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Elegante e sobrio come la Svizzera. Così è nato il font più famoso al mondo

    Che carattere quella Helvetica!

    Lugano - I grafici di tutto il mondo lo hanno amato alla sua prima apparizione nel secolo scorso, innovando l’editoria degli anni Sessanta.

    È il più digitato quando scriviamo con i nostri computer, ma soprattutto troneggia nei loghi di grandi aziende internazionali oltre che nella segnaletica di metropoli europee e statunitensi.

    Si chiama “Helvetica”, una icona grafica ideata nella piccola Svizzera.

    Perché proprio questo carattere tipografico, di fronte alla amplissima scelta disponibile, continua ad essere così richiesto? Accenniamo alla sua storia.

    Le premesse che portano alla ideazione dell’Helvetica si ebbero in Germania, dato che negli anni Cinquanta la stamperia H. Berthold AG creò un carattere senza grazie, cioè privo di quegli orpelli grafici che avevano caratterizzato tutti i precedenti tipi di scrittura da quella comune a mano, passando per l’arte amanuense dei copisti di manoscritti, fino a quella stampata.

    IL FONT DELLA SALVEZZA

    Nel 1957 mentre la ditta germanica guadagnava in prestigio, nel Canton Basilea Eduard Hoffmann, direttore della fonderia tipografica Haas di Münchenstein, sta rischiando di chiudere i battenti.

    Per scongiurare il fallimento commissionò al disegnatore e grafico zurighese Max Miedinger un set di caratteri lineari e “puliti”, come quelli della concorrente germanica.

    Detto fatto, ne scaturì il carattere Neue Haas Grotesk, in seguito ribattezzato Helvetica.

    Il riscontro positivo fu immediato.

    Un carattere semplice che si legge con estrema facilità e senza equivoci, anche da lontano. Si presta a tutti gli usi, tra i quali gli annunci pubblicitari.

    Fu massiccio il suo utilizzo nella cartellonistica, ma anche nella segnaletica urbana: nel 1964 al grafico olandese Bob Noorda viene commissionata la segnaletica della Metropolitana di Milano. Noorda ritenne che un’Helvetica modificata fosse il carattere migliore per essere letto anche in velocità.

    NEGLI USA TUTTI LO VOGLIONO

    Nei primi anni Sessanta negli Stati Uniti c’è fermento in ambito tipografico, grazie a Mike Parker. Assunto dalla Mergenthaler Linotype Company, Parker nel 1961 inserì il carattere svizzero Neue Haas Grotesk (che verrà usato anche per le scritture ebraiche e greche) tra gli oltre 1’000 caratteri tipografici associati all’uso della innovativa macchina tipografica Linotype, diffusasi in tutto il mondo.

    Fu lui a ridisegnare e ribattezzare “Helvetica” il carattere ideato a Basilea, dal latino Helvetia ossia Svizzera.

    Sulle strade statunitensi spiccano i cartelloni delle réclame che si fanno leggere forte e chiaro. Le agenzie pubblicitarie, dalle più piccole a quelle più importanti, consigliano caldamente ai loro clienti questo font. Un successo che si diffonderà rapidamente nel mondo occidentale.

    Nel 1989 il grafico e designer italiano Massimo Vignelli si occupò di risolvere problemi di sovrapposizioni e confusione nella redazione di vie e fermate per la metropolitana di New York e delle relative mappe. Sostituì il carattere Standard con un Helvetica modificata quale carattere tipografico ufficiale, rendendo chiara la comunicazione ai cittadini facilitando i loro spostamenti.

    Mike Parker e Massimo Vignelli sono apparsi nel film “Helvetica”, una pellicola che descrive la storia della tipografia, il design grafico e la cultura visiva.

    NELL’ERA DIGITALE È SEMPRE HELVETICA

    Siamo nel 1984, ed Helvetica entra a gamba tesa nella grafica dell’era digitale. Quale, tra i caratteri moderni, può superarlo in essenzialità?

    Il primo a scegliere di inserire questo font come il principale nella libreria di caratteri disponibili è niente meno che Steve Jobs per il suo Macintosh.

    La scrittura e la lettura scorrono veloci sui monitor di Apple. Poi, a seguire, anche per Windows l’Helvetica se la batte e supera il font Arial.

    Insomma, il mondo digitale adotta Helvetica proprio a partire da Apple e Microsoft, che lo scelgono anche per caratterizzare i loro brand e la comunicazione al pubblico dei consumatori.

    TRA CRITICHE E IMMORTALITÀ

    Essenziale, lineare, pulito ma anche elegante: sì, lo confermano anche i designer più critici, aggiungendo però che in tutti questi decenni, Helvetica è stato strautilizzato! Sono trascorsi 68 anni dalla sua nascita e ancora oggi lo vediamo dappertutto.

    Ci sono molti grafici che detestano Helvetica non solo per la sua onnipresenza ma per ritenerlo un carattere freddo e noioso.

    Helvetica sulla via del tramonto? Niente affatto, è impressionante la lista di marchi di multinazionali e industrie più note al mondo che continuano ad avvalersene, come Harley-Davidson, Panasonic, Tetra Pak, Kappa, Toyota, American Airlines, BMW, …

    Il designer Wim Crouwel fu da subito entusiasta di questo font che catapultò la grafica tipografica nell’era moderna: «Helvetica fu un grande salto dal XIX secolo... Ci impressionò molto per la sua neutralità, parola che amavamo molto. Perché in alcuni casi il carattere deve essere neutrale, non deve portare un significato intrinseco nel suo aspetto. Il significato deve uscire dal testo, non dal carattere tipografico». Proprio per la sua neutralità e versatilità lo vedremo in circolazione forse per sempre.

    Helvetica ebbe la sua celebrazione al MOMA di New York nel 2007, per dei 50 anni della sua nascita, entrando così a pieno titolo nella storia dell’arte contemporanea.

    Annamaria Lorefice

    «Non mi interessa cosa dice, purché sia in Helvetica» (foto Information with clarity).

    Nella segnaletica urbanistica della metropolitana di New York, un carattere leggibile anche in velocità.

    Il font Helvetica è entrato nella storia dell’arte contemporanea con la mostra al MOMA di New York nel 2007. Il film “Helvetica”, descrive la storia della tipografia, il design grafico e la cultura visiva.

    Impressionante la lista di multinazionali e industrie prestigiose che continuano ad utilizzare Helvetica per il loro brand (foto Information with clarity).

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