Nella splendida cittadina vodese, perle paesaggistiche e culti artistici mondiali
Montreux (Canton Vaud) - In un soggiorno ottobrino nella splendida Montreux, passeggiando sul lungolago - uno dei più belli ed estesi d’Europa, posto sul Lago di Ginevra - si incontra l’imponente statua di Freddie Mercury, il leader di uno dei gruppi rock inglesi più amati in tutto il mondo: i Queen.
Come mai questa “presenza” domina la scena su questo tratto di lago attiguo a Place du Marché, la piazza principale della città?
Cominciamo col dire che Montreux ha offerto ed offre tuttora “rifugio” a svariate personalità culturali e artistiche internazionali, soprattutto musicisti, che la scelgono quale città della musica, oltre che per la sua bellezza e tranquillità. Freddy Mercury si affezionò molto a questa cittadina svizzera dove lavorò, lontano dallo stress e dall’assedio della stampa, dal 1978 fino a poco prima di morire, nel 1991. Con i Queen si esibì due volte nel Golden Rose Festival di Montreux.
Freddie Mercury, icona pop
Freddie Mercury, per chi non sapesse di musica, ha rappresentato con il gruppo Queen, un fenomeno musicale che attraversa, tutt’ora, generazioni e culture differenti.
Mercury divenne una acclamata icona grazie al suo particolare modo di esibirsi e per le sperimentazioni musicali del gruppo. Freddie Mercury nato come Farrokh Bulsara nel 1946 a Zanzibar (Tanzania), ma a causa della rivoluzione, emigra con la famiglia a Londra dove, mentre frequenta il college, si unisce a giovani musicisti con i quali poi fonderà i Queen. In pochi anni si fecero conoscere in tutto il mondo, un successo persistito anche dopo la prematura morte di Mercury. I Queen si sono resi memorabili anche per la loro partecipazione al Live Aid di Wembley del 1986 in favore dell’Africa (vedibile su YouTube). Vita e concerto sono stati raccontati nel film Bohemian Rhapsody del 2018 vincitore di ben 4 Oscar.
La casa della papera
Nel 1978 i Queen giunsero a Montreux e se ne innamorarono. Freddie e gli altri componenti della band sostavano molte ore sul lungolago apprezzando il panorama e la tranquillità tipicamente svizzera, specie in quel tempo.
Inoltre usufruirono proficuamente del rinomato studio di registrazione sito nella città, il “Mountain Studios”, uno dei più prestigiosi al mondo, nel quale realizzeranno 7 album. L’anno successivo, catturati dalla bellezza e serenità che emanava la cittadina, decisero di acquistare gli Studi.
Nei suoi tanti soggiorni svizzeri Freddie Mercury alloggiava al Montreux Palace, come anche nella famosa “Casa della papera”, la Duck House, divenuta celebre nel mondo. Questa si trova vicino al Palace e fu sede di lavoro per molti artisti e vero e proprio luogo di ispirazione date le sue peculiarità. Si tratta di una casa di legno sospesa sul lago, da cui l’intera proprietà, una villa con parco, prende il nome. Il nome dicono che gli fu affibbiato da Mercury non tanto per le numerose “papere vere” che insieme ai cigni popolano la darsena, bensì per la cospicua collezione di papere di varie dimensioni e fattura sparse in ogni dove all’interno della casa. Costruita negli anni ’70, è circondata da un parco di 1800 metri quadrati con alti alberi che garantiscono silenzio e discrezione, caratteristiche che la resero fruibile come rifugio ideale di band e artisti importanti quali, per citarne alcuni, i Rolling Stone, David Bowie, Led Zeppelin, Nina Simone, Emerson, Lake & Palmer.
La Duck House” è meta imperdibile di migliaia di fans dei Queen, anche perché è rappresentata sulla copertina dell’ultimo album registrato da Freddie Mercury, “Made in Heaven”, uscito nel 1995, quattro anni dopo la sua morte. Inoltre, i mobili della Casa della papera sono quelli originali, anni ’70, utilizzati dal performer. La casa è oggi affittabile anche tramite web.
Se vuoi la pace vieni a Montreux
Nel 1990, gravemente malato di Aids, Mercury decise di acquistare un appartamento, all’ultimo piano di un lussuoso palazzo storico con una vista superba sui monti e il lago di Ginevra, sito nel Territet-Montreux, dal quale avrebbe potuto raggiungere a piedi gli studi di registrazione. Ben consapevole che gli restasse poco tempo da vivere, si concentrò sulla musica da produrre e si distrasse occupandosi per un anno dell’arredamento della sua nuova casa, che però non avrà tempo di abitare, poiché morì nel ’91 a soli 45 anni.
Un giorno affermò: <<If you want peace of soul, come to Montreux>> (Se vuoi la pace dell’anima, vieni a Montreux). Alla città dedicò la canzone “A Winter Tale”. È curioso il fatto che non sia tanto la sua vera casa di Londra la meta dei fan, quanto i posti frequentati da Mercury a Montreux, dove ogni giorno i fan di tutto il mondo arrivano in visita, per poi posare fiori e candele alla base della statua di Mercury sul lungolago.
Annamaria Lorefice
lorefice.annamaria@gmail.com
La statua di Freddie Mercury dell'artista ceca Irena Sedlecká.
A sinistra la Ducke House.
I Queen a Montreux.
Nel palazzo a destra, in angolo all’ultimo piano, l’appartamento di Mercury. La bellezza della Riviera di Montreux ha richiamato, anche in epoche precedenti, personalità internazionali della politica e della cultura come l’imperatrice d’Austria “Sissi”, Ernest Hemingway, Lord Byron, Victor Hugo e Charlin Chaplin.
Vista dall’appartamento di Mercury. A Montreux si trovano molti siti catalogati di importanza nazionale, tra i quali i castelli di Crêtes e di Châtelard, numerosi Hotel storici e vari quartieri facenti parte della Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere.