Bianca Rubino : Cofondatrice e Membro del Comitato UGS
Bianca, sei legata alla Svizzera e se sì in che modo?
Sì, sono nata in Svizzera a Biel, una bella cittadina sull’omonimo lago. Nonostante sia cresciuta all’estero, in Italia, e adesso viva a Bruxelles, sono molto legata alla Svizzera e alla parte della mia famiglia che ci vive.
Cosa ti ha spinta ad impegnarti nell’ambito dell’UGS?
Gli incontri presso il Circolo Svizzero di Palermo e Sicilia Occidentale hanno costituito un tassello importante nel mio percorso di vita e quindi in un certo senso questa esperienza positiva mi ha poi spinta a impegnarmi attivamente nell’ambito della comunità dei giovani svizzeri. Grazie al Circolo ho avuto infatti occasione di condividere momenti tipicamente “svizzeri”, momenti di contatto e di unione fra le due identità culturali, in una Sicilia molto lontana sia geograficamente che socio-culturalmente dalla Svizzera.
Ti interessa la politica o lo sport svizzero e li segui in modo attivo?
Lo sport non è un’area di mio interesse, pertanto non seguo lo sport svizzero. La politica invece mi interessa. Penso sia diritto-dovere di ogni cittadino partecipare attivamente in politica votando e cercando di creare una società che più si avvicini ai propri valori. Recentemente ho espresso il mio voto per le votazioni popolari del 27 settembre 2020.
Come è percepita la Svizzera dai tuoi amici e dai tuoi conoscenti?
I miei amici e i miei conoscenti hanno sempre percepito la Svizzera tramite immagini, prodotti e soprattutto stereotipi (ricchezza, stipendi stellari, vita perfetta) che io ho nel tempo cercato di smantellare o contestualizzare, facendo conoscere anche le sfaccettature di questo Paese.
Cosa ti piace particolarmente della Svizzera...
Della Svizzera mi ha fin da piccola colpita la peculiarità del multilinguismo. Essendo originaria di Biel/Bienne, città bilingue, questo tratto mi è sempre piaciuto e trovo la coesistenza delle quattro lingue nazionali molto interessante.
... e cosa invece ti disturba dell’Italia?
Dell’Italia mi disturba la burocrazia portata agli estremi.
Cosa pensi che potrebbe “copiare” invece la Svizzera dalla cultura italiana? E viceversa?
Penso che la Svizzera potrebbe “copiare” dalla cultura italiana l’aspetto rilassato e solare. L’Italia invece potrebbe “copiare” la cultura dell’apertura ai giovani professionisti, l’approccio pragmatico al mondo del lavoro e il senso civico.
Hai qualche aneddoto divertente o situazione buffa da raccontare riguardo al tuo essere svizzera e italiana?
Non ho particolari aneddoti o situazioni buffe da raccontare in merito al mio essere svizzera e italiana. I miei amici adorano ricevere la cioccolata e avere la classica serata Raclette da me e mi guardano sempre incuriositi quando, in contesto familiare, mi sentono parlare in svizzero-tedesco.
Cosa saresti felice di ricevere dalla comunità dei giovani svizzeri in Italia e come pensi che potresti contribuire al meglio?
Molti anni fa ho deciso insieme ad Angela Katsikantamis, e grazie a Irène Beutler-Fauguel e Arwed Büchi, di mettermi in gioco nel creare una rete di giovani svizzeri in Italia. Questa realtà è diventata oggi, tramite l’impegno di tante ragazze e ragazzi, una comunità unica al mondo e conosciuta a tutti come Unione Giovani Svizzeri. Sono particolarmente fiera di questo progetto, perché vedo l’impatto che ha il nostro operato, ad esempio nei feedback positivi per le attività culturali e di formazione realizzate e nei tanti legami di amicizia, e non solo, che si sono creati (in alcuni casi l’UGS ha anche svolto il ruolo di Cupido!).
Infine, in quanto svizzeri di seconda generazione e portatori di un bagaglio multiculturale, cosa pensi che potreste apportare ai vostri stati di appartenenza?
Penso che possiamo sicuramente apportare uno sguardo diverso, a cavallo fra differenti culture, cogliendo il meglio da ciascuno dei due Paesi.
Per info su UGS scrivere a unionegiovanisvizzeri@gmail.com o via whatsapp al +39 335 5331270.