Un sontuoso NO all’iniziativa 99% che chiedeva una tassazione maggiore del capitale, mentre si conferma il Sì dei sondaggi al matrimonio per tutti. Alle urne è andato poco più di un cittadino su due (51,6%).
Il matrimonio per tutti convince anche i cantoni più conservatori
In discussione dal 2013, il testo "Matrimonio civile per tutti" è stato approvato alla fine di settembre alle urne con il 64% dei voti. La proposta è stata accolta in tutti i cantoni, anche quelli storicamente più scettici nei confronti di tematiche relative alla liberalizzazione della società. Ad esempio, Glarona ha registrato il 61,12% dei voti favorevoli, Nidvaldo il 61,57%. Più risicate le percentuali in Ticino dove i favorevoli sono risultati il 52,92%, nei Grigioni il 62,75%. Quasi bulgare le maggioranze emerse a Basilea Città (73,96%), mentre il cantone più restìo è stato Appenzello Interno, con il 50,82% di sì.
Contro il progetto, approvato dal Parlamento lo scorso dicembre, è stato lanciato il referendum da un comitato interpartitico composto da rappresentanti dell'Unione democratica federale (UDF) e l'Unione democratica di centro (UDC).
Il risultato permetterà ora alle coppie omosessuali di unirsi in matrimonio. Finora era loro concesso di concludere un'unione domestica registrata che, sotto molti aspetti, comporta gli stessi diritti e gli stessi doveri di un matrimonio. Dal 2018, è possibile anche l'adozione del figlio del partner.
Oltre al matrimonio, sarà possibile adottare figli
Le principali modifiche indotte dall’approvazione dal testo sono le seguenti:
- le coppie omosessuali sposate potranno adottare congiuntamente un bambino,
- Se una delle due persone è di nazionalità straniera, potrà beneficiare di una procedura di naturalizzazione agevolata, più breve e meno costosa,
- le coppie di donne sposate avranno anche accesso alla donazione di sperma, premesso che il bambino potrà conoscere l'identità del donatore all'età di 18 anni,
- le coppie che attualmente vivono in un'unione domestica registrata potranno restare in questo regime o convertirlo in un matrimonio a tutti gli effetti.
Sollievo e delusioni dopo una lunga campagna
Il comitato dei favorevoli al matrimonio per tutti ha definito il risultato di domenica alle urne "un'importante pietra miliare della storia dei diritti in Svizzera". Dal canto suo la consigliera nazionale Monika Rüegger (UDC), del comitato contrario ha dichiarato che “i bimbi ora non hanno più diritto a crescere con un padre e una madre”. Secondo lei i contrari non sono riusciti a smascherare "la falsa immagine della proposta”. “La scelta della popolazione nasce dall'egoismo degli adulti e va a scapito dei diritti dei bambini”, ha affermato davanti ai media.
Angelo Geninazzi
Il matrimonio per tutti è anche in Svizzera
La domenica di votazione di fine settembre parla chiaro: netto sì al matrimonio per le coppie omosessuali, forte no alla supertassa sui redditi da capitale.
Fonte: https://polis.tpcag.ch/doc/ (swissinfo.ch)
Niente supertasse sul capitale: secco no all’iniziativa 99%
Non ha avuto alcuna chance l’iniziativa dei giovani socialisti (GISO) che chiedeva di tassare maggiormente il capitale: senza grandi sorprese il 64,9% dei votanti e tutti i cantoni hanno rifiutato la proposta.
Tra i cantoni in cui il No ha prevalso con percentuali molto alte si registrano Nidvaldo (77,4%), Zugo (76,9) e Svitto (76,6%), mentre, pur contrari Basilea Città (51,9% di no), Giura (53,1%) e Neuchâtel (55,1%) hanno mostrato qualche simpatia in più per il testo.
Ricordiamo che la proposta aveva lo scopo di aumentare le imposte per le persone più abbienti e prometteva – tuttavia senza azioni concrete – di sgravare la classe media e supportare finanziariamente le fasce più deboli. Più nel dettaglio il testo dei giovani socialisti proponeva di ponderare per una volta e mezza i redditi derivanti dal capitale, ad esempio i dividendi sulle azioni, gli interessi sui crediti o gli affitti.
Tuttavia sono state poche le adesioni all'iniziativa che ha trovato tra i suoi favorevoli solo il PS, i Verdi e i sindacati: i restanti partiti, le associazioni economiche – non da ultimo quelle rappresentanti le imprese di famiglia che sarebbero state toccate con le successioni – il governo e il parlamento si sono schierati contro. Secondo i contrari il cambiamento fiscale avrebbe comportato un indebolimento della piazza finanziaria e avrebbe avuto ripercussioni negative sul risparmio, sui posti di lavoro e - in generale - sul benessere della nazione.
Contento il Consiglio federale, delusa la sinistra
"Il sistema fiscale svizzero funziona e non è necessario trovare nuovi equilibri", ha affermato il consigliere federale e ministro delle finanze Ueli Maurer. Secondo il rappresentante UDC il risultato indica anche che il popolo ha ritenuto che il livello di distribuzione della ricchezza nel Paese sia da ritenersi sufficiente. Deluso invece l’asse rosso-verde: secondo la consigliera nazionale Tamara Funiciello non è possibile raggiungere una vera parità se una piccola minoranza guadagna molto denaro, mentre il resto della popolazione non ha tale opportunità. La socialista non è comunque stata sorpresa dal netto rifiuto popolare: "Sapevamo che sarebbe stato difficile".
Angelo Geninazzi
Fonte: https://polis.tpcag.ch/doc/ (swissinfo.ch)
Iniziativa 99%: uno dei diversi manifesti del comitato del NO