La seduta del Consiglio degli Svizzeri all’estero – 10 marzo 2018 all’Hotel de Ville di Berna
74 membri del Consiglio degli Svizzeri all’estero (CSE) si sono riuniti a Berna per la sessione primaverile. Sono nuovamente stati affrontati due temi: il voto elettronico e la posizione delle banche svizzere nei confronti della diaspora.
Poco prima della seduta della CSE, il consigliere nazionale UDC (LU) e l’imprenditore informatico Franz Grüter avevano lanciato un’iniziativa per il divieto nazionale del voto elettronico. Da allora questa iniziativa ha fatto molto parlare di sé presso gli Svizzeri all’estero. Mentre un numero sempre maggiore di cantoni tentano di creare le condizioni affinché tutti i cittadini, anche quelli residenti all’estero, possano votare attraverso il computer, il comitato d’iniziativa vuole frenare questa evoluzione.
A Berna, Hans Grüter ha discusso con Claudia Pletscher della Posta svizzera che si occupa del sistema per il voto elettronico. La questione non è “se”, ma “quando” gli hacker manipoleranno il voto elettronico, ha affermato Grüter. “E io penso che è importante avere fiducia in quanto concerne i risultati delle votazioni. Numerosi paesi come la Francia, la Norvegia o la Finlandia hanno soppresso il voto elettronico. “Pensiamo inoltre che la sicurezza e la fiducia siano primordiali. Di conseguenza La Posta lavora con un sistema che permette di identificare a colpo sicuro eventuali manipolazioni”, ha spiegato Claudia Pletscher. “Noi possiamo verificare dove e quanti voti sono stati manipolati”. Non esisterebbe tuttavia una protezione totalmente sicura contro le manipolazioni. “I confronti con gli altri paesi sono inappropriati. I sistemi che sono stati piratati negli Stati Uniti non hanno nulla a che vedere con il nostro. E in Finlandia il voto online non è stato soppresso per ragioni di sicurezza”.
Dopo un lungo dibattito sul voto elettronico, il presidente dell’OSI Remo Gysin e il vicepresidente Filippo Lombardi hanno affrontato l’attualità che concerne le banche svizzere. “Discutiamo con le banche cantonali pubbliche e d’importanza sistemica e ci scambiamo in modo approfondito le nostre opinioni”, ha spiegato Remo Gysin. “Abbiamo registrato un primo successo: la Banca cantonale di Ginevra si è impegnata a rispondere alle speranze degli Svizzeri all’estero”. Il membro del consiglio degli Stati Filippo Lombardi ha ricordato gli interventi politici concernenti questo tema e ha chiesto di pazientare. Il membro del Consiglio e consigliere nazionale PS Tim Guldimann ha pure riassunto la situazione così: “A poco a poco, l’uccello costruisce il proprio nido”.
Marko Lehtinen