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Le scuole svizzere in Italia al tempo del Coronavirus

    educationsuisse – organizzazione mantello delle scuole svizzere all’estero

    Durante l’emergenza del coronavirus la popolazione di Bergamo e del suo circondario è stata colpita in particolar modo. Pubblichiamo qui un resoconto del direttore Fritz Lingenhag della Scuola Svizzera di Bergamo. Con i suoi 175 studenti è la scuola di più lunga tradizione in Italia con ben 126 anni alle spalle.

    «Da zero a cento – da un giorno all’altro»
    «A fine febbraio siamo tornati dalla settimana sportiva della scuola con uno strano presentimento: riusciremo ad aprire la scuola lunedì 2 marzo 2020? Siamo stati scossi in modo brusco: Il Ministero dell’Istruzione italiano aveva chiuso le scuole senza ulteriori indugi. Tutti noi – insegnanti, dirigenza e tutti coloro che lavorano nella scuola – abbiamo cercato da subito di stabilire una certa routine il più rapidamente possibile per i nostri 175 alunni che frequentano la nostra scuola dalla scuola materna fino alla scuola media.

    Il primo lunedì del lockdown gli insegnanti hanno ricevuto un’introduzione alla piattaforma di apprendimento GoogleClassroom. È stata breve, ma abbastanza efficiente per assimilare poi a casa in uno scambio reciproco tutte le funzioni del programma. Sorprendente quello che è successo in un lasso di tempo così breve: da persone poco esperte in informatica sono diventati insegnanti competenti in materia che si sono presentati a vicenda nuove applicazioni video sottolineando vantaggi e svantaggi. Il sostegno reciproco spontaneo e naturale è andato anche ben oltre l’orario di lavoro. Se avevamo una squadra già molta unita prima della crisi del Corona, adesso si è unita ancora di più.

    In questa prima settimana i bambini hanno ricevuto a casa, attraverso gli account di posta elettronica dei genitori, i compiti che dovevano risolvere e rimandarci. Avevamo quindi bisogno dei genitori per arrivare agli alunni. Avevamo bisogno anche del tempo dei genitori che ora stavano lavorando da casa in home office. Si è trattato di una situazione nuova e anche difficile per tutte le persone coinvolte.

    Nella seconda settimana del Corona abbiamo implementato la nostra aula virtuale con GoogleClassroom. Tutti i ragazzi hanno ricevuto il loro proprio account in modo da poterli contattare direttamente. Gli insegnanti hanno dovuto adattare la loro didattica alle nuove circostanze: Una sfida, perché il normale contatto faccia a faccia e la sua immediatezza non c’erano più. Entro la fine della settimana, tutti avevano la tecnica sotto controllo in modo da poter fare il passo successivo con la videoconferenza. È stato un sollievo per tutti potersi parlare e vedere nello stesso momento, osservare le emozioni e poter reagire. Abbiamo introdotto un orario regolare per tutte le classi, cercando di attuare le linee guida delle varie Alte Scuole Pedagogiche in Svizzera. I ragazzi più grandi avevano contatti video più lunghi e più spesso rispetto ai più piccoli; il tutto adattato alla loro capacità di concentrazione.

    Ci siamo presto accorti che i genitori erano già molto sovraccarichi nell’occuparsi dei loro figli tutto il giorno. Come insegnanti abbiamo cercato di indicare in modo mirato agli alunni delle strategie di apprendimento per consentire loro di risolvere i compiti e lavorare in modo autonomo. In questo ci è stata di grande aiuto la diversità metodologica già applicata nelle normali lezioni prima della crisi. Pian piano è subentrata nella struttura quotidiana una certa calma e routine. L’alternanza tra video-riunioni e compiti adattati alla situazione ha dato una buona struttura alla formazione a distanza.

    Quando è iniziata la fase 2 del lockdown, abbiamo strutturato il ritmo giornaliero in modo diverso. Poiché molti genitori sono dovuti tornare al lavoro dal 4 maggio in poi, era necessario un orario quotidiano fisso. Tutta la scuola ha adesso lezioni a distanza, per lo più in video, dalle 9:00 alle 13:00. Dopo la pausa pranzo inizia alle 14:00 il blocco supervisionato per fare i compiti che si chiude alle 15:30 con il benmeritato fine giornata scolastica sia per insegnanti che per i ragazzi.

    La situazione attuale è difficile per tutti, ma ha anche effetti collaterali positivi: Nei momenti difficili si scoprono le proprie risorse, a volte ci sorprende il comportamento di amici che si allontanano, e sconosciuti diventano improvvisamente amici. Possiamo usare tutta la nostra creatività, provare cose nuove e contare sull’appoggio di altri. Una cosa resta certa: come comunità ci siamo avvicinati e come comunità continueremo il cammino da noi scelto. Tutti gli insegnanti hanno dimostrato un grande impegno.

    Alla Scuola Svizzera di Bergamo si continuerà così per le prossime settimane – fino all’inizio di settembre.»

    Fritz Lingenhag, direttore
    www.scuolasvizzerabergamo.it/

    L’ingresso alla scuola a Bergamo.

    Lezione online di matematica.

    Le scuole svizzere in Italia dal sud al nord

    Le scuole in Italia sono ben cinque. La loro offerta di formazione comprende per tutte la scuola d’infanzia, la scuola primaria e la scuola di 1° grado (scuola media). Inoltre a Roma e Milano gli studenti possono anche frequentare il liceo che si conclude con la maturità svizzera. Tutte le scuole offrono un percorso scolastico multilingue e un insegnamento che si basa sui piani d’istruzione della Svizzera integrando le materie del programma ministeriale italiano. Valori come il rispetto, la solidarietà e la tolleranza sono pilastri del lavoro educativo.

    La Scuola Svizzera di Catania è stata fondata nel 1904. Con i suoi circa 95 alunni è la scuola più piccola delle cinque scuole in Italia. Offre il percorso scolastico dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria fino a scuola secondaria di 1° grado compreso la preparazione alla licenza media italiana.
    www.scuolasvizzeracatania.it/

    La Scuola Svizzera di Milano ha potuto festeggiare nel 2019 i suoi primi cento anni. Accoglie circa 375 ragazzi di tutti i gradi, cioè dalla scuola d’infanzia fino al liceo. Il diploma di maturità svizzera permette l’acceso agli atenei in Svizzera ed è equiparato all’esame di maturità italiano.
    www.scuolasvizzera.it/

    La Scuola Svizzera di Roma è la più grande scuola svizzera in Italia. E stata fondata nel 1946 e conta oggi ben 500 studenti. L’offerta formativa comprende tutti i gradi dalla scuola d’infanzia fino al liceo. Il diploma di maturità svizzera permette l’acceso agli atenei in Svizzera ed è equiparato all’esame di maturità italiano.
    www.scuolasvizzeradiroma.com/wp/

    La scuola di Cadorago in provincia di Como è nata nel 2011 come succursale della Scuola di Milano. Oggi conta oltre 125 studenti e offre tutte le classi dalla scuola d’infanzia fino alla scuola di 1° grado (scuola media).
    http://cadorago.scuolasvizzera.it/

    Troverete maggiori informazioni sulle scuole svizzere in Italia e nel mondo su www.educationsuisse.ch.
    Nella prossima edizione della Gazzetta Svizzera torneremo sugli argomenti che ruotano attorno al tema della formazione in Svizzera.

    Contatto

    Ruth von Gunten
    educationsuisse
    scuole svizzere all’estero formazione in Svizzera
    Alpenstrasse 26 - 3006 Berna, Svizzera
    Tel. +41 (0)31 356 61 04
    ruth.vongunten@educationsuisse.ch
    www.educationsuisse.ch

    Catania – Nel cortile.

    Milano – Festeggiamenti dei 100 anni.

    Roma – Sede principale

    Cadorago – Aula deserta