Editoriale Gennaio 2024

Care lettrici, cari lettori

In Svizzera si è concluso negli ultimi giorni un anno intenso: in marzo 2023 è avvenuta una crisi che ha condotto alla fine della seconda banca più grande del paese, l’estate ha nuovamente portato canicole ed alluvioni (il 2023 è stato il secondo anno più caldo da sempre), mentre le elezioni nazionali hanno ridimensionato l’onda verde che 4 anni fa aveva politicamente travolto la Svizzera. E l’anno iniziato da qualche giorno cosa ci porterà? Il programma politico in Svizzera però non permetterà di annoiarsi: già a marzo sono al voto due iniziative sulla previdenza vecchiaia, la quale sarà più avanti nell’anno anche oggetto di un referendum. Ma votazioni federali sono previste su numerosi temi. Per condire il dibattito politico, a metà dicembre il Consiglio federale ha approvato – dopo anni di stallo – un progetto per un mandato di negoziazione con l’UE su un pacchetto di Bilaterali III che non mancherà di aprire interessanti dibattiti. Il 2024 sarà anche l’anno di consacrazione dell’e-voting? Chissà se in occasione del prossimo Congresso del Collegamento, che si terrà in maggio a Perugia, se ne saprà qualcosa in più. Sono poche le certezze nella vita. Ma tra queste vi è la Gazzetta che seguirà e accompagnerà i fatti più rilevanti per voi. Sicuri sono anche i nostri più cordiali auguri per un sereno e felice 2024. Buona lettura.

Angelo Geninazzi

La Svizzera ha il suo “nuovo” Governo

Si è chiusa alla fine del 2023 l’”era Berset”, sostituito dal basilese Beat Jans. I Verdi restano fuori dal Consiglio federale. Vince la stabilità.