1a edizione: isole felici. Svizzera e Venezia, mondi interconnessi.
Che dire, se non che l’interconnessione svizzero-veneziana è riuscita. Tele che si intrecciano, paesaggi che emergono, legami che affiorano, la prima residenza d’artista UGS è stata un inno alla creatività e al pensiero artistico.
Tre giovani artisti che ci hanno raccontato un percorso, una riscoperta delle origini, pennellate spasmodiche che hanno composto dei ritratti, dei paesaggi, delle figure metafisiche. Elisabetta, Nathaniel e Filippo, figure interdisciplinari che hanno riportato il loro vivere sulle tele, liberando le emozioni e suscitando negli spettatori curiosità e ammirazione.
Non è vero che il bello sta abbandonando la contemporaneità, non è vero che i giovani sono disillusi e senza ambizione, c’è chi suona la pantera rosa con il sax e dipinge, chi frequenta l’Accademia di belle arti e ambisce a riportare il concetto disturbante del punk in una tela e chi, con l’arte che scorre nelle vene, ci fa scoprire nuovi colori e linee che si intrecciano in una danza sinuosa.
Isole Felici… ed è proprio la felicità che si è respirata nella residenza d’artista svoltasi presso Palazzo Trevisan degli Ulivi a Venezia, sede del consolato onorario di Svizzera, dal 6 all’8 settembre. Isole che vanno da Napoli ad Edimburgo, passando per Firenze, una commistione di culture e di contaminazioni legate indissolubilmente alla Svizzera.
I nostri artisti hanno dipinto incessantemente, confezionando anche una seconda tela opzionale. Elisabetta e Filippo hanno preferito l’intimità della sala nobile di Palazzo Trevisan, dando uno sguardo al via vai sul canale della Giudecca mentre, Nathaniel, un vero live-performer, ha imbracciato un cavalletto, una tela e i colori, dipingendo la Chiesa di San Trovaso con il suo canale e i personaggi folcloristici che lo attraversavano.
L’Unione, componente fondante del sodalizio di UGS, ha preso la scena, un’interconnessione di relazioni tra ragazzi appassionati che hanno avuto un’occasione unica per esprimersi. Il finissage che si è svolto nella mattinata di domenica 8 settembre, ha decretato la validità dell’iniziativa, con un’attiva partecipazione del pubblico e un sostegno da parte delle istituzioni, dal Console Leo Schubert a Nicolò Solimano, membro del collegamento svizzero in Italia e dell’OSE (Organizzazione degli Svizzeri all’Estero), per poi passare a Jacqueline Wolf, coordinatrice di Palazzo Trevisan e figura a cui ci sentiamo di esprimere un ringraziamento speciale.
Una mattinata iniziata con i saluti e la presentazione da parte del presidente di UGS Raffaele Sermoneta e del vicepresidente Niccolò Francesco Campana, intervallati dagli omaggi istituzionali.
Le opere inedite si sono svelate al pubblico, seguite da alcune interviste, a tu per tu con gli artisti, condotte dal vicepresidente Campana. Un modo per raccontare le opere, il processo creativo, la trasmigrazione su tela degli stati d’animo durante la residenza veneziana, un’occasione per conoscere meglio i singoli artisti. Chiacchierate che hanno intrattenuto il pubblico con aneddoti e qualche spunto di riflessione, coronati da Nathaniel al sax. Tra gioia e risate sono stati consegnati agli artisti gli attestati di partecipazione, con i saluti finali di Riccardo Pogliani, membro del comitato UGS, che ha invitato il pubblico a rinfrescarsi con un calice di vino per ammirare da vicino le opere.
Per il successo dell’evento si devono ringraziare: i membri del comitato UGS sopra citati, tra cui manca Nicola Magni, il Consolato di Svizzera a Venezia, Pro Helvetia, il Consolato di Svizzera a Milano, il Circolo Svizzero del Veneto e l’Accademia di belle arti.
Un inno alla bellezza, una città che stimola una continua evoluzione artistica, la dicotomia Svizzera-Venezia che ha emozionato e raccontato i percorsi di tre giovani artisti: Elisabetta Agrelli, Nathaniel Cartier e Filippo Gori Knöpfli. Che sia la prima di tante residenze d’artista!
Niccolò Francesco Campana
Le opere raccontate dagli artisti
«Nel corso di questa esperienza ho immaginato l'acqua come filo conduttore che potesse rispecchiare il legame speciale tra Venezia e la Svizzera, le due “isole felici”. Ho intitolato le mie opere “Mondo riflesso - Parte uno” e “Mondo riflesso - Parte due” utilizzando l'argento sia come specchio e divisore tra il paesaggio montano e quello lagunare che come corda per unire le sagome stilizzate che si danno le spalle su uno sfondo increspato. Mi fermo qui per lasciare spazio alla libera interpretazione di chi guarda i dipinti».
«Condividere questo progetto nello spazio meraviglioso di Palazzo Trevisan con Nat e Filippo è stato entusiasmante. Le incursioni musicali, le chiacchiere e il confronto tra di noi hanno dato maggior risalto ai momenti creativi e alle emozioni condivise. Un ringraziamento speciale a chi ha reso possibile tutto questo».
Elisabetta Agrelli
«Overall, it was an amazing time and an opportunity of a lifetime. The artists working together, the view on Venice, and I playfully placed a famous Swiss monument (Lucerne's Wasserturm) in the Canal Giudecca. Literally bridging Switzerland and Venice, over our experience in the city.
The first one I painted, “Isole felici” is a capture of the residency and our time all together in Palazzo Trevisan.
The second piece “Venice by Night” is the sister artwork of a painting I made in Switzerland. These two artworks are similar in composition and literally a bridge between my residency in Venice and my previous residency in Switzerland».
Nathaniel Cartier
«Ci tengo a ringraziare dal principio UGS e il lavoro che hanno compiuto per rendere tutto questo possibile.
Io, Nat ed Elisabetta siamo stati ospitati per due giorni a Palazzo Trevisan degli Ulivi, sontuosa struttura adibita a Consolato Onorario della Svizzera a Venezia.
Durante questi due giorni abbiamo sviluppato due dipinti, ciascuno seguendo il tema: Venezia e Svizzera, Isole felici, ossia il collegamento che c’è fra queste due realtà.
Ho deciso di concentrarmi sull’architettura: pensiamo a Palazzo Stucky, o al Ponte dei Sospiri che è stato ideato da un architetto svizzero… in un dipinto ho ritratto Guglielmo Tell impugnante la bandiera svizzera a cavalcioni di un ponte a Venezia; qui la mitologia elvetica e l’elemento peculiare della Laguna, sono commisti. Nell’altro lavoro presento due sagome nere, Venezia e Svizzera, legate da un cordone (il ponte), e sullo sfondo bocche e occhi (svizzeri e veneziani) legati da un filo rosso, che può significare diverse cose.
Ringrazio dal cuore UGS, in particolare i suoi singoli membri presenti durante questi giorni lagunari che, oltre alla loro professionalità, spiccano per una grande simpatia ed accoglienza».
Filippo Knöpfli
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