Dopo Ueli Maurer, il 7 dicembre ci sarà da rimpiazzare anche il seggio del PS: a causa della salute di suo marito, lascia dopo 12 anni la bernese Simonetta Sommaruga.
Si è trattato di una notizia inattesa e improvvisa per tutta la politica federale, e anche per la diretta interessata stessa. «Mio marito ha subito un ictus, è stato uno shock», ha dichiarato a inizio novembre davanti ai media Simonetta Sommaruga, la Consigliera federale del partito socialista. La ministra ha anche ammesso che non avrebbe pensato che la sua carriera in Governo finisse così. Ma in modo molto aperto ha raccontato di aver condotto una vita in cui la carica di consigliera federale ha sempre avuto la massima priorità ma che quanto accaduto in famiglia la costringe a cambiare le priorità: «Non è più possibile ora fare quello che facevo prima».
Dopo 4 anni in Consiglio nazionale e 7 in Consiglio degli Stati, Sommaruga è stata eletta in Governo nel 2010 ed è stata per otto anni a capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia per poi passare a quello dell'ambiente dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). Durante la sua permanenza in Governo è stata 2 volte presidente della Confederazione.
Rispetto e un bilancio chiaro scuro
Anche i media si sono espressi in modo sorpreso in relazione alle dimissioni della socialista, che cambiano completamente le carte in tavola in vista dell’elezione sostitutiva il prossimo 7 dicembre (vedi in calce a questo articolo). Praticamente tutte le testate hanno parlato di “rispetto” in relazione alla sua situazione famigliare e la conseguente scelta di abbandonare il Governo. Secondo le testate di CH media, la scelta mette in evidenza il grande pregio di Sommaruga, una ministra che si è sempre caratterizzata per un forte senso di responsabilità.
Meno lodi giungono in relazione al suo bilancio politico. Soprattutto negli ultimi anni al DATEC sono stati molti i temi iniziati ma che poi si sono arenati. I commentatori ritengono che la sconfitta più pesante sia stata la Legge sul CO2, respinta alle urne dal popolo nel 2021. Oggi, commenta un portale, la ministra bernese lascia nel bel mezzo di una crisi energetica e lascia sul tavolo una serie di altri cantieri.
Dal canto suo, Sommaruga durante la sua conferenza stampa ha ricordato quanto fatto dal Consiglio federale nell’attuale crisi energetica e ha sottolineato l'importanza di continuare a puntare sulle fonti rinnovabili. E, sulla collaborazione con i colleghi ha aggiunto che «è stato un privilegio essere membro di un Governo come questo e sono sempre stata convinta che l'intelligenza collettiva sia la più preziosa: è questo che rende davvero forte il nostro Paese».
Attacchi regolari da destra
Soprattutto negli ultimi anni la “ministra dell’energia” è stata confrontata con duri attacchi da destra, in particolare dall’Unione democratica di centro (UDC). Ad una relativa domanda dei giornalisti ha risposto che «chi non accetta le critiche non può fare politica». La ministra ha però anche espresso in più occasioni che i toni sempre più duri non fanno bene al paese e alla sua cultura politica.
Con Simonetta Sommaruga lascia una socialista dai toni moderati, capace di assumersi le responsabilità anche se non sempre in grado di trovare maggioranze davanti a Parlamento e popolo.
Il toto-successione
La doppia vacanza in Consiglio federale rende il 7 dicembre – momento in cui l’Assemblea federale sarà chiamata a sostituire Maurer e Sommaruga – particolarmente interessante. Gli elementi che si intrecciano sono vari. Tra questi vi è anche la provenienza cantonale: con le dimissioni di Sommaruga, bernese, le già buone chances di Albert Rösti – favorito tra le fila UDC e bernese pure lui – aumentano ulteriormente. Anche se nel frattempo sono cresciute le quotazioni dell’UDC Hans-Ueli Vogt che farà parte del “ticket” che l’UDC sottopone all’Assemblea federale. Non vi sono però diritti o regole sulla rappresentanza cantonale. Non sarebbe il primo periodo che non vi sarebbero consiglieri federali proveniente dal canton Zurigo, mentre in un passato piuttosto recente erano 2 i rappresentanti del canton Berna (Johann Schenider-Ammann e la stessa Simonetta Sommaruga).
Due donne, o spazio sul ticket anche per un uomo?
Nella fase che ha fatto seguito alle dimissioni di Simonetta Sommaruga, all’interno del Partito socialista è sorto un dibattito riguardante i nomi che la frazione PS alle camere sottopone all’Assemblea federale. Subito dopo le dimissioni della sua ministra, il PS ha comunicato la volontà di sottoporre all’Assemblea solo dei nomi femminili. Infatti, argomentavano i vertici del partito, se Sommaruga venisse rimpiazzata da un uomo – e premesso che anche Maurer venga rimpiazzato da un collega alla luce del “ticket” maschile – resterebbero in Consiglio federale solo 2 donne su 7 (Karin Keller Sutter e Viola Amherd). In particolare, il consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch – a cui molti attribuiscono capacità e competenze da Consigliere federale – ha ritenuto questa imposizione “discriminatoria”. Secondo lui – e alcuni altri rappresentanti PS alle camere – non vi sarebbero problemi se il PS fosse temporaneamente rappresentato da 2 uomini, in vista del ricambio di Alain Berset. Il dibattito – con qualche tono di polemica – ha scaldato gli animi anche degli altri partiti. Da subito però, ad esempio l’UDC ha dichiarato che non avrebbe votato candidati “selvaggi”, ossia non ufficialmente proposti dalla frazione PS. Verso la fine di novembre, a maggioranza, e dopo un dibattito interno, i socialisti hanno ribadito la propria volontà di proporre solo (due) nomi femminili in vista delle elezioni il 7 dicembre.
Tra le candidate che allo scadere del termine per l’inoltro delle candidature hanno manifestato la propria disponibilità vi sono Eva Herzog, Consigliera di Stato per il Cantone di Basilea, Elisabeth Baume-Schneider, Consigliera di Stato per il Cantone del Giura, ed Evi Allemann, Consigliera di Stato per il Canton Berna. Al momento della chiusura della redazione il gruppo socialista alle camere non aveva ancora definito i due nomi da sottoporre all’Assemblea. I commentatori ritengono però che la candidata più favorita per la successione di Simonetta Sommaruga sia la basilese Eva Herzog. Lei fa parte dell’ala moderata (“di destra”) del partito e trova dunque consensi anche tra i borghesi.
Un grande rimpasto dei dipartimenti?
Con le inattese dimissioni di Sommaruga si aprono scenari altrettanto inattesi per un eventuale rimpasto dei dipartimenti. Sulla stampa svizzera nel mese di novembre sono state proposte numerose speculazioni che sortiscono dalle riflessioni dei partiti e dai loro rappresentanti più strategici. D’altronde con le doppie dimissioni di Sommaruga e Maurer si aprono nuove possibilità nella distribuzione dei dipartimenti: saranno vacanti i titolari dei dossier delle finanze e quello dell'energia e dell'ambiente.
Più di un addetto ai lavori ritiene che la responsabile del dipartimento di giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter, non disdegnerebbe un cambio. E con le dimissioni di Sommaruga, titolare del dossier energetico, le possibilità del Consigliera federale sangallese del PLR di cambiare dipartimento dal prossimo anno sembrano aumentate. Sempre nelle fila del PLR vi sono voci che affermano che la probabile ridistribuzione dei dipartimenti sia un'opportunità per “liberare” Ignazio Cassis dal dipartimento degli Affari esteri. Il ticinese infatti occupa sempre uno dei posti più bassi nei sondaggi di popolarità dei membri del governo e, dopo l’abbandono delle negoziazioni su un accordo quadro, viene considerato “bloccato” sul dossier europeo. Secondo alcuni esponenti del PLR sarebbe dunque ideale un cambio di dipartimento anche per salvare il seggio dopo le prossime elezioni federali.
Quello che è certo è che la doppia vacanza in Consiglio federale, a meno di un anno dalle elezioni di Consiglio nazionale e Consiglio agli Stati apre scenari interessanti. A meno di cataclismi elettorali la rappresentanza in Consiglio federale non cambierà nel 2023 e difficilmente verrà modificata l’attribuzione dei dipartimenti dopo 12 mesi.
Il 7 dicembre fornirà dunque risposte interessanti a domande che soli 2 mesi fa non si ponevano. Gazzetta Svizzera ne riporterà ampiamente nella sua prossima edizione di gennaio.
Angelo Geninazzi
Molto rispetto per la decisione: i media hanno commentato con sorpresa le dimissioni di Sommaruga
Per molti la favorita alla successione di Sommaruga: Eva Herzog.
Una grande rotazione dei dipartimenti? Anche questo sarà un tema nel mese di dicembre.