Passi avanti decisi sul voto elettronico

Il Consiglio federale ha dato il via ad inizio marzo in tre cantoni per tentare nuovamente la sperimentazione del voto elettronico. Il nuovo sistema potrà essere utilizzato anche nelle elezioni federali in programma in autunno.

Nell’edizione di marzo, il presidente di Swisscommunity Filippo Lombardi aveva anticipato alla Gazzetta: «Crediamo che il voto elettronico per tutti dovrebbe essere assicurato a partire dalle elezioni federali 2027.». Lui sa bene quanto sarebbe importante disporre di un voto elettronico. In occasione delle elezioni 2019, l’allora Consigliere agli Stati ha mancato di un soffio la rielezione al ballottaggio, dopo essere stato in vantaggio dopo il primo turno. La manciata di voti mancanti verosimilmente (anche se non si ha la conferma ufficiale) non sono rientrati in tempo dagli elettori all’estero. Per la Quinta Svizzera, il voto elettronico non è principalmente un fattore di comodità, ma una vera e propria premessa per esercitare i propri diritti democratici.

Eppur si muove

Finalmente, un poco a sorpresa nelle tempistiche, dopo una lunga fase di test, la Svizzera è pronta a mettere alla prova un sistema completamente nuovo. Il Consiglio federale ha deciso che i cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia potranno testarlo da subito e fino al 2025. Per ora ne beneficeranno gli Svizzeri e le Svizzere all'estero, registrati nei tre cantoni. A Basilea Città e a San Gallo avranno accesso al sistema anche un numero limitato di cittadini residenti. La fase pilota coinvolgerà complessivamente circa 65'000 elettori ed elettrici, pari all'1,2% degli elettori.

Già pronti per ottobre 2023?

Per i tre cantoni e gli elettori iscritti nel relativo catalogo il sistema è a disposizione anche in occasione delle elezioni federali di ottobre. Ma entro ottobre vi sarà un test importante. Il nuovo sistema sarà infatti impiegato una prima volta durante la votazione federale del 18 giugno. Se la sperimentazione avrà successo, i tre cantoni verosimilmente chiederanno di impiegarlo anche per le elezioni.

La sicurezza? Garantita, ma non al 100%

Il cancelliere della Confederazione, Walter Thurnherr ha dichiarato a margine della decisione del Consiglio federale che non esiste un sistema perfetto al 100%. Anche il voto per corrispondenza postale non lo è. Ma, secondo Thurnherr i sistemi possono essere progettati in modo tale che il rischio di frode sia il meno elevato possibile e i tentativi di manipolazione possano essere individuati con un'altissima probabilità. Determinante è la fiducia dei cittadini in questi processi. Ricordiamo che fino al 2019 sono stati vari i tentativi di test. Vari cantoni avevano effettuato complessivamente quasi 300 prove. Ma poi è seguita una serie di battute d'arresto, tra l’incomprensione dell’OSE che allora non aveva esitato a parlare di "debacle".

Con il nuovo strumento i cantoni avranno ora a disposizione un sistema completamente verificabile che permette di individuare eventuali manipolazioni sulla base di codici di prova e verifiche matematiche. Arianne Rustichelli, direttrice di Swisscommunity, ne prende atto con soddisfazione e aggiunge. «Il 18 giugno sarà un appuntamento da non perdere. Una nuova battuta d'arresto sarebbe un duro colpo per la fiducia in questo canale di voto».

Angelo Geninazzi

 

 

 

Il nuovo strumento per l’e-voting

Il nuovo sistema di voto elettronico è stato sviluppato dalla Posta Svizzera in collaborazione con la Cancelleria federale. Il codice sorgente e la relativa documentazione sono stati pubblicati nel 2021. Da allora il sistema e il suo impiego sono stati testati a più riprese da esperti indipendenti. Nella fattispecie si sono svolti programmi di ricerca di falle informatiche. Nella sua comunicazione il Consiglio federale afferma di essere giunto alla conclusione che il sistema e le sue modalità di impiego sono stati migliorati al punto da renderne possibile l’utilizzo nell’ambito ristretto contemplato dalle autorizzazioni.

Passi avanti sul voto elettronico, da subito in fase di test in tre cantoni