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Fu un ticinese oppure un sardo a creare la mitica scalinata Potëmkin?

    I misteriosi natali di Francesco Carlo Boffo e la sua opera tra realtà e cinema cult

    Lugano - Chi non ricorda la famosa Scalinata Potëmkin scenario di fatti epocali dell’Impero Russo riportati nel film capolavoro di Sergei M. Eisenstein “La corazzata Potëmkin”?

    Film reso celebre in Italia dal ragionier Ugo Fantozzi nella citatissima scena de “Il secondo tragico Fantozzi” del ’76, quando ne veniva imposta la visione ai lavoratori italiani da acculturare e il ragioniere reagiva con la liberatoria esclamazione: «È una ca**ta pazzesca!».

    Anche chi il film non lo aveva visto, lo conosceva comunque per le continue citazioni e per le ampie riprese della magnifica Scalinata.

    Una mostra aperta fino al 25 giugno al museo Man di Nuoro riporta in auge colui che ideò nella prima metà del 1800 la scenografica rampa sita a Odessa: l’architetto Francesco Carlo Boffo, che fu assai apprezzato per le sue opere in Russia.

    La mitica scalinata

    La Scalinata Potëmkin è composta da 192 gradini (originariamente 200) divisi in 10 salite intermezzate da vasti pianerottoli, ed è lunga 142 metri.

    Fa parte delle scale giganti nel XIX secolo ed è la creazione più conosciuta del Boffo.

    Odessa si trova ad un'altitudine elevata sul livello del mare il quale veniva raggiunto dai cittadini per ripide e faticose vie. La necessità di collegarla in modo comodo al porto e alla stazione marittima diede il via nel 1837 alla costruzione della Scalinata di Odessa.

    Fu ribattezzata “Potëmkin” (pronuncia Italiana Potiomkin) dal nome della corazzata ribelle della flotta del Mar Nero, con i tragici eventi al porto di Odessa del 14 giugno 1905, dopo che tali eventi furono narrati dal popolare film russo, come sopra detto. La Scalinata con la piazza semicircolare e il complesso del lungomare, crea un insieme architettonico scenografico di grande effetto.

    Sardo o Ticinese?

    Ebbene, la Scalinata Potëmkin portò grande fama all’architetto Francesco Carlo Boffo, le cui origini sono però incerte. Sia per trascrizione del cognome sia per data e luogo di nascita.

    Nelle biografie di Boffo in Italia si reputa che i suoi natali fossero avvenuti a Orosei in Sardegna.

    Ma nell’Archivio storico ticinese si legge: «Boffa Francesco, Arasio (Canton Ticino ndr), architetto, abitante ad Odessa».

    Nel 1700 gli archivi potevano a volte compiere un’approssimativa trascrizione dei dati, come nel nostro caso: il cognome paterno Boffa in russo fu tradotto in Boffo, i nomi Orosei-Arasio, simili come assonanza, potrebbero aver creato confusione di scrittura nei registri, i quali a seconda del Paese riportano anche date diverse della sua nascita e morte.

    Mistero risolto?

    Lo scorso 7 aprile il giornale L’Unione Sarda ha così scritto: «Una leggenda, fondata su un equivoco, collega Boffo alla Sardegna, soprattutto a Orani e Orosei. L’architetto, nato nel 1796 e morto nel 1867, avrebbe avuto lì le sue radici genealogiche.

    Da questa tradizione tramandata nel tempo da fonti italiane, prende le mosse la ricerca del museo Man di Nuoro (…)  salvo scoprire che in realtà Boffo non è sardo, ma svizzero. La svolta arriva grazie al lavoro compiuto da Giovanni Francesco Tuzzolino, Federico Crimi e Paolo De Marco, che curano la mostra e per prepararla consultano gli archivi di Stato di Torino e della Regione di Odessa dai quali emerge una storia diversa».

    Precisa la direttrice del Man, Chiara Gatti su L’Unione Sarda: «L’errore di una grafia interpretata scorrettamente ha tramandato nel tempo come Orosei il nome del paese di Arasio, in Svizzera, terra fertile di capomastri e di architetti, da Francesco Borromini a Carlo Maderno, amati e celebrati nella Roma barocca. Proprio in Canton Ticino, sul lago di Lugano, sarebbe dunque nato il “nostro” Boffo e tocca a questa mostra rimettere ordine sul tavolo di una biografia inesatta e lacunosa».

    Una vita di prestigio in Odessa

    Ticinese, e un po’ sardo per “tradizione burocratica”, ciò che conta sono le testimonianze del lavoro di Boffo che ottenne prestigio e fama nell’Impero russo e di conseguenza nel mondo, e per il quale viene ricordato anche oggi a distanza di secoli. Visse e lavorò a Odessa per 40 anni. Fu membro del comitato edilizio cittadino, con ruolo di assoluto prestigio, e descritto come tra i più gloriosi architetti dell’Impero. Tante le opere disseminate nella regione, tra le quali la ricostruzione del Teatro comunale di Odessa in stile Impero. Nello stesso stile maestoso fece il Palazzo del principe Voroncov, e, inoltre l’imponente edificio della Borsa.

    La Scalinata Potëmkin lo rese talmente celebre che il governatore generale di Odessa, principe M. S. Voroncov, lo insignì dell’Ordine di Vladimiro di quarto grado che gli conferì i diritti della nobiltà ereditaria russa.

    Diversi libri lo citano tra i grandi architetti che - come da tradizione svizzera oltre che italiana - costellarono tutta l’Europa fino agli sconfinati territori dell’Est delle loro importanti opere d’arte.

    Annamaria Lorefice

     

    La celebre Scalinata Potëmkin realizzata tra il 1837-1841 da Francesco Boffo ad Odessa (Ucraina) per la quale gli vennero conferiti i diritti della nobiltà ereditaria russa.

    Francesco Carlo Boffo (data di nascita e morte più probabile 1796 -1867) è un illustre architetto che ha operato nell’Impero Russo e le cui origini sono state “contese” tra Sardegna e Canton Ticino. Ora sembrano accertati definitivamente i suoi natali in Svizzera (Arasio, Malcantone).

    La popolarità mondiale della Scalinata del Boffo è dovuta al film (diventato un cult) di Sergei Eisenstein "La corazzata Potëmkin", girato nel 1925 sugli eventi nel porto di Odessa del 14 giugno 1905. Venne ribattezzata con il nome della corazzata ribelle della flotta del Mar Nero nel 1955.