Lavorare in un team (più) creativo

Dopo la partecipazione in qualità di relatore all'82° Congresso del Collegamento Svizzero in Italia, Giovanni Lucarelli, sociologo, scrittore, formatore e facilitatore, ci offre un approfondimento molto gradito. Il sociologo infatti ritorna sui temi del lavoro in gruppo e della creatività, argomenti fondamentali per chi si trova a collaborare con altre persone e un ottimo spunto per cercare di dare sempre il meglio di sé…Buona lettura!

Bianca Rubino
Unione Giovani Svizzeri
unionegiovanisvizzeri@gmail.com

P.S. Per chi fosse interessato a rivedere l’intervento all'82° Congresso, il video dell’evento è disponibile sul canale YouTube dell’Unione Giovani Svizzeri.

Lavorare in un team (più) creativo

Saper lavorare in team, oggi, è una competenza irrinunciabile; il problema è che nessuno ci insegna a lavorare in gruppo, nonostante impieghiamo gran parte del nostro tempo (e delle nostre energie) a progettare, a prendere decisioni e a risolvere i problemi insieme ad altre persone.

Come possiamo rendere più efficiente e più creativo il nostro team?

Gestire gruppi di lavoro efficaci e innovativi non è poi così facile. «Il tutto non è mai uguale alla somma delle parti» afferma Chuck Noll, leggendario allenatore della squadra di football americano dei Pittsburgh Steeler, «è sempre minore o maggiore a seconda di come riescono a collaborare i suoi membri».

Non è sufficiente, quindi, riunire delle persone intorno ad un tavolo, ma è necessario apprendere ed applicare tecniche che consentano al gruppo di imparare a dialogare con lealtà e rispetto, a gestire i conflitti che emergono, a generare idee innovative e a prendere decisioni consapevoli e condivise.

I team più creativi, infatti, riescono a tirare fuori il meglio dai propri membri, a raggiungere risultati eccezionali, a favorire un’elevata collaborazione (e una bassa conflittualità), a ideare soluzioni brillanti e creative.

Formare un team creativo
Se hai la fortuna di formare da zero un team, o di “riorganizzare” un team già esistente, fai attenzione a questi aspetti:

- scegli persone con competenze ed esperienze diverse e complementari: l’eterogeneità favorisce il confronto e l’arricchimento reciproco;
- crea un ambiente stimolante, aperto al dialogo e al divertimento, tollerante verso l’errore e ben disposto alla sperimentazione: così darai vita ad un terreno fertile per la creatività;
- concorda con il team obiettivi chiari e performance affascinanti: questo stimola l’impegno e la responsabilizzazione reciproca.

Come lavorare in un team creativo

1. Sviluppare la fiducia reciproca
“Fiducia” deriva dal latino fidere (aver fede, credere) e riguarda un sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa. È l’aspettativa che una persona si comporti, nello svolgere una certa attività, secondo le nostre previsioni.

I gruppi con un elevato livello di fiducia concentrano tempo ed energia sulle questioni importanti, apprezzano e valorizzano le competenze e le esperienze dei membri, concedono il beneficio del dubbio prima di arrivare ad una conclusione negativa. Le persone, in questi gruppi, chiedono aiuto quando ne hanno bisogno, ammettono debolezze ed errori, si assumono la responsabilità di offrire feedback costruttivi e di dare assistenza a chi ne ha bisogno.

Come possiamo sviluppare la fiducia nel nostro team?

Possiamo agire su queste tre dimensioni:
Fiducia comunicativa: è la capacità di condividere le informazioni importanti, di dire la verità, di riconoscere i propri errori, di dare e ricevere feedback costruttivi.
Fiducia contrattuale: è la coerenza tra ciò che viene promesso e ciò che viene realizzato, la capacità di essere leali e di mantenere gli accordi.
Fiducia competente: è la capacità di trasmettere nuove competenze agli altri, di riconoscere le loro abilità e capacità, di accettare giudizi e feedback.

2. Valorizzare le idee
Le aziende e i team più creativi sfruttano la creatività di tutti i membri.
L’ascolto e la valorizzazione delle idee sono elementi cruciali per stimolare la partecipazione attiva e la motivazione nel gruppo. Impegnati a creare un clima di ascolto sereno, in cui ognuno abbia un tempo (magari scandito da un “timer”) per dare il proprio contributo creativo.

Ascolta con attenzione le idee di tutti e poni eventuali domande per comprendere meglio. Spesso, davanti a nuove idee tendiamo ad irrigidirci (o a chiuderci), replicando: “No, non è possibile!”. È fondamentale, invece, mantenere la mente aperta e domandarci: “Che cosa c’è di interessante in questa proposta?”. I gruppi più produttivi annotano tutte le idee emerse e, successivamente, dedicano del tempo per valutarle e per selezionare le più promettenti.

Le persone, quando vedono che le loro proposte vengono ascoltate e (con gli opportuni miglioramenti) accettate, si impegnano, con dedizione e passione, a realizzarle.

3. Condividere la leadership
“La leadership non è una prerogativa di pochi personaggi carismatici” – affermano Jim Kouzes e Barry Posner nel libro The Leadership Challenge – “È un processo che le persone comuni utilizzano quando tirano fuori il meglio da sé e dagli altri. Abbiamo scoperto che le persone sono in grado di fare cose straordinarie, quando liberano il proprio leader interiore”.

Nei gruppi più efficienti, oltre al leader “ufficiale”, ci sono diverse persone che, a seconda delle fasi di lavoro del team, prendono l’iniziativa, guidano le attività, sostengono e incoraggiano gli altri.

Essere un leader significa avere una visione affascinante, riuscire a comunicarla in modo convincente e coinvolgere e guidare altre persone per realizzare un cambiamento positivo nell’ambiente (sociale, culturale, economico, ecc.).

La leadership creativa, secondo Gerard Puccio, è la “capacità di usare intenzionalmente la propria immaginazione per guidare un gruppo verso un obiettivo o una direzione del tutto nuova”.

“Se puoi immaginarlo” – ammoniva Disney – “allora puoi farlo!”, allora puoi domandarti: “Cosa posso inventare per rendere il mio team (lavoro, business, ecc.) straordinario e di successo?”.

4. Sviluppare l’ottimismo (e il divertimento)
Essere ottimisti non significa descrivere un bicchiere come “mezzo pieno” (invece che “mezzo vuoto”), ma essere capaci di considerare il lato migliore delle persone e delle situazioni (senza ignorare, comunque, gli aspetti negativi).

Un approccio ottimista consente di:
- creare un clima piacevole e questo stimola la motivazione e l’impegno;
- ridurre lo stress permettendo di lavorare meglio e con maggior serenità;
- agevolare la soluzione dei problemi attraverso l’esplorazione di differenti modi per risolvere la questione;
- favorire l’apprendimento e la creatività: il divertimento infatti, grazie ad una maggiore ossigenazione del cervello, stimola la generazione di idee e la memoria.

Martin Seligman, Direttore del “Centro di Psicologia Positiva” Università della Pennsylvania, ha evidenziato, con le sue ricerche, che l’ottimismo può essere appreso e sviluppato.

Crea delle occasioni per festeggiare i traguardi del tuo gruppo, per condividere momenti di convivialità, per sorridere, con leggerezza, degli eventi e delle situazioni che il team sta vivendo.

Questi semplici suggerimenti possono esserti d’aiuto nel rendere più efficiente e più creativo il tuo gruppo.

Giovanni Lucarelli

Chi desidera approfondire queste tematiche può consultare il blog www.giovannilucarelli.it oppure i volumi
- G. Lucarelli “Lavorare in gruppo non è mai stato così facile”, 2017, selfpublishing
- G. Lucarelli “Fai brillare la tua creatività. 12 consigli per sviluppare il tuo pensiero creativo”, 2020, selfpublishing