Un amore paradossale

Gli svizzeri pagano sempre meno in contanti, ma conservano sempre più banconote e monete a casa loro o in cassaforte. Un’iniziativa popolare intende contrastare la presunta minaccia dell’abolizione del denaro contante.

Mettere da parte delle monete da 5, 10, 20 o 50 centesimi in un barattolo vuoto, ricontarle una volta all’anno e offrirsi un piccolo regalo con i risparmi realizzati: questi ricordi della gioventù sono ancora condivisi da numerosi svizzeri. Ricchi o poveri, essi intrattengono spesso dei legami stretti, per non dire amorosi, con le monete sonanti. A volte, questa abitudine sfocia in una passione per il collezionismo che può durare tutta la vita. Per esempio, quando si sviluppa l’ambizione di collezionare la serie completa di una moneta dalla sua prima coniazione.
Pagare come nel 1879
In questa disciplina si possono perfino raggiungere dei record mondiali, come attesta la Moneta federale Swissmint. Il pezzo da 10 centesimi risalente al 1879 è «la moneta ancora in circolazione più antica al mondo», come riporta il libro Guinness dei primati. Ornata da una testa femminile di profilo, è coniata senza alcuna modifica da più di 140 anni, e anche quella che risale al 1879 può essere utilizzata ancora oggi come mezzo di pagamento legale.
La vicinanza emotiva di numerosi svizzeri alle monete e alle banconote nazionali riveste un aspetto quasi romantico di fronte alla realtà quotidiana. Perché l’abitudine di usarle per pagare non è più indiscussa.

Denaro contante presto superfluo?
Nel suo ultimo sondaggio sui pagamenti, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha recentemente notato una sorta di svolta epocale: per la prima volta il valore della transazione dei pagamenti effettuati con carte di credito ha superato la somma dei pagamenti effettuati con banconote e monete. Soltanto gli importi che non superano i 20 franchi restano maggiormente regolati in contanti, poiché per tutti gli altri il mezzo di pagamento preferito dagli svizzeri è la carta di credito.
Secondo la BNS, due fattori hanno accelerato questo cambiamento: il progresso tecnologico sotto forma del pagamento senza contatto rende, al momento dell’acquisto, l’uso della carta ancora più semplice di quello del contante. Sono ormai finiti i tempi in cui le monete cadevano per terra e si perdevano. Inoltre, dall’inizio della pandemia di coronavirus, numerosi commerci invitano la clientela a pagare senza contanti. Gli svizzeri si stanno adeguando e, secondo il sondaggio della BNS, non faranno marcia indietro.
Le monete e le banconote diventeranno presto superflue, saranno addirittura soppresse e definitivamente ridotte a un oggetto di culto per collezionisti amatoriali? L’ex capo economista del Fondo monetario internazionale Kenneth Rogoff difende da anni l’economia senza denaro contante. È persuaso che lo Stato potrebbe così meglio lottare contro i crimini finanziari come l’evasione fiscale o il finanziamento del terrorismo o del traffico di droga, ma anche per facilitare l’applicazione di tassi d’interesse negativi.

Il ritorno delle banconote
In Svizzera, però, si può osservare una controtendenza che potrebbe essere definito come amore paradossale. Anche se si paga sempre meno in contanti, la quantità in franchi di denaro liquido aumenta. «La circolazione delle banconote continua ad aumentare da anni», conferma Christoph Hirter, portavoce della BNS. In generale, egli nota che «la disponibilità di denaro contante aumenta in periodi di crisi». Nel caso del franco, la curva ha puntato verso l’alto dall’inizio della crisi finanziaria del 2008, ed è continuata a salire nel 2020, anno della pandemia.
La Banca nazionale tiene un registro preciso di quante banconote di ogni taglio vengono emesse. Attualmente, sono in circolazione 84,5 miliardi di franchi, di cui oltre la metà sotto forma di 48 milioni di biglietti da 1’000 franchi. Così, ogni cittadino svizzero – bambini compresi – possiederebbe approssimativamente 10’000 franchi in contanti, di cui sei banconote da 1’000. Com’è possibile che, secondo lo studio della Banca nazionale, la maggioranza degli intervistati abbia dichiarato di possedere meno di 1’000 franchi in contanti?
Il denaro cash = la libertà?
«Questo calcolo non tiene conto del fatto che una parte del contante in circolazione è detenuto all’estero», osserva il portavoce della Banca nazionale Hirter. Inoltre, c’è senza dubbio un fattore psicologico e ideologico, come quello evidenziato dal “Freiheitliche Bewegung Schweiz” (Movimento Svizzero per la Libertà), che sta attualmente raccogliendo firme per un’iniziativa popolare per la protezione del denaro contante. Con l’aumento dei pagamenti senza contanti e l’inevitabile impronta digitale, le possibilità di sorveglianza si amplierebbero e lo Stato avrebbe accesso alla sfera privata, ribadisce Richard Koller, presidente del movimento ed ex segretario dell’UDC di Lucerna. «Il denaro contante è sinonimo di libertà, di indipendenza e fa parte della nostra cultura», afferma, sottolineando che non bisogna assolutamente abbandonarlo.
Che si sia d’accordo con questa affermazione o meno, l’importanza tradizionale del denaro contante va ben oltre il valore nominale che rappresenta. E questo, sia che si tratti di un pezzo da 10 centesimi o di una banconota da 1’000 franchi.

Jürg Steiner
Schweizer Revue

Una moneta che batte dei record: la monetina da 10 centesimi è coniata tale e quale dal 1879. Foto Swissmint

Cosa fare con le vecchie banconote?

Domanda: ho recentemente appreso che dallo scorso autunno le “vecchie” banconote non sono più valevoli. Questo denaro è perso? Cosa fare con queste banconote?

Risposta: è vero che la Banca nazionale svizzera (BNS) ha ritirato le banconote dell’ottava serie a partire dal 30 aprile 2021 – e quindi non possono più essere utilizzate come regolare mezzo di pagamento –. Alla fine di ottobre è scaduto anche il periodo transitorio durante il quale le vecchie banconote erano ancora accettate come mezzo di pagamento nelle casse pubbliche della Posta e delle Ferrovie Federali Svizzere FFS. Tuttavia, le banconote possono essere utilizzate per una durata illimitata presso gli sportelli della BNS a Berna e Zurigo, nonché presso le agenzie della BNS ad Appenzello, Coira, Friborgo, Ginevra, Glarona, Liestal, Lucerna, Sarnen, Sciaffusa, Svitto, Sion, Stans e Zugo. Da notare che le singole agenzie applicano limiti nei quantitativi di scambio.

Ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito web della Banca nazionale: www.snb.ch. Anche un opuscolo riassume le informazioni più importanti sul cambio di banconote: revue.link/billets SERVIZIO GIURIDICO DELL’OSE

Queste banconote non sono più valide. Possono comunque essere cambiate presso la Banca nazionale svizzera e nelle sue filiali. Foto Keystone