Riflessi di una federazione di Stati indipendenti
Robert Engeler ha tracciato un ritratto schematico dell’organizzazione della quale si è dotata la Confederazione svizzera negli anni. La struttura, oggi ampiamente consolidata, parte dal principio base della democrazia, cioè la separazione dei poteri.
Parlamento e Governo
Il potere legislativo è conferito al Parlamento, quello esecutivo al governo (Consiglio federale) e quello giudiziario ai tribunali cantonali, con al vertice il Tribunale federale. Il Parlamento è eletto ogni quattro anni dal popolo, il governo dall’Assemblea federale, che si costituisce riunendo i due rami del Parlamento (Consiglio Nazionale e Consiglio degli Stati). Anche il Tribunale federale è eletto dall’Assemblea federale.
Il Parlamento è bicamerale: un Consiglio Nazionale di 200 membri e un Consiglio degli Stati (Camera dei cantoni) di 46 membri eletti 2 per cantone salvo nei semicantoni di OW, NW, AR, AI, Basilea-Città e Basilea-Campagna. Mentre il Consiglio nazionale viene eletto in contemporanea in tutti i cantoni, che formano ognuno un circondario elettorale, il Consiglio degli Stati è eletto in ogni cantone, in base a una propria legge elettorale.
Le forze politiche in Consiglio Nazionale sono oggi rappresentate così: UDC 65 membri, PS 43, PLR 33, PPD 27, Verdi 11, altri 21.
Come votare?
Ogni cantone ha le sue proprie regole, ma tutti ammettono il voto mediante scheda bianca. Si vota anche con la scheda prestampata, ma non nei cantoni di UR, OW, NW, GL, AR, AI che non la ammettono.
Si può votare scheda secca (prestampata), si possono stralciare candidati e si può dare un voto doppio a uno o più candidati. Condizione: il numero di voti non deve superare il totale dei candidati a cui il cantone ha diritto. Alla stessa condizione si possono aggiungere candidati di altre liste (panachage).
Con la scheda bianca si può esprimere il voto a un partito, ma la scheda è valida anche se reca solo nomi di candidati. La scheda deve contenere almeno un nome valido. Anche qui è permesso doppiare uno o più candidati, tenendo sempre conto del numero massimo per scheda nel cantone in cui si vota. Engeler richiama infine al rispetto delle regole per non invalidare la scheda (voto sprecato!) e agli Svizzeri d’Italia chiede di iscriversi nei cataloghi comunali del cantone in cui si vuole votare e di partecipare alle votazioni ed elezioni per far sentire anche la voce degli Svizzeri all’estero.