Sarà una politica svizzera più verde e più femminile

Successo storico dei Verdi e dei Verdi Liberali, che conquistano consensi in quasi in tutti i cantoni. La quota femminile in Consiglio nazionale raggiunge un record storico: 42,5%

I commenti postelettorali sono unanimi: malgrado fosse nelle attese della vigilia, la dimensione della vittoria dei partiti verdi ha sorpreso tutti nella sua ampiezza. Contrariamente a molti altri paesi – tra cui anche l’Italia e la Francia, gli spostamenti elettorali in Svizzera sono storicamente molto ridotti: è piuttosto raro assistere a crescite o perdite superiori al 4%, ciò che testimonia di una stabilità che si traduce anche nella composizione del Governo, eletto dall’Assemblea federale.

Sotto questo aspetto è tanto più sorprendente l’ondata verde che nei principali editoriali di commento è stata a giusta ragione definita un vero e proprio tsunami. Il Partito dei Verdi guadagna addirittura 17 seggi in Consiglio nazionale, una cifra mai vista dall’introduzione del sistema elettorale proporzionale nel 1919. Sebbene si differenzino in diversi ambiti politici, contribuiscono alla vittoria ecologista anche i Verdi liberali che disporranno per i prossimi 4 anni di 9 seggi supplementari.

A lasciare feriti il campo sono per contro i partiti storici, su tutti l’Unione Democratica di Centro (UDC). Pur restando di gran lunga il primo partito a livello nazionale, i suoi consensi sono calati dal 29,4 al 25,6%. Sebben l’UDC possa contare nuovamente su oltre ¼ dei votanti, il partito guidato da Albert Rösti (il Consigliere nazionale più votato di tutta la nazione) consegue il suo peggior risultato dal 1999 e perde 12 seggi (anche questo è un record). In modo meno massiccio perdono anche il Partito socialista (16,8% contro il 18,8% di quattro anni fa) e il Partito liberale radicale che si attesta al 15,1% (16,4% nel 2015).

Previsto tra i perdenti alla vigilia e in base ai sondaggi elettorali, è riuscito a bloccare la propria emorragia di voti il Partito Popolare Democratico (PPD), i cui consensi sono restati superiori all’11%: questo non ha però evitato la perdita di due seggi.

Fonte: https://www.swissinfo.ch

Angelo Geninazzi
REDATTORE