Vai al contenuto

Una missione che vola alto, sempre e per tutti

    In Svizzera la conoscono tutti: la Rega. Il soccorso aereo che giunge dal cielo è tra i marchi che da tempo godono della miglior fama presso gli svizzeri.

    La Rega è tra i marchi più conosciuti in Svizzera. L’organizzazione, senza scopo di lucro, finanziata da privati, offre un servizio permanente di soccorso aereo. Dietro ogni intervento della Rega non c’è un’impresa commerciale, ma una missione umanitaria che non conosce orari né confini. Portare la medicina d’urgenza dove serve, intervenire in situazioni d’emergenza gravi, organizzare il rimpatrio di malati o feriti, fornire consulenza medica specializzata: è questo il cuore pulsante delle sue attività. Ma il cuore non basta: servono professionisti altamente qualificati, tecnologia all’avanguardia e una rete operativa efficiente. In prima linea nel salvataggio, nella medicina d’emergenza e nella tecnica aeronautica, la Rega si muove guidata dai sette principi della Croce Rossa, operando quindi con umanità, imparzialità, indipendenza, neutralità, volontariato, unità e universalità. E soprattutto, i suoi interventi d’urgenza non sono condizionati dalla copertura dei costi. a prescindere dai costi, perché salvare vite non può dipendere da una copertura assicurativa. È grazie al sostegno di chi crede nella sua missione che la Rega resta operativa.

    Dall’Oberland bernese al tetto del mondo

    Questa storia ha inizio in un freddo novembre del 1946. Un aereo americano è costretto a un atterraggio di fortuna nelle alpi nordoccidentali del Canton Berna. Sembra l’inizio di una tragedia, invece si trasforma in un’impresa epica: grazie al coraggio dei piloti militari Victor Hug e Pista Hitz, passeggeri ed equipaggio vengono tratti in salvo. È la scintilla che accende un’idea destinata a cambiare il soccorso in montagna in Svizzera.

    Pochi anni dopo, il 27 aprile 1952, il Dr. Rudolf Bucher fonda ufficialmente la Guardia aerea svizzera di soccorso, sotto l’egida della Società Svizzera di Salvataggio. L’anno successivo, prende il volo la prima vera missione con paracadutisti. È solo l’inizio di un lungo viaggio tra innovazione e solidarietà. Negli anni ’60, con l’arrivo di elicotteri e aerei per il rimpatrio, le missioni si moltiplicano. Le montagne restano il teatro principale, ma il soccorso si estende anche alle strade. È in questo periodo che la Guardia aerea svizzera di soccorso inizia a operare come entità indipendente.

    Il 1973 segna una svolta storica: viene acquistata la prima aeroambulanza civile al mondo per voli di rimpatrio, battezzata simbolicamente “Henri Dunant” proprio riferendosi al fondatore della Croce Rossa, a cui le attività della Rega orientano i propri principi. Negli anni ’80, il numero crescente di sostenitori permette di potenziare la flotta e le infrastrutture: nasce la rete di soccorso aereo più fitta al mondo e l’addestramento diventa altamente professionale. Nel 1993 viene inaugurato il “Rega-Center” presso l’aeroporto di Kloten, a Zurigo, che sarà la nuova sede operativa a partire dal 1997.

    Nuovo millennio, nuovi compiti

    Entrando nel nuovo millennio, la Rega conta oltre due milioni di sostenitori ed è ormai un simbolo nazionale di affidabilità e intervento rapido, anche in condizioni estreme. Anche per questa ragione, nel 2002, rileva il comando dall’Ufficio federale per l’aviazione civile come servizio di ricerca e salvataggio svizzero. Nel 2011, grazie alla navigazione satellitare, riesce infatti a garantire atterraggi anche in condizioni di visibilità ridotta. E nella primavera del 2019 presenta l’ultima innovazione: il drone Rega, capace di sorvolare aree difficilmente accessibili alla ricerca di persone, anche quando le condizioni meteo o geologiche rendono impossibile il decollo degli elicotteri. Nell’ottobre 2020, la Confederazione comunica che la centrale operativa elicotteri della Rega ha l’incarico di fungere da “centro nazionale di coordinamento delle unità di cure intense”.

    Il 27 aprile 2022, la Rega ha celebrato il suo 70° anniversario. Un successo costruito grazie alla stretta e fedele collaborazione con partner chiave come polizia, vigili del fuoco, Forze aeree svizzere, pattugliatori di piste e le centrali d’allarme 144. È proprio anche grazie al sostegno di questi partner che la Rega può garantire, 24 ore su 24, un’infrastruttura di soccorso aereo sempre operativa. Settant’anni dopo quel primo salvataggio improvvisato, la Rega continua a scrivere storie di coraggio nei cieli della Svizzera.

    Nel 2024, i numeri raccontano una realtà straordinaria: oltre 6’620'000 sostenitori, quasi 500 collaboratori, 3 jet ambulanza, 20 elicotteri di soccorso, 14 elibasi operative sul territorio. Gli interventi effettuati sono stati ben 19’667, con una media di 35 pazienti soccorsi ogni giorno. La Rega, con i suoi servizi, non è solo una colonna portante del soccorso moderno in Svizzera, ma anche un punto di riferimento internazionale per efficienza, innovazione e dedizione.

    Anche oltre confine “quando capita, Rega”

    Che vi troviate in vacanza sulle Dolomiti o per lavoro in una metropoli europea, la Rega c’è. Sempre. La centrale operativa è attiva 24 ore su 24 anche per chi si trova all’estero. In caso di malattia o incidente, dopo aver allarmato i pronti soccorsi locali, è possibile rivolgersi alla Rega per ricevere consulenza medica telefonica e per organizzare il ricovero o un eventuale rimpatrio, a seconda della gravità del caso. Con tre jet ambulanza attrezzati come vere e proprie unità di terapia intensiva volanti, la Rega è in grado di trasportare anche pazienti in condizioni critiche. E per i suoi sostenitori, laddove nessuna assicurazione coprisse le spese, la Rega può persino condonare i costi dell’intervento. Un’assistenza che va oltre i confini — nel vero senso della parola.

    Numero d’allarme dall’estero: +41 333 333 333
    App Rega: App Rega | Guardia aerea svizzera di soccorso Rega

    La vita appesa – storie di missioni Rega

    26 dicembre 2004: Il devastante tsunami nell’Asia sudorientale mette la Rega di fronte alla più grande sfida nella sua storia. I team volano in Thailandia e Sri Lanka per coordinare i rimpatri dei feriti, collaborando con ospedali locali. Tutte e tre le aeroambulanze Rega sono in volo, ma non è abbastanza: la centrale operativa mobilita anche voli di linea, charter e aerei militare. In solo una settimana, 60 pazienti vengono riportati in Svizzera; ad accompagnarli ci sono 16 equipe mediche.

    4 febbraio 2009: Per la prima volta, la Rega trasporta in elicottero una paziente collegata alla “Life-Box”, una macchina cuore-polmoni. Un anno dopo, nel gennaio 2010, firma un’impresa storica con il primo volo transatlantico a 12'000 metri con un paziente collegato alla stessa tecnologia. Quasi dieci anni dopo, il 14 febbraio 2019, la Rega firma un altro primato mondiale e trasporta per 14,5 ore, da Londra a Kaohsiung (Taiwan), una paziente collegata alla macchina cuore-polmoni. Si tratta del volo più lungo effettuato al mondo con una paziente in terapia intensiva collegata all’apparecchio. Un successo possibile anche grazie alla collaborazione con l’Ospedale universitario di Zurigo e la continua innovazione medica high-tech della Rega.

    2 aprile 2020: In piena pandemia, la Rega organizza per la prima volta un’operazione inedita che trasporta con un jet ambulanza due pazienti, ciascuno all’interno di un’unità di isolamento. Si tratta di una coppia svizzera risultata positiva al Covid-19 durante una crociera, rimpatriata grazie alla missione Rega con successo dall’isola caraibica di Saint Martin.

    La Gazzetta ha bisogno di te.

    Cara lettrice, caro lettore online,
    la Gazzetta Svizzera vive anche nella versione online soprattutto grazie ai contributi di lettrici e lettori. Grazie quindi per il tuo contributo, te ne siamo molto grati. Clicca sul bottone "donazione" per effettuare un pagamento con carta di credito o paypal. Nel caso di un bonifico clicca qui per i dettagli.