Lasciare la Svizzera per altri orizzonti

Con la sua esposizione «La Svizzera altrove», il Museo nazionale svizzero a Svitto invita il pubblico a riflettere sul tema dell’emigrazione.

Innanzitutto, una foto attira gli sguardi. Su questa, un giovane coppia con un bimbo piccolo è seduta su una valigia. L’uomo porta degli stivaletti con dei lacci e un cappello un po’ sformato, ma la sua cravatta è annodata bene. La donna è vestita come per una passeggiata domenicale. Entrambi sembrano impazienti di scoprire ciò che li attende. O si legge una certa tensione e incertezza nei loro volti? L’immagine mostra poco a prima vista. Ci troviamo nella stazione principale di Zurigo, verso il 1930, davanti allo scompartimento fumatori di un vagone di 3a classe delle FFS, e questa coppia fa parte di un contingente di 40 disoccupati svizzeri in partenza per il Brasile. Il lo scopo: stabilirsi come coltivatori nella foresta vergine. Si trattava in questo caso di un’esportazione della miseria promossa dallo Stato. Di fatto, l’agenzia per l’emigrazione ANSA era sovvenzionata dalla Confederazione per accompagnare i candidati all’espatrio. Ecco il genere di ricordi di questa patria d’emigrazione che fu la Svizzera, che evoca la bella esposizione «La Svizzera altrove» a Svitto. Il pubblico vi scoprirà delle testimonianze di emigranti di ieri e di oggi, nonché le ragioni e le speranze che li hanno spinti ad espatriare. Ma l’esposizione narra anche la storia della creazione dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) e, non da ultimo, mostra chiaramente come i movimenti migratori siano ricorrrenti nella storia. Essa è di un interesse molto particolare per gli Svizzeri all’estero di passaggio in Svizzera, che saranno senza dubbio felici di partecipare a una delle numerose manifestazioni proposte. Così, dall’11 al 22 settembre 2019, dalle ore 13 alle 16, un «ufficio di registrazione delle storie di emigranti» inviterà ad esempio i visitatori a venire a raccontare la storia del loro espatrio e a farla trascrivere. Un nuovo libro di Leo Schelbert, «Von der Schweiz anderswo», approfondisce il tema. L’autore mostra, attraverso centinaia di esempi, quanto gli Svizzeri siano presenti in tutto il mondo. Che si soffermi sui mercenari, i missionari o gli individui alla ricerca di un lavoro, sulla felicità o una vita migliore altrove, l’opera sottolinea anche che le nazioni non sono mai state delle entità chiuse, ma che hanno sempre fatto parte, e questo ancora oggi, di un vasto tessuto mondiale.
(MUL)

NEsposizione «La Svizzera altrove», Museo nazionale svizzero, Forum della storia a Svitto, Zeughausstrasse 5, 6431 Svitto. Da scoprire entro il 29 settembre 2019. www.nationalmuseum.ch/f/schwyz/

NLeo Schelbert: «Von der Schweiz anderswo. Historische Skizze der globalen Präsenz einer Nation.» (in tedesco) / «Switzerland elsewhere. Historical Sketch of the Global Presence of a Nation» (in inglese); 320 pagine, Limmat Verlag, 8031 Zurich; 38 franchi / 40 euro.

Alla stazione di Zurigo, prima della partenza, verso il 1930. Photo Keystone