Mezz’ora con Regula Hilfiker

Terzo appuntamento con l’OSE e con i Consiglieri, questa volta in rosa, con Regula Hilfiker, la cui chiacchierata riassumiamo nell’articolo.

Non perdetevi, il 27 aprile alle ore 18.00, l’incontro con l’Avv. Markus Wiget.

Regula Hilfiker non ha bisogno di presentazioni: cittadina svizzera, residente a Torino, nata a Zurigo, essa è dall’anno scorso la Presidente del Collegamento Svizzero in Italia e al contempo membro del comitato dell’Associazione Gazzetta Svizzera.

Vanta già diversa esperienza in seno al Consiglio degli Svizzeri all’estero, essendovi delegata dal 2017. Inoltre, la mamma di famiglia è attiva presso il Circolo Svizzero di Torino e nell’ambito della Società Svizzera di Soccorso. Oltre a questo Regula Hilfiker è Consigliere della Piazza degli Svizzeri all’estero a Brunnen.

Come mai ha accettato la candidatura quale Delegata per il Consiglio degli Svizzeri all’estero?

Sono al mio terzo mandato all’OSE e tutto è cominciato quando Irène Beutler (Presidente del Collegamento degli Svizzeri in Italia prima di me) voleva che la ripartizione dei delegati dall’Italia fosse anche geograficamente ben strutturata. Da allora faccio parte dei delegati svizzeri per l’Italia Nord Ovest e ho potuto, con molto stupore, vedere come funziona la democrazia diretta, per alzata di mano, per la quale la Svizzera è così conosciuta. Questi seggi sono molto importanti per noi, per far sentire la nostra voce.

 In cosa si differenzia a suo avviso la comunità degli Svizzeri in Italia a quella nel resto del mondo. Quali sono le necessità principali?

La comunità degli Svizzeri in Italia ha senz’altro un grande vantaggio rispetto, ad esempio, a quella in Australia poiché siamo vicini geograficamente alla nostra nazione d’origine. Questo vantaggio si traduce anche nella facilità a ricevere tutta la documentazione scritta che viene inviata alla vigilia di votazioni ed elezioni. Ma non è così in tutto il mondo. La responsabilità dell’invio tempestivo è del cantone di attinenza e non tutti i cantoni agiscono con la stessa efficienza ed efficacia. Vi sono grandi disparità che a mio avviso si potrebbero e dovrebbero livellare.

In generale penso che si possa riassumere che gli Svizzeri in Italia abbiano gli stessi problemi degli Svizzeri dell’UE, ma sono accomunati anche da problematiche che toccano gli Svizzeri di tutto il mondo.

La comunità Svizzera in Italia ha il vantaggio supplementare di essere informata dalla Gazzetta Svizzera, che dal 1968 ci informa su problematiche che stanno a cuore agli Svizzeri in Italia.

Quali sono i capitoli più urgenti che l’OSE deve affrontare da un punto di vista politico?

Per avere tutti la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica svizzera, sarebbe importante disporre del voto elettronico. Ma essendo le votazioni organizzate a livello cantonale occorre prendere atto del fatto che attualmente non tutti i cantoni vogliono andare avanti su questa strada e dunque la coordinazione risulta difficile.

Anche la possibilità di effettuare i contributi volontari all’AVS da parte dei residenti nell’UE è una battaglia sempre attuale, come anche quella per le casse malati.

Non da un ultimo c’è per molti la problematica di non sentirsi cittadini di serie B nel proprio paese, cosa che si vede ad esempio nella difficoltà e nelle spese per aprire e gestire un conto bancario. Queste spese e questi ostacoli non sono minimamente paragonabili a quelli di un cittadino confederato ma residente in Svizzera.