10 domande ad una giovane Svizzera: Giulia Sarti

Giulia sei legata alla Svizzera, in che modo?

Mia madre è originaria di Chur (Grigioni), uno dei cantoni più antichi della Svizzera: sin dall'infanzia andavo a trovare i miei nonni in Svizzera e durante le vacanze sia estive che invernali passavo uno/due mesi lì quando possibile. Il ricordo più bello è quando ho imparato a sciare tra Parpan e Lenzerheide: ancora oggi, appena posso ci torno.

Cosa ti ha spinto ad impegnarti nell’ambito dell’UGS?

Ho deciso di impegnarmi attivamente nell'UGS da quando vivo a Milano, città in cui la presenza di svizzeri è molto forte data anche la vicinanza territoriale. Mi piacerebbe entrare in contatto con un maggior numero di svizzeri e conoscere la loro storia, da dove provengono, perché sono in Italia e che legame hanno con la Svizzera. Allo stesso modo, mi piacerebbe far conoscere agli italiani un po' di Svizzera.

Ti interessa e segui lo sport e la scena culturale svizzera?

Sono appassionata di tennis e seguivo, in particolare, Roger Federer. Ha fatto la storia del tennis e rimarrà – immagino non solo per me – il giocatore con la tecnica più elegante degli ultimi tempi.

E la scena politica? 

Cerco di restare aggiornata con i referendum che di volta in volta vengono proposti ai cittadini svizzeri. Mi incuriosisce molto la scena politica svizzera poiché provo a compararla con la politica italiana e, soprattutto, con quella europea di cui sono molto appassionata.

Se avessi la possibilità di cenare con un personaggio pubblico svizzero ed uno italiano chi incontreresti e perché?

Sicuramente vorrei incontrare Roger Federer per conoscere meglio la sua storia e capire come è riuscito a diventare il campione che è stato, la sua tenacia, l'impegno che ha applicato e, in particolare, gli chiederei se qualcuno nel suo percorso ha mai veramente cercato di scoraggiarlo.

Come personaggio italiano, avrei voluto conoscere Alcide de Gasperi, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, per capire che cosa veramente lo avesse portato ad essere precursore dell'Europa unita.

Come è percepita la Svizzera dai tuoi amici e dai tuoi conoscenti?

La Svizzera, per chi non ci ha mai vissuto, è conosciuta per stereotipi: cioccolato, orologi, banche, persone poco socievoli etc. In verità, la Svizzera offre molto di più: oltre ai cliché, vi è una bellissima natura, la possibilità di fare tanti sport e multiculturalità. Per esempio, la città di Ginevra, dove ho avuto la possibilità di studiare, è una città piena di persone con nazionalità diverse e sede di organizzazioni internazionali.

Hai qualche aneddoto divertente da raccontare riguardo al tuo essere svizzero e italiano?

A parte chiamarmi Heidi perché andavo sempre "sui monti in Svizzera" e fare ironia sul fatto che, essendo svizzera, sarei obbligata ad arrivare in orario? Nient'altro!

Hai mai letto un classico della letteratura svizzera? Se si, quale?

Quando ero piccola, leggevo Heidi di Johanna Spyri: mi piaceva immedesimarmi molto nella storia considerato che era in parte ambientato nelle montagne intorno a Chur dove è nata mia mamma. Mi ha sempre ricordato la mia infanzia e tuttora mi piace vedere il film della storia di Heidi.

Cosa saresti felice di ricevere dalla comunità dei giovani svizzeri in Italia e come pensi potresti contribuire al meglio?

Mi piacerebbe far conoscere attraverso L'UGS la Svizzera con la sua cultura, le sue tradizioni e creare una comunità di svizzeri in Italia che interagisca di più tra loro e all'estero. Penso che il fatto di aver abitato in paesi diversi, il mio essere socievole, la mia voglia di fare e di condividere idee potrebbe contribuire a creare una rete consolidata di giovani svizzeri.

Infine, se potessi avere un superpotere, quale sceglieresti e perché?

Mi piacerebbe poter viaggiare nel tempo, in particolare nel passato per riuscire a vivere civiltà e vedere quello che ormai non esiste più. Non utilizzerei questo super poter per viaggiare nel futuro: sono sempre molto curiosa di scoprire cosa mi si presenterà davanti!

Elisabetta Agrelli