Sono gli ingredienti di un cocktail potenzialmente esplosivo che porterà al voto gli svizzeri il 28 novembre prossimo.
Mancano poche settimane al prossimo esercizio di democrazia diretta svizzera. Tra i tre temi uno spicca sotto tutti gli aspetti: la legge COVID.
Legge Covid-19 e certificato Covid
Qualcuno ricorderà che nella votazione del 13 giugno, il popolo aveva approvato la legge col 60,2% delle preferenze. Il motivo per il quale i cittadini sono chiamati a riconfrontarsi con il progetto è legato al fatto che è stato lanciato un nuovo referendum contro la modifica della legge. L’oggetto del contendere riguarda il certificato COVID, la cui base legale è costituita dalla legge in votazione. Il certificato è l’equivalente svizzero del “green pass” e al centro delle opposizioni dei corona-scettici. Il dibattito nel prossimo mese si preannuncia dunque intenso e sarà determinato dall’evoluzione della pandemia e dalle decisioni del Consiglio federale.
Il Consiglio federale sotto pressione
Attualmente (inizio ottobre 2021) in Svizzera possono ottenere il certificato le persone vaccinate, guarite o che dispongono di un test antigenico negativo la cui validità è limitata a 48 ore. Esso è necessario per accedere ai locali interni di ristoranti, piscine, palestre, o ad incontri con più di 30 persone. I test per i non vaccinati sono ancora gratuiti, ma è previsto che da metà ottobre siano a pagamento (oggi il costo di un test è di CHF 47.-). I critici sostengono che questo passo, oltre a portare acqua ai mulini di chi è contro alla Legge sul COVID, equivale ad un obbligo vaccinale perché esclude di fatto dalla vita pubblica le persone che non vogliono fare il vaccino. Il risultato della votazione sarà dunque influenzato, oltre che dall’andamento della pandemia (che potrebbe indurre il Consiglio federale e revocare le misure), dalle decisioni del Governo in materia di certificato e test.
Iniziativa sulle cure infermieristiche: riconoscere maggiormente il lavoro degli operatori sanitari?
Anche se nella sua concezione e nel suo lancio popolare il COVID-19 non era ancora un tema, rischia di diventarlo al momento della votazione: i promotori dell’iniziativa sulle cure infermieristiche esigono che la Confederazione disciplini le condizioni di lavoro negli ospedali, nelle case di cura e nelle organizzazioni di assistenza e cura a domicilio. La Confederazione dovrebbe prevedere disposizioni sull’importo degli stipendi – oggi generalmente ritenuti troppo bassi – o sulla conciliabilità tra famiglia e lavoro. l Consiglio federale e il Parlamento ritengono eccessive le richieste dell’iniziativa, e contrappongono un controprogetto indiretto (che entra automaticamente in vigore in caso di No alle urne).
Iniziativa sulla giustizia: designare i giudici federali mediante sorteggio?
Oggi la nomina dei giudici federale è competenza del Parlamento. L’iniziativa chiede che in futuro questa nomina avvenga mediante sorteggio. Secondo il testo depositato, spetterebbe a una commissione decidere quali candidati possono partecipare al sorteggio. L’iniziativa prevede che il mandato dei giudici cesserebbe cinque anni dopo il raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento, inoltre essi potrebbero essere destituiti unicamente mediante una procedura di destituzione.