Alex Luca, cantautore malinconico e appassionato
Di origini svizzere, l’artista 21enne ha studiato nel prestigioso istituto di Paul McCartney e collabora con Fred Abbott
Lugano - Incontriamo telefonicamente il giovane cantante Alex Luca che ha già suscitato grande interesse nell’ambiente musicale per le sue capacità quale compositore di testi e di musica, dimostrando una notevole maturità artistica e cultura musicale.
Con il suo primo singolo “Only the River”, ha raggiunto più di un milione e mezzo di ascolti su Spotify. Attualmente vive a Liverpool, città incredibile per chi intende fare della buona musica, territorio storico dei Beatles, tanto che dal 2015 è designata “Città della musica” dall’Unesco.
Alex Luca ha metà famiglia Svizzera, di Berna, e ha frequentato la Scuola Svizzera di Milano, come ci racconta:
<<Quando ho abitato a Milano, la Scuola Svizzera mi è sembrata un buon modo per restare in contatto con le mie origini. Ho dei bei ricordi, anche un po’ curiosi. Per esempio, non avendo altra scelta in quegli anni, i miei esercizi musicali li svolgevo in quella scuola, in una cantina buia dove c’era un vecchio pianoforte. Ogni giorno dopo le normali lezioni, con l’aiuto del bidello, mi dirigevo verso quel pianoforte per scrivere le mie canzoni… >>.
Quando hai iniziato a fare musica?
<<A otto anni quando vivevo nei pressi di Berna, ho iniziato lo studio del violoncello. Successivamente ho preso parte ad una orchestra di Lucerna per poi iniziare il canto a 12 anni>>.
Oggi sei finalmente un cantautore.
<<Sono cantautore, scrivo sia le parole sia la musica. Poi dipende, a volte qualcuno mi aiuta ad arrangiare i pezzi, o addirittura facciamo una collaborazione per l’intera canzone, come è accaduto con “House of Endless Dreams”. Su questo pezzo ho collaborato con Fred Abbott (esponente del noto gruppo “Noah and The Whale n.d.r.)>>.
Tutti i tuoi brani sono in inglese?
<<Sì, canto in inglese perché mi è sempre sembrato molto naturale, anche perché quasi tutti i miei “idoli” cantano in questa lingua…>>.
Chi sono questi idoli?
<<Sono sopratutto le grandi cantanti jazz come Ella Fitzgerald e Billie Holiday. Ascolto tanto anche Tom Odell, un cantautore inglese che stimo tanto e consiglio a tutti di ascoltare>>.
Quanto sono stati importanti i tuoi maestri?
<<Tantissimo, mi hanno aiutato ad esibirmi le prime volte nei locali milanesi quando avevo 15 anni e sono sempre stati molto incoraggianti. Provo molta gratitudine per loro, davvero>>.
Di recente ti sei esibito con una Instagram live, quindi “dal vivo” sul web… come è andata?
<<È successo il 16 maggio. Ho cercato di replicare un vero concerto cantando gran parte del mio repertorio. Ho anche cercato di conversare con il mio pubblico anche se ciò era molto strano dato che parlavo con un telefono. È stato molto curioso, credo di replicare presto>>.
Anche Spotify è stato importante per te?
<<Spotify è il servizio più famoso che offre musica in streaming gratuitamente… Ho pubblicato il mio primo singolo, “Only the River”, che ha raggiunto più di un milione e mezzo di ascolti proprio su Spotify>>.
Cosa pensi, invece, della Tv con i suoi talent show?
<<Penso che i talent show siano una buona opportunità per iniziare una carriera. L’unico problema è che le carriere di questi artisti sembrano essere sempre molto trionfanti ma anche molto corte. Io preferisco avere una carriera lunga, anche se forse meno sensazionale… >>.
Perché hai scelto Liverpool, dove attualmente risiedi, per inseguire il tuo sogno musicale?
<<A 18 anni mi sono trasferito a Liverpool in seguito alla mia ammissione al Liverpool Institute for Performing Arts di Paul McCartney. Sono innamorato di Liverpool… offre opportunità che non ho trovato in nessun’altra città e ha questo spirito molto artistico che mi piace tantissimo. A Liverpool tutti amano la musica!>>.
Usi unicamente piattaforme web per farti conoscere o ti esibisci anche dal vivo?
<<Mi esibisco molto a Liverpool, frequento tanti locali dove si fa musica dal vivo. I miei amici sono quasi tutti musicisti e ogni settimana, quando suoniamo in città, incontriamo nuova gente e ampliamo il nostro network di conoscenze. È bellissimo>>.
Di cosa parlano le tue canzoni?
<<I testi del mio primo EP sono ricordi della mia infanzia a Cremona, sulle rive del fiume Po. Con “House Of Endless Dreams” rivivo il ricordo di un’infanzia bellissima, passata nella campagna cremonese. È una canzone molto malinconica, perché essendo lontano da casa, provo nostalgia. Sono cresciuto a Cremona e questo EP è un’ode a questa mia città>>.
A proposito, cos’è un EP?
<<Un EP è la versione ridotta di un Album, di solito contiene 4 o 5 brani>>.
Al momento prevale la tua vena malinconica?
<<Sì, direi che quasi tutti i miei testi sono di questo tenore. La voglia di scrivere arriva soprattutto quando la tristezza si fa sentire e avverto la malinconia>>.
Quali strumenti suoni per accompagnare i testi delle tue canzoni?
<<Suono il pianoforte e il violoncello e questi sono di solito anche gli strumenti principali che si possono sentire nelle mie canzoni. Direi che è una combinazione di folk e soul>>.
Quando pensi di esibirti in Svizzera e in Italia?
<<Non appena la crisi sanitaria sarà passata. Ho tanta voglia finalmente di esibirmi anche lì dal vivo e spero che questo momento arrivi molto presto>>.
Domanda di attualità: come vive la gente di Liverpool in tempo di coronavirus…?
<<A Liverpool quasi tutti i negozi, e ovviamente i bar, sono chiusi. Per uscire non c’è bisogno di autocertificazione e non c’è obbligo di indossare una mascherina. Perciò io riesco a fare delle belle passeggiate quasi tutti i giorni tra un impegno promozionale e l’altro. Questo rende sicuramente la giornata un po’ più leggera!>>.
Annamaria Lorefice
lorefice.annamaria@gmail.com
Alex Luca dopo il perfezionamento al Liverpool Institute for Performing Arts di Paul McCartney, ha collaborato nientemeno che con Fred Abbott esponente del noto gruppo Noah and The Whale di Londra. Da maggio è online il video di “House of endless dreams”, il brano che anticipa il nuovo EP di inediti “How real life feels” del giovane cantautore