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Una stupefacente famiglia svizzera e il suo giardino incantato nel Lazio

    L’artista Paul Wiedmer ha creato La Serpara, un luogo ricco di arte e natura visitabile tutto l’anno

    Civitella d’Agliano – La provincia di Viterbo, dove risiedono molti svizzeri tra i quali diversi artisti, è costellata di meravigliosi borghi. Uno di questi è Civitella d’Agliano, nei cui pressi si trova La Serpara, uno sconfinato “Giardino di natura e arte“ creato da una famiglia svizzera composta dai coniugi Paul Wiedmer, artista, e Jacqueline Dolder, appassionata di botanica, oltre al figlio Simone, anch’egli artista.

    In questi quarantamila metri quadri di terra, essi vivono, lavorano e godono di tutti i privilegi dei posti lontani dalla grande città: intimità, tranquillità e bellezza paesaggistica.
    Descrivere questi luoghi del viterbese, tra valli, colline e montagne, significa dover usare i soliti banali aggettivi, eppure davvero tutti calzanti: panorami mozzafiato, scenari eccezionali, natura bellissima, paesini dal fascino d’altri tempi.

    La famiglia che abbiamo conosciuto è in Italia dagli anni 80, da quando Paul Wiedmer è attivo come membro dell’Istituto Svizzero di Roma. I coniugi ci raccontano così l’inizio della loro avventura viterbese: «Facendo delle gite fuori dalla metropoli, una volta siamo capitati a Viterbo e poi siamo giunti a Civitella d’Agliano. Quel giorno pioveva tanto - ricorda Wiedmer - e, stazionando in un bar, per caso abbiamo saputo che era in vendita una proprietà denominata la “Serpara“. Appena l’ho vista mi è piaciuta molto. Di notte ho immaginato di farne il nostro “Giardino d’Arte“. Abbiamo impiegato 10 anni per realizzarlo». Paul Wiedmer è nato nel 1947 a Burgdorf vicino a Berna. Giovanissimo, è già assistente di artisti del Nouveau Réalisme, come Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle.

    Il sito de La Serpara si presentava spoglio, maltenuto e in parte coltivato a mais; dopo l’intervento della famiglia, ha preso forma in aiuole, aree boschive, zone d’acqua e prati che contengono opere di vario genere. Vi sono sia le sculture di Paul Wiedmer sia quelle che la Serpara ospita appartenenti ad autori italiani e internazionali.
    Ogni anno si aggiunge l’opera di un nuovo artista. In mezzo ad enormi bambù, tra le siepi o gli alberi, spuntano ovunque sculture e allestimenti. Natura e manufatti artistici, si integrano, colloquiano, paiono donarsi reciproca energia. Il Giardino è aperto tutto l’anno, basta prenotare, ed è molto visitato poiché è conosciuto anche all’estero e ottiene sempre ottime recensioni. Prospiciente l’abitazione c’è una vasca d’acqua con affacciata la scultura della “Serpa“: «Questo serpente l’ho realizzato quando stavo collaborando con Niki de Saint Phalle per il suo Giardino dei Tarocchi a Capalbio in Toscana. Ora la Serpa butta acqua nella mia piscina». Spesso le sculture di Paul Wiedmer contengono una o più fiamme di fuoco, come uno stagnetto dal quale escono alcune fiammelle, oppure strutture con colonne sul cui tetto sortiscono fiamme di fuoco...: «Il fuoco è la vita, lavoro da molti anni con questo elemento».

    Oltre alle fiammelle, camminando per il Giardino si incontrano un ventilatore, diverse oasi d’acqua, piante che diventano sculture...: «Sono i quattro elementi naturali fondamentali, aria, acqua, terra e fuoco. Nelle nostre visite guidate illustriamo in dettaglio tutte le opere posizionate nella tenuta, la loro simbologia - spiega Wiedmer - attualmente vi sono 80 diverse sculture».

    Ogni anno si presentano artisti diversi e la gente visita il Giardino per conoscere i loro lavori: «I visitatori del viterbese e dall’Italia sono molti - prosegue Jacqueline Dolder - e si uniscono a quelli europei e svizzeri. Tornando ai ricordo del nostro inizio qui, devo dire che i viterbesi sin da subito erano curiosi di vedere cosa stavamo realizzando e ci hanno dato sostegno morale». Vicino alla Serpara c’è uno straordinario, bellissimo borgo medievale, Civita di Bagnoregio, talmente disabitato da essere ribattezzato “la città che muore“. Da quando nel territorio arrivò per prima la famiglia svizzera Dolder-Wiedmer, pian piano il borgo, che conta 11 abitanti, è divenuto luogo attrattivo per un turismo di qualità e soprattutto per tanti altri artisti.

    «Siamo innamorati di questi luoghi, della loro storia e di questa natura, io sono appassionata di piante, ne coltivo molte e questo giardino della Serpara, circondato a sua volta da prati e boschi nel quale circolano molti animali e nel cielo una miriade di uccelli, è un pezzo importante della mia vita». Si recano spesso in Svizzera, dove Paul Wiedmer ha un altro laboratorio a Burgdorf, e la parte commerciale viene seguita dalla Svizzera per committenti che sono per la maggior parte svizzeri, tedeschi e francesi. Un posto come La Serpara sarebbe stato possibile realizzarlo in Svizzera? «No - risponde Wiedmer - a meno di non aver avuto un sacco di soldi a disposizione. Negli anni Ottanta, in Italia, ci siamo riusciti con il nostro budget e tanto lavoro».

    Samuele, 32 anni, è il figlio unico della coppia, artista a sua volta, il quale con la sua ragazza collabora al Giardino. Sentirlo parlare in puro accento laziale è uno spasso per il contrasto con l’accento svizzero tedesco dei genitori: «Con mio marito parliamo lo switzerduch - ci dice Jacqueline Dolder - e anche mio figlio lo parla, come anche altre lingue. Siamo contenti che Samuele ami tanto il Giardino e che porterà avanti le attività di questo luogo speciale».

    Annamaria Lorefice
    lorefice.annamaria@gmail.com

    Paul Wiedmer è un artista svizzero che opera a livello internazionale, ha ideato La Serpara un luogo dove si fondono natura e arte contemporanea. Nato nel 1947 a Burgdorf vicino Berna. Giovanissimo, è già assistente di artisti del Nouveau Réalisme, come Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle. Le sue opere più note sono le Sculture di Fuoco.

    Sculture e fiammelle nello stagno. Gli eventi in corso quest’anno sono proposti nel sito Serpara.net. (Foto tratte dal sito).

    Jacqueline Dolder nel grande canneto del Giardino.

    Struttura con fiammelle sul tetto

    Gruppo di statue.

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