Spostamenti tra Italia e Svizzera nella pandemia

Tamponi e quarantene: i nuovi obblighi del DPCM 3 dicembre 2020

Caro Avvocato,
Alcuni mesi fa ricordo che si era occupato dei DPCM del governo Conte e delle varie restrizioni all’ingresso in Italia ed in Svizzera a causa della pandemia.
Poi non mi pare abbia più pubblicato niente sull’argomento. Leggo ora che chi si recherà in Svizzera a dicembre ed a cavallo delle feste dovrà fare la “quarantena” al rientro in Italia.

Tutto questo a causa del fatto che la Svizzera vuole tenere aperti gli impianti sciistici, mentre come è noto in Italia si è deciso che tutto resterà fermo sino all’anno prossimo.

Sono un po' disorientato, lo confesso. Ho provato ad informarmi meglio ma ci ho capito ancora meno di prima.
Capisco che vi siano delle serie preoccupazioni sanitarie per evitare “assembramenti”. Sembra però più una punizione per quelli che vanno a sciare o, peggio, che magari hanno un piccolo appartamentino come il sottoscritto, nel quale isolarsi dalla confusione natalizia e trascorrere serene (e sicure) festività. E Dio sa quanto ce n’è bisogno in questo periodo.
E poi sono gli Svizzeri che non capiscono nulla e sono tutti incoscienti, o sono gli Italiani che non sono in grado di gestire “in sicurezza” i comprensori sciistici?
Insomma, siamo di fronte alla ennesima limitazione di libertà, per di più con norme che non sono chiare e a rischio di sanzioni, se non di arresti domiciliari!
Puoi aiutarmi Lei a capirci qualcosa? Altrimenti me ne starò a casa, buono buono.

Grazie anticipate se vorrà rispondermi, e anche e soprattutto per il suo impegno in questa rubrica e per le risposte sempre utili e comprensibili.
(S.M – Milano)


Carissimo Lettore,
La ringrazio per la Sua lettera molto simpatica ma anche un po’ provocatoria. Speriamo di non far sorgere un caso diplomatico con la sua pubblicazione! Scherzi a parte, rispondo molto volentieri, perché il tema, o meglio, i temi sollevati sono caldi (nonostante la stagione…).
Innanzitutto, non abbiamo più scritto riguardo agli ingressi e rientri nonostante il perdurare del Covid-19, un po’ perché non ve ne è stato bisogno e un po’ perché altri sono stati i quesiti dei nostri Lettori.

Inoltre il provvedimento al quale Lei fa riferimento è il DPCM del 3 dicembre 2020, e dunque recentissimo, e non vi è stata materialmente occasione di trattarne su queste pagine.

Ora la questione, in effetti, è divenuta improvvisamente di grande attualità. La affrontiamo, dunque, in questo numero, con l’avvertenza però che quando leggerete queste righe dicembre sarà già trascorso e, molto probabilmente, Lei (come molti altri nostri Lettori) avrà già preso una decisione e quindi, o sarà rimasto “buono buono” entro gli italici confini, o avrà già varcato le Alpi verso il Vallese, i Grigioni o altra località in Svizzera. Semmai potremo fornire qualche utile indicazione per il rientro.

Le nuove misure del DPCM per fronteggiare l’emergenza Covid-19, infatti, saranno valide dal 4 dicembre 2020 fino al 15 gennaio 2021.
Vediamole insieme, cercando di fare un po’ di chiarezza – compito tutt’altro che facile – senza pretese di completezza, cercando quindi di focalizzarci sugli spostamenti e sulla Svizzera.

Ingresso (e rientro) in Italia
Il DPCM 3.12.2020 distingue la disciplina applicabile agli spostamenti da e per l’estero, in base al periodo di riferimento ed al Paese come classificato negli elenchi previsti dall’Allegato 20 allo stesso provvedimento – tenendo presente che, tra il momento in cui scriviamo e la pubblicazione, sia l’allegato che il DPCM potrebbero subire variazioni.

Un primo arco temporale riguarda il periodo sino al 9 dicembre, un secondo il periodo dal 10 dicembre 2020 ed un terzo e quarto dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 e dal 7 al 15 gennaio 2021 (anche se non è chiara quest’ultima distinzione poiché la disciplina sembra essere uguale).
Per quanto riguarda, dunque, la Svizzera, fino al 9 dicembre essa rientra nell’Elenco B di Stati (insieme ad Austria, Germania Svezia ed altri), mentre a far tempo dal 10 dicembre la Svizzera (così come l’Austria, la Germania e molti altri) rientra nell’Elenco C di Stati (insieme a Francia, Belgio, Spagna ed altri Stati a maggior rischio epidemiologico).

In generale gli obblighi previsti per l’ingresso (o rientro) in Italia sono assai diversi e sono i seguenti:
- fino al 9 dicembre 2020: non è previsto obbligo alcuno per chi proviene dalla Svizzera, poiché essa rientra ancora nei Paesi di cui al summenzionato Elenco B di Stati. Al contrario, per i Paesi dell’Elenco C nel periodo ricompreso tra il 4 ed il 9 dicembre 2020, il DPCM in commento (art. 14, comma 3) rinvia al precedente DPCM del 3.11.2020, che prevede l’obbligo di autocertificazione nonché di sottoporsi a tampone (molecolare o antigenico);

- dal 10 dicembre 2020: per chi proviene dalla Svizzera in quanto ora inserita nell’Elenco C, autocertificazione e obbligo di tampone preventivo molecolare o antigenico con attestazione di risultato negativo nelle 48 ore antecedenti all'ingresso in Italia. Chi ne fosse sprovvisto dovrà sottoporsi a isolamento fiduciario di 14 giorni (art. 8, comma 6, lett. a);

- dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021: chi proviene da Stati di cui all’Elenco C, come la Svizzera
a) se lo spostamento è avvenuto per i motivi consentiti, ha l’obbligo di autocertificazione e di tampone preventivo molecolare o antigenico con attestazione di risultato negativo nelle 48 ore antecedenti all'ingresso in Italia. Chi ne fosse sprovvisto dovrà sottoporsi a isolamento fiduciario di 14 giorni (art. 8, comma 6, lett. a);
b) se lo spostamento è avvenuto per motivi diversi da quelli consentiti (p.es. per vacanze o turismo), ha l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un periodo di 14 giorni, nonchè l’obbligo di comunicare immediatamente il proprio ingresso in Italia alla ASL competente per territorio (art. 8, comma 6, lett. b). Tale obbligo permane anche se è stato eseguito un tampone negativo.

- dal 7 al 15 gennaio 2021: chi ha comunque soggiornato o transitato in uno degli Stati di cui all’Elenco C (come la Svizzera) in uno o più giorni compresi nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, è soggetto alle stesse regole viste per tale periodo, a seconda che lo spostamento sia avvenuto per motivi consentiti o meno (art. 8, comma 7), e dunque autocertificazione e tampone preventivo nel primo caso, e isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria nel secondo caso.

I motivi consentiti dall’art. 6, comma 1, per gli spostamenti in tali ultimi periodi sono solo i seguenti:
a) esigenze lavorative, assoluta urgenza, esigenze di salute e esigenze di studio;
b) rientro presso il proprio domicilio, abitazione, residenza;
c) ingresso nel territorio nazionale di cittadini e relativi familiari di Stati dell'Unione europea, area Schengen, Regno Unito di Gran Bretagna ed altri specificamente indicati;
d) ingresso nel territorio nazionale di cittadini di Stati terzi soggiornanti di lungo periodo o aventi il diritto di residenza e dei loro familiari;
e) per raggiungere il domicilio, l’abitazione o la residenza di una persona anche non convivente con la quale vi è una comprovata e stabile relazione affettiva.
Anche in tali casi, tuttavia, permane l’obbligo del tampone.

Eccezioni per l’ingresso in Italia
Sono previste alcune limitate eccezioni, che però non riguardano il caso di chi si trasferisce per vacanze ma che piuttosto possono interessare soggetti che dall’estero, anche dalla Svizzera, debbano entrare in Italia per esigenze temporanee e rientrare poi al loro Paese d’origine, ovvero lavoratori transfrontalieri. Le disposizioni relative all’obbligo di tampone, di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria quindi non si applicano:
a) a chiunque (indipendentemente dalla nazionalità) fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza;
b) a chiunque (indipendentemente dalla nazionalità) transita, con mezzo privato, nel territorio italiano per un periodo non superiore a 36 ore;
c) ai cittadini e ai residenti degli Stati e territori di cui agli Elenchi A, B, C e D che fanno ingresso in Italia per comprovati motivi di lavoro – salvo che nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia ci sia stato un soggiorno o un transito dai Paesi dell’Elenco C, perché in tal caso il test molecolare o antigenico rimane d’obbligo;
d) al personale sanitario in ingresso in Italia per l'esercizio di qualifiche professionali sanitarie;
e) ai lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora;
f) al personale di imprese ed enti aventi sede legale o secondaria in Italia per spostamenti all'estero per comprovate esigenze lavorative di durata non superiore a 120 ore;
g) ai funzionari e agli agenti dell'Unione europea o di organizzazioni internazionali, ai diplomatici e consoli ed altre categorie specifiche;
h) agli alunni e agli studenti per la frequenza di un corso di studi in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o dimora, nel quale ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana;
i) agli ingressi con voli “Covid-tested”, di cui all’ordinanza Ministro della Salute 23.11.2020.

Ingresso in Svizzera
Viceversa, attualmente non vi sono restrizioni all’ingresso in Svizzera, né in caso di ingresso dall’Italia, né dai Paesi UE e AELS.
È, tuttavia, in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni per coloro che nei dieci giorni prima dell’ingresso in Svizzera abbiano soggiornato in uno Stato o in una regione considerata ad alto rischio di contagio (tra le regioni italiane, però, non rientra la Lombardia).

Conclusione
In definitiva, ci si può tranquillamente trasferire in Svizzera per le festività. Con riferimento, però, al rientro in Italia dalla Svizzera, nel periodo dal 10 al 20 dicembre, tutti coloro che, dopo avervi soggiornato o anche solo transitato nei 14 giorni precedenti, faranno rientro in Italia avranno l’obbligo di comunicare il proprio ingresso nel territorio italiano all’ASL di riferimento.
Sarà, peraltro, necessario munirsi di autocertificazione e presentare un’attestazione di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nella Penisola, a tampone negativo. Coloro che ne fossero sprovvisti all’arrivo in Italia dovranno sottoporsi all’isolamento fiduciario per 14 giorni.
Il tampone dovrà necessariamente essere effettuato prima della partenza e non più in alternativa all’arrivo in Italia.
Invece, chi facesse rientro in Italia dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 e dal 7 al 15 gennaio per motivi consentiti, soggiace agli stessi obblighi previsti per il periodo dal 10 al 20 dicembre 2020, mentre se per motivi diversi da quelli consentiti ha l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un periodo di 14 giorni e di comunicare immediatamente il proprio ingresso in Italia alla ASL competente.
* * *
Come vede, da un lato anche la Svizzera impone misure come la quarantena, anche se leggermente più breve, e modulata rispetto alle Regioni italiane e non all’intero Stato italiano. Per completezza va aggiunto, però, che anche in Svizzera i 5 direttori dei principali ospedali elvetici hanno rivolto un accorato appello al Consigliere federale Berset per chiudere gli impianti sciistici.

Dall’altro lato le preoccupazioni in Italia sembrano essere molto maggiori, e dunque le misure molto più restrittive, anche se si fatica a vedere la regola e l’eccezione ed una chiara razionalità (p. es. perché una settimana dovrebbe essere più pericolosa di un’altra in Svizzera senza evidenze scientifiche e o epidemiologiche?). E poi anche sulle sanzioni dovremmo fare un discorso a parte. Ma tutto questo non è una novità.

Purtroppo, se è difficile trovare un giusto contemperamento delle varie esigenze, e pur tenendo conto che la tutela della salute è sicuramente prioritaria, in Italia la soluzione prescelta è sempre quella più drastica, che viene ammantata di una saggia prudenza ma che, tuttavia, risulta essere sempre quella più semplice da realizzare e gestire perché, di fatto, responsabilizza direttamente i cittadini.

Siccome si parla già di una “terza ondata” (e poi forse addirittura di una “quarta ondata”) di questo virus prima della campagna di vaccinazione e del raggiungimento di una sufficiente immunità di gregge, è lecito domandarsi sino a quando tutto ciò sarà sostenibile.
Spero che Lei abbia fatto la scelta giusta. Un caro saluto a tutti con i migliori auguri di un buon inizio di anno ma soprattutto di un 2021 migliore dell’anno passato (che non nomino per scaramanzia)!

Avv. Markus Wiget

 

Pubblichiamo con piacere qui di seguito una email di ringraziamenti con cartolina di auguri, che estendiamo a tutti i nostri Lettori:

Egr. Avv. Wiget
Desidero ringraziarla per il suo articolo, che tenta di chiarire l’inchiaribile pasticcio della tassazione italiana del 2° pilastro, se pagato in Svizzera.
Sono d’accordo con lei (anche se lei si é espresso in maniera più elegante di quanto farei io…): si tratta del gioco delle tre carte, del cambiare le regole del gioco in corso di partite e per me é un abuso bello e buono.


Ancora grazie a lei ed alla Gazzetta, che leggo sempre con interesse ed attenzione; soprattutto perché siete i soli a segnalare queste problematiche.
Per concludere, in accordo col finale del suo articolo, io ho smesso di credere a Babbo Natale da qualche annetto..: però le auguro un sereno Natale ed un 2021 migliore di quest’anno… e non credo che dovrà fare tanta fatica.!
Mi permetto inviarle anche una copia della cartolina che ogni anno dipingo ed invio agli amici.
Il tema di quest’anno é *Afloat in big waves (with a little help from my friend Hokusai)"…
Cordialità
P. P. (Savona)