Le start-up in Svizzera: tradizione e innovazione

Da oltre dieci anni consecutivi la Svizzera è al primo posto nel Global Innovation Index pubblicato dall’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (OMPI), che identifica le economie più innovative del mondo. Le performance della Svizzera in termini di innovazione sono infatti migliori di quelle dei suoi vicini (si pensi che la Germania è l’unico paese di confine nella top 10, avendo raggiunto l’8° posto nella classifica).

Start-up e centri di ricerca stanno, infatti, trasformando la Svizzera e dando vita a idee innovative che, affiancandosi ai settori tradizionali, cercano di rigenerarli: il Cern di Ginevra, il Politecnico Federale di Zurigo (Eidgenössische Technische Hochschule Zürich - ETH), la Scuola Politecnica Federale di Losanna (École Polytechnique Fédérale de Lausanne - EPLF), il Bellinzona Institutes of Science (Bios+) sono solo alcuni tra i grandi nomi che emergono quando parliamo di ricerca scientifica, tecnologia, sviluppo e innovazione in Svizzera.

Se fino ad oggi le risorse R&D erano concentrate presso le grandi imprese internazionali – Roche e Novartis, inter alia – recentemente l’innovazione sta proliferando nel settore delle start-up, piccole imprese che si lanciano sul mercato forti di un’idea innovativa e un grande potenziale di crescita, caratterizzate in Svizzera da un investimento di capitali dieci volte maggiore negli ultimi dieci anni.

E non solo: secondo quanto emerge dalla quinta edizione dello Swiss Startup Radar 2022/2023, pubblicato dal portale di notizie online startupticker.ch e dall’Università di Losanna, dal 2022 la Svizzera è identificato come il paese con la più alta densità pro capite di start-up orientate alla sostenibilità. L’analisi, complessivamente basata su dati relativi a circa 5’000 start-up nazionali e oltre 250’000 estere, elegge difatti la Svizzera “pioniera della sostenibilità” registrando nel biennio 2019 – 2021 un aumento della percentuale di start-up sostenibili tra tutte le start-up tecnologiche e scientifiche dal 4% a quasi il 10% e un parallelo aumento del volume totale degli investimenti di capitale di rischio in questo settore da 200 milioni di franchi svizzeri a 600 milioni di franchi svizzeri.

Nonostante la crisi del coronavirus abbia in parte indebolito molte start-up (secondo lo Swiss Venture Capital Report che ha analizzato l’andamento del 2020, gli investimenti sono calati nella prima metà del 2020, ma hanno registrato una progressione nel secondo semestre), essa non ha certo rallentato la loro creatività nel campo dell’innovazione.

Questo è stato dimostrato ancora una volta dal TOP 100 Swiss Startup Award 2023, concorso organizzato da Venturelab che individua ogni anno dal 2011 le 100 startup svizzere più innovative e promettenti dell’anno in corso. Selezionate da una giuria di cento importanti investitori ed esperti del settore, la competition mette in mostra il potenziale attuale e futuro della Svizzera e la dinamicità del settore di riferimento. Di seguito, le prime cinque start-up della classifica TOP 100 Swiss Startup Award 2023:

-           HAYA Therapeutics, che si dedica al trattamento dell’insufficienza cardiaca attraverso la scoperta e lo sviluppo di terapie innovative basate sull’RNA;

-           Planted, start-up che combina tecnologie di strutturazione e fermentazione per produrre carne da proteine vegetali. Impegnata a utilizzare solo ingredienti naturali e senza additivi, Planted sta stabilendo uno standard completamente nuovo nella categoria della carne a base vegetale, rendendola una scelta sana e sostenibile per tutti;

-           FinTech Yokoy (precedentemente: Expense Robot), società che utilizza l’intelligenza artificiale per automatizzare l’intero processo di spesa aziendale e carta di credito aziendale;

-           Carvolution re-immagina le regole di avere un’auto: il suo core business nel mercato degli abbonamenti auto, che offre un’alternativa all’acquisto o al leasing. I clienti scelgono la propria nuova auto da oltre 50 modelli di varie marche e decidono da soli per quanto tempo vogliono guidarla. Con un'auto Carvolution, non c’è bisogno di un’assicurazione casco aggiuntiva, tasse, pneumatici o altro, perché il prezzo fisso mensile di Carvolution include già tutto tranne il rifornimento o la ricarica;

-           ClearSpace, fondata nel 2018 con l’obiettivo di rendere le operazioni spaziali più sostenibili. L’azienda sta sviluppando tecnologie e servizi necessari per lo spazio per prolungare la vita dei satelliti attivi, ad esempio quando esauriscono il carburante, e per rimuoverli in sicurezza dall’orbita quando hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita o sono guasti. È stata selezionata per guidare la prima missione di deorbitazione da parte dell’Agenzia spaziale europea.

E ancora, per stare al passo con la sostenibilità, meritevoli di menzione sono altresì:

-           Autonomous River Cleanup (Arc), progetto nato al Politecnico di Zurigo per sviluppare soluzioni tecniche per quantificare ed estrarre l’inquinamento da plastica nei fiumi, utilizzando la robotica e l’automazione, per affrontare una delle sfide più urgenti del mondo: l’inquinamento plastico negli oceani. In pratica, è stato realizzato il prototipo di una macchina “raccogli plastica” montato su un’imbarcazione e coadiuvato da un braccio robotico che, grazie all’intelligenza artificiale, è in grado di analizzare i rifiuti nocivi da quelli non nocivi;

-           Vivent, che grazie al suo dispositivo Phytl Signs, registra e analizza i segnali bioelettrici emessi dalle piante permettendo di controllare l’attività delle stesse. Gli appassionati di piante riceveranno così un’analisi dello stato di salute delle piante e di come reagiscono ai cambiamenti delle condizioni ambientali;

-           Digit Soil, start-up legata al mondo dell’agricoltura nata con il fine di sviluppare un sistema di monitoraggio del suolo a lungo termine per l’analisi dei terreni e, di conseguenza, il miglioramento della loro salute. Le due fondatrici di Digit Soil hanno ideato un rilevatore portatile e leggero che analizza in pochi minuti lo stato del terreno, prelevandone un campione e inserendolo nel macchinario e, a seconda dei risultati, consigliare anche quali fertilizzanti utilizzare per le coltivazioni.

Invero, un ambiente molto variegato e in continua evoluzione grazie al quale, al di là degli stereotipi e delle aspettative estere, la Svizzera si qualifica come uno degli hub più rilevanti in Europa a livello di innovazione.

Giulia Sarti