Tutto come previsto. O quasi.

Il 13 dicembre scorso l’Assemblea federale ha votato il nuovo Governo per i prossimi 4 anni. Eletto Beat Jans al posto del dimissionario Berset, fallito il velleitario tentativo dei Verdi ai danni dal PLR.

I sei consiglieri federali uscenti sono stati rieletti per i prossimi quattro anni da parte dell’Assemblea federale (tutti i membri di Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati). A loro si è aggiunto il socialista basilese Beat Jans, che dal 1° gennaio prenderà così il posto di Alain Berset e che riporta il cantone renano in Governo dopo un’assenza di 50 anni (nel 1973 si dimetteva Hans Peter Tschudy). Jans è stato eletto al terzo turno con 134 voti su 245 schede valide.

Fin qui la cronaca e i risultati, in linea con le attese della vigilia. Sorprende invece che il principale contendente di Jans, in termini di voti, non è stato il secondo candidato proposto dal Partito socialista, il grigionese Jon Pult, ma Daniel Jositsch, Consigliere agli Stati del Canton Zurigo. Si trattava di un cosiddetto “candidato selvaggio” che aveva annunciato di essere a disposizione per un’elezione in governo ma che non ha ricevuto i favori del suo partito. Alla vigilia dell’elezione del Consiglio federale, tenutasi come da tradizione il mercoledì della seconda settimana della sessione invernale che segue le elezioni federali, tutti i partiti avevano dichiarato di volersi attenere al “ticket” proposto dal PS. Nella realtà dei il “contendente” Jositsch ha incassato 68 voti, mentre Pult soli 49.

Nessuna chance per i Verdi

Malgrado i Verdi uscissero dalla tornata elettorale di ottobre con i cali di consensi maggiori, avevano comunque raggiunto il secondo miglior risultato della loro giovane storia. Questo li ha indotti, malgrado lo scetticismo generale e soprattutto degli altri partiti, a candidare per un seggio in Consiglio federale. Le maggiori attenzioni erano concentrate sul seggio del ticinese Ignazio Cassis (PLR). L’unico candidato ecologista a disposizione dei Verdi per l’elezione è stato Gerhard Andrey (FR), che tuttavia non ha avuto grande successo. Cassis è stato rieletto al primo turno con 167 voti. Già 4 anni fa ai Verdi non era riuscito il tentativo di scalzare Cassis, allora con la presidente ecologista Regula Rytz. Il tentativo fallito era nelle previsioni. Ma alla luce del risultato poco lusinghiero dell’ammissione del partito socialista di non aver votato in massa il candidato d’area, le reazioni dei Verdi sono state piuttosto violente.

Una collaborazione al capolinea?

I programmi politici di PS e Verdi non si differenziano in modo sostanziale, ciò che ha sempre portato ad una collaborazione di area. Dopo il sostegno solo modesto del PS alla candidatura dei Verdi, questi hanno reagito affermando attraverso il loro presidente Balthassar Glättli: «Il Ps ha fornito oggi una gradita chiarezza. Alla prossima occasione possiamo – in tutta serenità – valutare se accettare anche un seggio in Consiglio federale a spese del Ps». Inoltre ha rincarato «Per garantire il suo seggio, il Ps ha venduto l'anima al cartello di potere dei partiti del Consiglio federale». In altre parole, il prevedibile assalto fallito dei Verdi rischia di portar con sé conseguenze a lungo termine, in particolare nell’area rosso-verde.

Ritratto del nuovo Consigliere federale Beat Jans

«Vi prometto che farò del mio meglio, con tutta la mia energia e le mie convinzioni». Sono state queste le prime parole rivolte al Parlamento da parte di Jans che, oltre a giurare fedeltà alla Costituzione, ha promesso di fare del benessere alla popolazione, sia essa «povera o ricca, debole o forte, svizzera o immigrata».

Il nuovo Consigliere federale è nato a Basilea nel 1964: la madre commessa e un padre fabbro lo hanno indotto ad iniziare il suo apprendistato come agricoltore, prima di conseguire un diploma in agrotecnica e in seguito una laurea in scienze ambientali al Politecnico federale di Zurigo. Da un punto di vista politico Jans potrà contare anche su una solida esperienza. Membro del PS da quando ha 34 anni, ha vissuto una carriera politica in ascesa.

Dopo un capitolo nel Gran Consiglio di Basilea, nel 2010 approda in Consiglio nazionale, dove è rimasto per dieci anni prima di essere eletto nel Governo basilese nel 2020. Jans è sposato con moglie americana e ha due figlie di 16 e 18 anni.

Un sostenitore del voto elettronico a Dipartimento giustizia e politica

Ambientalista convinto, Beat Jans è considerato parte dell'ala più a sinistra del PS. Il Consigliere federale è sensibile alle cause della Quinta Svizzera. A SWI swissinfo aveva raccontato che suo fratello vive a New York. Ritiene che la Quinta Svizzera debba poter rimanere collegata alla Confederazione ed è favorevole al voto elettronico.

Jans si occuperà del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e dovrà affrontare la spinosa questione dei migranti. A sorpresa infatti Elisabeth Baume-Schneider assume le redini del Dipartimento federale dell’interno (DFI) lasciato libero da Alain Berset. Una scelta questa che ha sorpreso non pochi, dopo un solo anno alla testa del DFPG.

Angelo Geninazzi

Quanto guadagna un Consigliere federale?

Dal 2024 lo stipendio standard per i membri del Consiglio federale in Svizzera sarà di 472'000 franchi lordi. Si tratta di quasi 4'000 franchi in più rispetto al 2023 a causa dell'adeguamento all'inflazione. Come tutti gli altri cittadini, i Consiglieri dovranno comunque pagare le tasse sul reddito e sul patrimonio. Una curiosità: i direttori di imprese vicine allo Stato guadagnano di più. Lo stipendio del CEO della Posta supera gli CHF 800'000 quello delle FFS i CHF 700'000, quello della radiotelevisione di Stato i 500'000.

Ci sono voluti tre turni per eleggere il nuovo Consigliere federale

Palazzo federale al tramonto: è tramontata anche la collaborazione tra Verdi e Socialisti dopo il modesto sostegno di questi ultimi al candidato ecologista?

Un Beat Jans visibilmente contento al momento della sua elezione in Consiglio federale il 13 dicembre 2023. Riprenderà i dossier della sua collega Elisabeth Baume-Schneider

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