Vai al contenuto

L’influencer immortale

    La cuoca svizzera Betty Bossi, personaggio immaginario, è stata al centro dell’attenzione durante il lockdown dovuto al coronavirus.

    Quest’anno, Betty Bossi è stata quasi paragonata ad una figura come Helvetia. Durante la pandemia di coronavirus, ha accompagnato gli Svizzeri. Quando questi ultimi, privi dei ristoranti, hanno dovuto chiudersi in casa dietro ai fornelli, Betty Bossi ha reagito. Ha dato gratuitamente accesso alle sue ricette digitali da 120 libri di cucina e pasticceria e ha mostrato ai cittadini come friggere hamburger e preparare il pane alle banane. Come sempre, con garanzia di successo. Anche questa volta. Il suo sito Internet ha registrato oltre dieci milioni di visite, e questo in un solo mese.

    Betty Bossi ed Helvetia hanno un punto in comune: nessuna delle due esiste davvero. Ma entrambe sono figure svizzere carismatiche che tutti pensano di conoscere. Helvetia, armata della sua lancia, ritratta sulle monete da uno e due franchi, che porta sulla testa una corona di stelle. E Betty Bossi che si attiva ai fornelli e aiuta da sempre le persone a rispondere ad una delle domande più difficili: cosa cucino oggi?

    Da ben 65 anni Betty Bossi fa parte del «mobilio» del paese. In tutto questo tempo cosa ci ha regalato? I suoi libri di cucina continuano ad «influenzare le famiglie svizzere», come scrive il Dizionario storico della Svizzera? O ricopriremmo ancora le nostre verdure con la «besciamella» se Betty Bossi non fosse entrata nelle nostre vite?

    Nel 1956 venne pubblicato il primo giornale di Betty Bossi, un foglio d’informazione stampato fronte-retro e distribuito gratuitamente nei negozi. Il titolo del primo articolo era: «Cosa cucino oggi?» Ed era presentato come se l’avesse redatto Betty Bossi in persona. Il ritratto di una donna sorridente l’accompagnava. E alla fine dell’articolo si poteva leggere la sua firma.

    Su questo foglio informativo c’era già quasi tutto ciò che fa ancora oggi l’identità di Betty Bossi. Essa si presentava come un’amica per le lettrici, desiderosa non solo di poterle accompagnare nel lavoro, ma anche di attribuire loro del potere. Le incoraggiava a pianificare i loro menu affinché i pasti fossero gustosi e variati, che non ci fossero resti e che il loro portamonete non fosse completamente vuoto alla fine della settimana. Il foglio proponeva una dozzina di ricette.

    «Astra-10»: Betty Bossi non voleva solo essere amica delle casalinghe, voleva anche convincerle a usare i grassi, gli oli e le margarine prodotte dalla società Astra, che aveva la sua fabbrica a Steffisburg vicino a Thun e apparteneva al gruppo Unilever. Fin dall'inizio Betty Bossi era un personaggio fittizio concepito per interagire, per dare e prendere – in altre parole un'influencer.

    E la ricetta che il copywriter Emmi Creola-Maag aveva scovato negli Stati Uniti, dove c'era una rivista femminile chiamata "Betty Crocker", ha funzionato egregiamente anche in Svizzera. A tale proposito, lo storico Benedikt Meyer sottolinea che il miracolo economico del dopoguerra non ha portato unicamente automobili, televisori e nuove acconciature, ma anche una nuova cucina, nel senso letterale del termine: forni elettrici, miscelatori, mescolatrici e impastatrici aprivano nuove possibilità e i negozi offrivano sempre nuovi prodotti. Benedikt Meyer: «Per non perdersi in tutte queste novità, gli Svizzeri avevano bisogno di aiuto. Ed è proprio qui che interveniva Betty Bossi.»

    Il successo fu enorme. Il giornale, al quale in seguito è stato possibile abbonarsi, è ancora oggi letto da centinaia di migliaia di persone. Quando apparve la ricetta del tiramisu, nel 1984, il mascarpone si esaurì in un tempo record in tutta la Svizzera. Betty Bossi ha venduto 35 milioni di libri di cucina e di pasticceria. «Gâteaux, cakes e torte», pubblicato nel 1973, è il best-seller con 1,35 milioni di esemplari venduti. Se si dovessero mettere tutti i libri di cucina venduti uno accanto all'altro, formerebbero una catena che va dalla Svizzera all’America.

    Chi non possiede a casa, in un qualche cassetto, uno dei suoi libri di cucina, dei suoi giornali o una ricetta ritagliata? O delle forme per biscotti o torte? Poiché anche in questo settore, Betty Bossi eccelle: sviluppa e vende tutta una serie di accessori da cucina. Ed è inoltre stata chiamata in molti modi, ad esempio il «santo patrono di tutti i single», «l’arma assoluta contro la noia ai fornelli»!

    L'azienda Betty Bossi, che non ha mai perso un colpo quando si è trattato di nuove tendenze come i programmi di cucina in TV, le piattaforme online o il cibo senza glutine, dal 2012 è interamente di proprietà di Coop, uno dei due giganti svizzeri del commercio al dettaglio. Betty Bossi AG impiega 120 persone a Basilea e Zurigo e ha generato nel 2019 un fatturato netto di 89 milioni di CHF. Un giretto in un supermercato Coop lo rende chiaro: il marchio è onnipresente con oltre 600 prodotti. Oltre agli articoli di pasticceria, ci sono sempre più prodotti pronti e semilavorati come insalate, panini e menu completi.

    Ma non può sembrare contraddittorio quando Betty Bossi serve improvvisamente prodotti pronti agli svizzeri, ai quali ha cercato di insegnare a cucinare per decenni? Probabilmente non c'è altro modo, e dobbiamo essere d'accordo con Viviane Bühr, la sua portavoce: i tempi sono completamente diversi oggi rispetto a 60 anni fa. La gente non vuole più trascorrere due ore al giorno in cucina. Nuove tendenze alimentari e comportamentali globali influenzano le cucine svizzere, e hanno contribuito del resto a far scomparire le nutrienti salse bianche a base di farina. Le Betty e i Bossis, come Viviane Bühr chiama i dipendenti, osservano queste tendenze e reagiscono ad esse creando nuove ricette e sviluppando prodotti alimentari. Come per tutte le imprese, si tratta di stare al passo con i tempi, dice, "così saremo ancora in giro in futuro". Finora ha funzionato bene. "Stiamo andando molto bene per le nostre dimensioni", dice, "Betty Bossi sta andando alla grande".

    Nessuno potrebbe biasimare Betty Bossi per essersi mossa al passo coi tempi. Come personaggio di fantasia, ha comunque un vantaggio in questo senso, grazie alla sua immortalità. L'unica domanda è come la affronterà e cosa farà in futuro. Come reagirà alla concorrenza sempre più forte? Quando l’influencer ha avviato la sua attività, qualche decennio fa, non c'erano ancora i blog di cucina e la scelta di libri di cucina era limitata. Riuscirà ancora una volta ad avere successo con ricette popolari come la torta al limone o il filetto chantilly?

    Dölf Barben,
    redattore presso il quotidiano «Der Bund».

    «Cosa cucino oggi?» Betty Bossi ha iniziato col porre questa domanda prima di fornire migliaia di ricette di cucina e di pasticceria.

    Cake al limone: con quasi mezzo milione di clic all’anno, si tratta della ricetta più consultata di Betty Bossi.

    Cucinare e preparare un piatto in modo che sia appetitoso: i fotografi culinari sono gli alleati indispensabili dell’influencer Betty Bossi.

    Cucinare e preparare un piatto in modo che sia appetitoso: i fotografi culinari sono gli alleati indispensabili dell’influencer Betty Bossi.

    Betty Bossi in cifre

    Nelle cucine di Betty Bossi, a Basilea e Zurigo, vengono create ogni anno quasi 2500 ricette. Il giornale appare dieci volte all’anno e la tiratura è di 540000 esemplari, ciò che ne fa la principale rivista a pagamento della Svizzera. Il sito web accoglie quasi tre milioni di visitatori al mese, e più ancora dall’inizio della pandemia di coronavirus. Le ricette sono diffuse anche in rete: 520’000 persone ricevono quotidianamente la newsletter. (DB)