Valeria Calamari – membro del comitato UGS e responsabile comunicazione

10 domande a una giovane svizzera

GIOVANI SVIZZERI ALL‘ESTERO

Valeria, sei legata alla Svizzera e se sì in che modo?
Si può dire che sono legata alla Svizzera fin da sempre. Mia mamma è nata e cresciuta a Lucerna e non ha mai perso l’occasione di portarci a casa dei nonni. Vacanze estive, natali e pasque le ho sempre trascorse a respirare aria pulita in cima ad una montagna.
Ho sempre considerato una punizione dovermene andare nei momenti più belli dell’anno e oggi son riuscita a trasferirmi qua.

Cosa ti spinge ad impegnarti nell’ambito dell’UGS?
Non ricordo bene come sia nata l’idea di partecipare al congresso di Catania ma ricordo che un giorno leggendo la Gazzetta Svizzera ci siamo iscritti senza pensarci troppo. Cosi il 26 Novembre del 2016 mio fratello, mia sorella ed io abbiamo preso l’aereo e siamo andati a conoscere i ragazzi dell’Ugs.
L’anno dopo durante il congresso di Parma siamo entrati a far parte del comitato!
La spinta a partecipare è stata vedere che per fortuna esistono molte altre persone come noi che parlano lo “schwizerdütsch” e che alla fine tutto quello che mi è sempre sembrato assurdo ed estraneo in realtà è la quotidianità di molte altre famiglie come la mia.

Ti interessa la politica o lo sport svizzero e li segui in modo attivo?
Onestamente parlando non seguo molto la politica svizzera perché la trovo molto complicata. Non che quella italiana sia facile da capire ovviamente. Però quando arrivano le schede elettorali mi informo e voto sempre.
Lo sport, invece, quello lo adoro. La verità però è che l’Italia viene sempre prima nel mio tifo, la Svizzera la utilizzo come una sorta di jolly in caso di scarto … sto scherzando ovviamente!

Come è percepita la Svizzera dai tuoi amici e dai tuoi conoscenti?
La Svizzera è percepita come “un paese dove si fanno i soldi”. Questa è il classico commento che ricevo sempre dai miei compagni. Sono discorsi che mi fanno rabbia. Io sono venuta qua non perché mi mancasse lavoro in Italia ma semplicemente perché volevo provare a viverci. La strada che ho fatto in questi anni, i frutti ottenuti, li ho ottenuti con passione, sacrifici, unghie e denti stretti.

Cosa ti piace particolarmente della Svizzera?
Della Svizzera amo la precisione in ogni singola cosa (se non si è abituati forse a volte può risultare anche eccessiva), l’ordine e la pulizia. Per non parlare dei prati sempre verdi, i “wanderweg”, le piste ciclabili, le montagne, la neve d’inverno e i laghi d’estate. In maniera particolare adoro che i treni e i bus siano sempre in orario.

...e cosa invece ti disturba dell’Italia?
Dell’Italia mi disturba che potrebbe avere tutto. Ripeto tutto. È un paese meraviglioso. Purtroppo sappiamo tutti dove sta il marcio. È un vero peccato.

Cosa pensi che potrebbe “copiare” invece la Svizzera dalla cultura italiana? E vice versa?
“Copiare” è brutto da dire perché tanto credo che la cultura sia cultura. Per quanto vicine e confinanti le trovo completamente differenti. Dovessi scegliere cosa la Svizzera deve “copiare” all’Italia la mia risposta è sicuramente la cucina!! Viceversa direi il sistema.

Hai qualche aneddoto divertente o situazione buffa da raccontare riguardo al tuo essere svizzera e italiana?
Diciamo che su questa cosa potrei scriverci un libro. Una cosa divertente ed esasperante al contempo che posso raccontare è che quando ho un appuntamento con la parrucchiera, ad esempio alle 12.30, passano sicuramente 40 minuti prima che di arrivare al lavatesta, e quando finalmente arriva l’agognato momento del taglio, arriva ovviamente di corsa la fidanzata del cugino del vicino di casa della titolare che ha un’urgenza e deve assolutamente fare la piega. Allora ti passa avanti e a quel punto sai già che non uscirai da lì prima delle 19:30!

Cosa saresti felice di ricevere dalla comunità dei giovani svizzeri in Italia e come pensi potresti contribuire al meglio?
Sarei contentissima se fossero organizzati più eventi anche a livello locale. Sono esperienze diverse rispetto al solito ma le persone che ti circondano sono sempre molto carine e socievoli. Sarebbe poi bello aumentare ancora di più i membri dei giovani svizzeri all’interno dell’UGS.
Quindi mi raccomando: al prossimo Congresso a Venezia il 16-17 novembre 2019 tutti presenti!

Infine, in quanto svizzeri di seconda generazione e portatori di un bagaglio multiculturale, cosa pensi che potreste apportare ai vostri stati di appartenenza?
Domanda molto difficile: credo che sia impossibile identificare cosa apportare ai nostri stati di appartenenza. L’unica cosa ovvia che mi viene da scrivere è che se si potesse colmare le carenze dello stato italiano con il sistema dello stato svizzero, secondo me avremmo la perfezione