I servizi di educationsuisse si indirizzano ai giovani svizzeri all’estero nonché agli studenti delle scuole svizzere all’estero.
Lo svizzero Enrico Casanova abita tra Firenze, sua città natale, e Roma dove studia. In estate 2022 ha fatto una bella e unica esperienza in Svizzera. Educationsuisse ha parlato con lui delle sue esperienze in una fattoria nella Svizzera francese.
Come Le è venuta l’idea di andare ad aiutare una famiglia contadina in Svizzera?
L’associazione Agriviva mi è stata segnalata da mio padre che ne aveva letto sulla Gazzetta Svizzera. Così ho pensato che potesse essere un’interessante esperienza anche per esplorare una zona della Svizzera a me sconosciuta e conoscere persone nuove.
Lei vive in città, anzi in una città d’arte d’eccellenza, come si è trovato nella campagna svizzera?
Effettivamente nascere e crescere a Firenze è una fortuna. Ma ho comunque deciso di migliorare ancora, trasferendomi a Roma per concludere il ciclo di specializzazione universitaria in Editoria e scrittura. Così, tra le due città d'arte, si è inserita la piccola località campagnola di Auboranges, sul confine tra Friburgo e Vaud.
Ho passato due settimane straordinarie, senz'altro faticose, ma durante le quali ho compreso l'importanza del lavoro pratico e manuale e il sapore della vita e fatica agricola. Per utilizzare un'immagine, posso dirle che dopo aver condiviso parte delle fatiche di una famiglia contadina adesso ogni boccone di gruyère ha un valore differente per me. Certo, sì, mi sono trovato molto bene, ma bisogna sapersi adattare all'idea che faticare è bellissimo.
Ci può descrivere una sua giornata tipo in fattoria?
Un proverbio italiano recita così: “l'orto fa l'uomo morto”. Le giornate in campagna sono lunghe e sono scandite ancora dal sole e dalle stagioni; se è tempo di lavorare si lavora anche di più, ma se piove non è possibile opporsi! Il lavoro iniziava alle 8.30 la mattina e indicativamente terminava alla sera verso le 18. Comprendeva una pausa pranzo di circa due ore e una pausa per uno spuntino di mezz'ora verso le 16. Arrivati al dopocena, vi garantisco che il letto è una piacevole prospettiva!
Nella zona dove Lei è stato si parla il francese; ci sono stati ostacoli linguistici?
Direi di no, anche perché avevo già trascorso sei mesi nella Svizzera romanda nel 2019 per un semestre di scambio all’università di Losanna. Così ho potuto familiarizzare con l'intonazione elvetica e alcuni modi di dire tipicamente svizzeri.
Lei potrebbe immaginarsi di venire di nuovo in Svizzera per esempio per lavorare?
Non le nascondo l'idea che mi frulla in testa, cioè di chiedere la possibilità di uno stage presso una importante casa editrice di Losanna.
Consiglierebbe ai suoi amici di fare l’esperienza “Agriviva”?
Sicuramente, ma come ho detto, è bene aprirsi all'idea di lavorare sodo. Studi permettendo, ci tornerei volentieri. Piccola nota: sulla mia foto appaiono foglie di tabacco. Durante la raccolta non c’è nessun pericolo per la salute in quanto rilasciano la nicotina solo se sono umide e si raccolgono sempre solo quando sono secche e indossando i guanti. Evito tuttavia di far uso del prodotto finale…



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