Svizzera: bocciata l’iniziativa per la responsabilità ambientale
Ampiamente prevista nei sondaggi, il 9 febbraio la Svizzera ha rifiutato l’iniziativa dei Giovani Verdi. Particolarmente bassa la partecipazione al voto.
I sondaggi non davano molte speranze all’iniziativa “per la responsabilità ambientale” e così è stato: la proposta dei Giovani Verdi è stata bocciata dai cittadini con il 69,8% dei voti.
Tutti i cantoni si sono opposti al progetto, da Basilea Città – con 54,7% dei voti – a Svitto dove i contrari hanno superato l’80%.
Troppo estrema
L’iniziativa mirava ad aggiungere un articolo alla Costituzione con lo scopo di imporre all’economia nazionale uno sviluppo “nel rispetto dei limiti posti dalla natura e dalla sua capacità di rinnovamento”. In altri termini le attività economiche non avrebbero potuto utilizzare più risorse o emettere più inquinanti di quanto il pianeta potesse sopportare. Per rispettare le condizioni proposte dell’iniziativa, la Svizzera sarebbe ad esempio stata costretta a ridurre l’impronta di carbonio pro capite di oltre il 90%. La Confederazione e i Cantoni avrebbero avuto un periodo di dieci anni per raggiungere gli obiettivi. L’iniziativa si basava sul concetto di “limite planetario”, introdotto 15 anni fa da un centro di ricerca dell’Università di Stoccolma, che stabilisce nove limiti da non superare.
Da subito il fronte borghese ha ritenuto che l’iniziativa fosse troppo estrema, non da ultimo a causa del termine di dieci anni imposto per raggiungere i suoi obiettivi. Per rispettarlo, la Confederazione dovrebbe adottare misure drastiche. Le associazioni economiche avevano messo in luce che solo 15 Paesi dispongono oggi di un’impronta ambientale inferiore a una Terra e quindi soddisfano i requisiti dell’iniziativa; si tratta in gran parte di Stati in situazioni di precarietà, come Afghanistan, Haiti e Madagascar.
Sollievo tra i contrari
Anche il Parlamento e il Consiglio federale si erano opposti all’iniziativa. Il Consigliere federale Albert Rösti, responsabile del Dipartimento dell’ambiente, ha espresso la sua soddisfazione, indicando che la scelta degli svizzeri non era un No alla protezione dell’ambiente, ma una conferma dell’attuale politica che soppesa in modo equilibrato la protezione della natura e gli interessi dell’economia e della popolazione.
Dal canto suo economiesuisse, l’organizzazione mantello delle imprese svizzere, ha affermato che gli «svizzeri vogliono soluzioni pragmatiche. La protezione del clima rimane un tema importante e le aziende devono pensare a lungo termine».
Delusione tra i giovani iniziativisti: «ha vinto l’atteggiamento del procrastinare»
Malgrado la sconfitta prevedibile alla luce dei sondaggi effettuati alla vigilia del voto, i Giovani Verdi hanno espresso a chiari toni il loro rammarico, ritenendo come la Svizzera stia perdendo la possibilità di combattere le crisi ambientali.
Per loro il No all’iniziativa è una vittoria per i “difensori dello status quo”, che trascurano gli avvertimenti della natura e del mondo scientifico. In un comunicato hanno rimarcato come «ancora una volta, la retorica allarmistica dei partiti borghesi e degli ambienti economici ha avuto il suo effetto. L’accettazione sarebbe stata un’opportunità per il Parlamento di cercare nuove idee per collegare ecologia e accessibilità sociale».
Tuttavia, durante l’attesa dei risultati il giorno della votazione, sono state numerose anche le parole di soddisfazione per essere riusciti a portare a termine la loro iniziativa popolare con un budget molto ridotto.
I fronti si preparano alle prossime battaglie
La rigidità dell’iniziativa ha messo in agitazione il fronte borghese, il quale però ha ben presto capito che questa iniziativa non avrebbe trovato maggioranze davanti alla popolazione. All’orizzonte si profila però una nuova iniziativa, dei giovani socialisti (GISO) intitolata “Iniziativa per il futuro” che mira a tassare fortemente le grandi eredità. I fronti si stanno già muovendo in vista di una proposta che rischia di modificare il sistema fiscale svizzero.
Sarà musica di un futuro non vicinissimo. Il Consiglio federale ha infatti informato che il 18 maggio non sono previste votazioni popolari federali.
Angelo Geninazzi

Nessun cantone favorevole all’iniziativa, mentre due comuni (nel Canton Svitto e Giura) si sono opposti con il 100% dei voti.
Fonte: https://developer.srgssr.ch/api-catalog/srgssr-polis (swissinfo.ch)

Prosperità o precarietà? La popolazione svizzera non si è convinta dell’iniziativa dei giovani Verdi.

Probabilmente complice la sola iniziativa in votazione: meno del 40% degli svizzeri si sono recati alle urne

Tassare fino al 50% le grandi eredità? La proposta della Gioventù Socialista sta agitando già ora il fronte borghese.
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