Continua il viaggio di Gazzetta alla scoperta dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero. Chiamata oggi Swisscommunity, l’OSE ha alle spalle una storia ultracentenaria in cui si è evoluta parallelamente al mondo in cui gli Svizzeri all’estero sono chiamati a districarsi.
Sullo sfondo di un contesto sempre più di emigrazione l’allora Nuova Società Elvetica (NSE) si è data nel 1914 un grande obiettivo: creare un legame più stretto tra gli Svizzeri all’estero e la propria nazione, promuovendo interessi e una loro maggiore partecipazione alla vita della nazione. L’imperversare della Prima guerra mondiale non ha impedito, due anni dopo, la creazione dell’attuale OSE, allora sotto il nome di “Segretariato degli Svizzeri all’estero”.
Presente da subito una struttura democratica
Quale gremio deputato per trattare le domande e le preoccupazioni che toccavano i concittadini fuori dai confini nazionali, la Commissione degli Svizzeri all’estero dell’NSE, (oggi Consiglio degli Svizzeri all’estero) ha iniziato la sua attività nel 1917; un anno dopo si è tenuto il primo “Convegno” degli Svizzeri all’estero e con esso ha avuto inizio la tradizione dei Congressi degli Svizzeri all’estero, ancora oggi un momento centrale nel panorama degli eventi dell’OSE.
La Prima Guerra mondiale era appena conclusa, quando nel 1919 è stata istituita una sede permanente del Segretariato, dapprima a Ginevra, successivamente a Friborgo per raggiungere, nel 1928, definitivamente Berna.
Molti servizi, soprattutto per il rimpatrio. Ma anche cultura e informazione.
Nel corso dell’ormai centenaria storia, la gamma di attività del Segretariato degli Svizzeri all’estero si è sempre adattata alle sfide nel corso del tempo. All’inizio si è concentrata soprattutto sui cittadini che – per motivi di guerra o di altri contesti politici – desideravano rientrare in patria.
Dal canto suo il capitolo culturale ha costituito per diverso tempo un filone importante delle priorità del Segretariato. La promozione all’estero dei beni svizzeri ha goduto di particolari attenzioni fino alla nascita della fondazione Pro Helvetia, la quale si è successivamente fatta carico di questo obiettivo.
Non da dimenticare, infine, i servizi di informazione: da quasi 50 anni la Schweizer Revue – organo ufficiale dell’OSE in collaborazione con il Dipartimento federale degli affari esteri – costituisce un capitolo centrale nel dialogo tra la Svizzera e i suoi concittadini all’estero. Al pari di Gazzetta, essa si occupa di consulenza, assistenza, informazioni e curiosità dalla Svizzera. Già prima della sua prima apparizione il mensile “Echo” si occupava di queste tematiche con l’obiettivo di tenere informati gli Svizzeri all’estero.
Da oltre 30 anni: una fondazione
Sono passati quasi 23 anni, da quando l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero – oggi Swisscommunity – si è costituita nella forma di fondazione di diritto privato e svolge le attività che conosciamo oggi. La storia ha mostrato la capacità di adattamento dell’organizzazione: il nuovo mondo e le nuove tendenze impongono nuovi servizi e un riorientamento costante. La pandemia in corso lo ha dimostrato in modo inequivocabile.
Importante per l’informazione degli Svizzeri all’estero: dal 1974 la Schweizer Revue viene pubblicata sei volte all'anno in tedesco (Schweizer Revue), francese (Revue Suisse), inglese (Swiss Review) e spagnolo (Panorama Suizo) con una tiratura totale di 427'000 copie per un totale di 751'800 lettori.
Interessati a più informazioni sull’operato e le attività dell’OSE (Swisscommunity), delle sue strutture (Comitato, Consiglio degli svizzeri all’estero) e alla segreteria? Tutti i dettagli si trovano nei completi rapporti annuali: www.swisscommunity.org > Obiettivi e missioni > rapporti annuali.
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