostenuto dal Cantone di Friburgo e dall’Ambasciata Svizzera a Roma, è cresciuto organicamente come un rizoma. Gli scambi si sono estesi dagli individui alla loro cerchia, e quindi alle istituzioni ed enti culturali, e come neuriti, aumentando la comunicazione, davano sempre nuova forma e senso al progetto.